Nella complessa geografia della cultura architettonica italiana fra gli anni '20 e gli anni '30, caratterizzata dal ricorso a particolari materiali da rivestimento, da utilizzarsi soprattutto nei diversi settori della architettura degli interni, sono state segnalate categorie di materiali di impiego corrente, ma ciascuna caricata di particolari valenze simboliche. "La retorica dei nuovi materiali" trasmette un fascino innovativo che tarda a affermarsi come nuova sensibilità, preferendo, almeno agli inizi, la via della sperimentazione "fra nuovo e antico". Le vicende che accompagnano l'impiego, la pubblicizzazione, i tentativi di diffusione di tipici materiali da rivestimento come il Buxus sono a questo riguardo esemplari. Materiale di "sostituzione", il Buxus - un singolare prodotto dell'industria cartaria piemontese, inizialmente contraddistinto dalle caratteristiche tecnologico-applicative della primissima versione "a concia molle" - propone la sua versatilità di impiego a numerosi settori di applicazione della architettura degli interni, in gran parte legati all'arredo. Un'abile politica di presentazione e di diffusione attraverso alcune importanti esposizioni, di presenza negli arredamenti di avanguardia, di propaganda merceologica sulle riviste di settore, ne sostiene per più di vent'anni un successo sicuro, contrappuntato dal favore con cui sono accolti i mobili in Buxus disegnati per Palazzo Gualino da Gino Levi Montalcini e Giuseppe Pagano, dalla fin troppo facile esaltazione delle sue caratteristiche di materiale autarchico e, più tardi, dalle straordinarie interpretazioni proposte dalla fantasia futurista-artigianale di Fortunato Depero. Riconoscere, identificare caratteristiche tecnologiche, modalità di produzione e di divulgazione, tecniche di messa in opera di materiali come il Buxus in diversi settori, può contribuire a tracciare le linee di una possibile ricerca che, da un lato, consenta di appropriarsi degli aspetti costruttivi globali dell'architettura moderna e, dall'altro, possa offrire indicazioni puntuali su possibili interventi di ripristino.

Il Buxus: un materiale "moderno" / Bosia, Daniela. - STAMPA. - (2005), pp. 5-135.

Il Buxus: un materiale "moderno"

BOSIA, DANIELA
2005

Abstract

Nella complessa geografia della cultura architettonica italiana fra gli anni '20 e gli anni '30, caratterizzata dal ricorso a particolari materiali da rivestimento, da utilizzarsi soprattutto nei diversi settori della architettura degli interni, sono state segnalate categorie di materiali di impiego corrente, ma ciascuna caricata di particolari valenze simboliche. "La retorica dei nuovi materiali" trasmette un fascino innovativo che tarda a affermarsi come nuova sensibilità, preferendo, almeno agli inizi, la via della sperimentazione "fra nuovo e antico". Le vicende che accompagnano l'impiego, la pubblicizzazione, i tentativi di diffusione di tipici materiali da rivestimento come il Buxus sono a questo riguardo esemplari. Materiale di "sostituzione", il Buxus - un singolare prodotto dell'industria cartaria piemontese, inizialmente contraddistinto dalle caratteristiche tecnologico-applicative della primissima versione "a concia molle" - propone la sua versatilità di impiego a numerosi settori di applicazione della architettura degli interni, in gran parte legati all'arredo. Un'abile politica di presentazione e di diffusione attraverso alcune importanti esposizioni, di presenza negli arredamenti di avanguardia, di propaganda merceologica sulle riviste di settore, ne sostiene per più di vent'anni un successo sicuro, contrappuntato dal favore con cui sono accolti i mobili in Buxus disegnati per Palazzo Gualino da Gino Levi Montalcini e Giuseppe Pagano, dalla fin troppo facile esaltazione delle sue caratteristiche di materiale autarchico e, più tardi, dalle straordinarie interpretazioni proposte dalla fantasia futurista-artigianale di Fortunato Depero. Riconoscere, identificare caratteristiche tecnologiche, modalità di produzione e di divulgazione, tecniche di messa in opera di materiali come il Buxus in diversi settori, può contribuire a tracciare le linee di una possibile ricerca che, da un lato, consenta di appropriarsi degli aspetti costruttivi globali dell'architettura moderna e, dall'altro, possa offrire indicazioni puntuali su possibili interventi di ripristino.
2005
8846451228
9788846451224
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