Recensione della mostra "Metropolitanscape. Paesaggi urbani nell’arte contemporanea", Torino, Palazzo Cavour 31 marzo – 2 luglio 2006. L’architettura sembra aver definitivamente abbandonato la scena del paesaggio urbano. Se nella veduta della città antica e moderna l’architettura era assoluta protagonista (da Piero della Francesca a Canaletto, fino al vedutismo tardo settecentesco, il paesaggio urbano è il ritratto, reale o ideale, dell’architettura del suo tempo), già nelle vedute urbane del tardo ’800 e del ’900, l’architettura è una presenza sfuggente, che lascia spazio al movimento, alle tensioni e alle contraddizioni della città industriale, fino a scomparire quasi del tutto nella rappresentazione della città metropoliana contemporanea. Il paesaggio urbano di oggi, nella scelta dei curatori, sembra aver perso ogni interesse per la città come fatto architettonico in sé, capace di suscitare sentimenti estetici ed emozioni, per ritrarre una realtà mutevole, informe e discontinua, come scena in cui si dibattono le inquietudini dell’uomo di oggi. La mostra si costruice sull’assenza dell’architettura e sulle tensioni che da questa assenza sono generate.

Città senza architettura / Malcovati, Silvia. - In: AL. - ISSN 1825-8182. - STAMPA. - 7:(2006), pp. 35-35.

Città senza architettura

MALCOVATI, SILVIA
2006

Abstract

Recensione della mostra "Metropolitanscape. Paesaggi urbani nell’arte contemporanea", Torino, Palazzo Cavour 31 marzo – 2 luglio 2006. L’architettura sembra aver definitivamente abbandonato la scena del paesaggio urbano. Se nella veduta della città antica e moderna l’architettura era assoluta protagonista (da Piero della Francesca a Canaletto, fino al vedutismo tardo settecentesco, il paesaggio urbano è il ritratto, reale o ideale, dell’architettura del suo tempo), già nelle vedute urbane del tardo ’800 e del ’900, l’architettura è una presenza sfuggente, che lascia spazio al movimento, alle tensioni e alle contraddizioni della città industriale, fino a scomparire quasi del tutto nella rappresentazione della città metropoliana contemporanea. Il paesaggio urbano di oggi, nella scelta dei curatori, sembra aver perso ogni interesse per la città come fatto architettonico in sé, capace di suscitare sentimenti estetici ed emozioni, per ritrarre una realtà mutevole, informe e discontinua, come scena in cui si dibattono le inquietudini dell’uomo di oggi. La mostra si costruice sull’assenza dell’architettura e sulle tensioni che da questa assenza sono generate.
2006
AL
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