Le «culture del territorio» interessate al «futuro sostenibile» delle Alpi dovrebbero considerare con speciale attenzione i programmi di cooperazione transnazionale istituiti dall’Unione europea: in particolare, l’azione pilota “Spazio Alpino / Alpi Orientali” (1997-1999) e il programma INTERREG IIIB “Spazio Alpino” (2000-2006). Proprio in virtù della loro dimensione transnazionale, infatti, tali programmi costituiscono potenzialmente un’occasione unica per l’innesco di progetti e processi di sviluppo locale in un’area prospera, ma a lungo penalizzata dagli innumerevoli vincoli dipesi dalle scelte storiche di ripartizione e di spartizione stato-nazionale. Un bilancio sintetico sulla qualità dei progetti di sviluppo finora avviati e, in modo particolare, del partenariato transnazionale che li caratterizza restituisce, tuttavia, risultati poco confortanti. Ciò sembra dipendere, almeno in parte, da un’insufficiente capacità o possibilità dei governi delle regioni alpine di rappresentarsi adeguatamente nelle scelte di gestione dei programmi che, com’è noto, la Commissione europea affida al coordinamento delle amministrazioni nazionali.

I progetti europei: lo Spazio Alpino / Die europaischen Planungen: der Alpenraum / JANIN RIVOLIN YOCCOZ, Umberto. - In: ATLAS. - ISSN 1122-3006. - STAMPA. - 25:(2003), pp. 79-86.

I progetti europei: lo Spazio Alpino / Die europaischen Planungen: der Alpenraum

JANIN RIVOLIN YOCCOZ, Umberto
2003

Abstract

Le «culture del territorio» interessate al «futuro sostenibile» delle Alpi dovrebbero considerare con speciale attenzione i programmi di cooperazione transnazionale istituiti dall’Unione europea: in particolare, l’azione pilota “Spazio Alpino / Alpi Orientali” (1997-1999) e il programma INTERREG IIIB “Spazio Alpino” (2000-2006). Proprio in virtù della loro dimensione transnazionale, infatti, tali programmi costituiscono potenzialmente un’occasione unica per l’innesco di progetti e processi di sviluppo locale in un’area prospera, ma a lungo penalizzata dagli innumerevoli vincoli dipesi dalle scelte storiche di ripartizione e di spartizione stato-nazionale. Un bilancio sintetico sulla qualità dei progetti di sviluppo finora avviati e, in modo particolare, del partenariato transnazionale che li caratterizza restituisce, tuttavia, risultati poco confortanti. Ciò sembra dipendere, almeno in parte, da un’insufficiente capacità o possibilità dei governi delle regioni alpine di rappresentarsi adeguatamente nelle scelte di gestione dei programmi che, com’è noto, la Commissione europea affida al coordinamento delle amministrazioni nazionali.
2003
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