Recensione della mostra "Ennemond Alexandre Petitot. I disegni nella Fondazione Cassa di Risparmio di Parma", Parma Palazzo Bossi - Bocchi, 27 apile - 30 giugno 2002. Nel quadro delle manifestazioni recentemente dedicate al tema del neoclassicismo in Italia (v. AL 7/8 luglio agosto 2002, p.41), si distingue per il rigore scientifico, la ricchezza documentaria e la chiarezza degli obiettivi analitici, la rassegna parmense dedicata alla figura di E.A. Petitot, in occasione del bicentenario della morte. Primo architetto della corte borbonica di Parma dal 1753, Petitot incarna perfettamente il ruolo di costruttore della capitale di una monarchia illuminata, nel senso più europeo del termine: cosmopolita (nato a Lione, studente all’Académie d’Architecture di Parigi e poi Allievo Architetto dell’Accademia di Francia a Roma), di formazione illuminista, cresciuto sullo studio dell’antico ma senza dogmatismi, razionalista aperto alle innovazioni della cultura d’oltralpe, si applica ad un rinnovamento radicale della città che è in primo luogo una trasformazione fisica, architettonica ma anche l’attuazione di un preciso programma “educativo”, di metamorfosi culturale e del gusto.

Petitot, architetto di corte / Malcovati, Silvia. - In: AL. - ISSN 1825-8182. - STAMPA. - 10:(2002), pp. 51-51.

Petitot, architetto di corte.

MALCOVATI, SILVIA
2002

Abstract

Recensione della mostra "Ennemond Alexandre Petitot. I disegni nella Fondazione Cassa di Risparmio di Parma", Parma Palazzo Bossi - Bocchi, 27 apile - 30 giugno 2002. Nel quadro delle manifestazioni recentemente dedicate al tema del neoclassicismo in Italia (v. AL 7/8 luglio agosto 2002, p.41), si distingue per il rigore scientifico, la ricchezza documentaria e la chiarezza degli obiettivi analitici, la rassegna parmense dedicata alla figura di E.A. Petitot, in occasione del bicentenario della morte. Primo architetto della corte borbonica di Parma dal 1753, Petitot incarna perfettamente il ruolo di costruttore della capitale di una monarchia illuminata, nel senso più europeo del termine: cosmopolita (nato a Lione, studente all’Académie d’Architecture di Parigi e poi Allievo Architetto dell’Accademia di Francia a Roma), di formazione illuminista, cresciuto sullo studio dell’antico ma senza dogmatismi, razionalista aperto alle innovazioni della cultura d’oltralpe, si applica ad un rinnovamento radicale della città che è in primo luogo una trasformazione fisica, architettonica ma anche l’attuazione di un preciso programma “educativo”, di metamorfosi culturale e del gusto.
2002
AL
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