Il saggio, costruito sulla base d’una ricca quanto inedita documentazione d’archivio, punta a incrociare due storie diverse, benché entrambe ambientate a Torino alla metà dell’Ottocento: da un lato, la straordinaria proliferazione di monumenti, per lo più legati alle recenti memorie risorgimentali, e le loro inquiete topografie urbane; dall’altro, le vicende che portano alla trasformazione di un’ampia parte del settore sudorientale della città – il cosiddetto Borgo Nuovo, sorto all’indomani della demolizione della cinta murata – in quartiere residenziale, destinato alle nuove borghesie. In particolare, la definizione e la successiva trasformazione del Giardino dei Ripari consentono di rileggere in parallelo la crescita della città simbolica e della città fisica, legando assieme le strategie di progetto in un vero e proprio progetto della memoria. Tale lavoro, inoltre, è da leggersi anche in connessione con gli altri, numerosi contributi contenuti nel volume, curato da Sergio Pace assieme a Maria Giuffrè, Fabio Mangone e Ornella Selvafolta. Esito conclusivo di una ricerca biennale legata a un Progetto di Ricerca d’Interesse Nazionale (PRIN) intitolato «Progettare la memoria. Architettura e monumento in Italia tra secondo Settecento e primo Novecento» che, nel 2004-06, ha visto studiosi provenienti dagli atenei di Genova, Bari, Milano, Napoli, Palermo, Torino e Venezia collaborare alla messa a fuoco di un tema al confine di molte discipline (dalla storia della statuaria alla storia delle identità sociali, dalla storia dell’architettura alla storia della città), fino a quel momento raramente affrontato dalla storiografia.
La città eroica. Memoria collettiva e crescita urbana a Torino (1856-1878) / Pace, Sergio - In: L’architettura della memoria in Italia. Cimiteri, monumenti e città 1750-1939 / GIUFFRE' M.; MANGONE F.; PACE S.; SELVAFOLTA O. A CURA DI. - STAMPA. - MILANO : Skira, 2007. - ISBN 9788876249167. - pp. 266-277
La città eroica. Memoria collettiva e crescita urbana a Torino (1856-1878)
PACE, Sergio
2007
Abstract
Il saggio, costruito sulla base d’una ricca quanto inedita documentazione d’archivio, punta a incrociare due storie diverse, benché entrambe ambientate a Torino alla metà dell’Ottocento: da un lato, la straordinaria proliferazione di monumenti, per lo più legati alle recenti memorie risorgimentali, e le loro inquiete topografie urbane; dall’altro, le vicende che portano alla trasformazione di un’ampia parte del settore sudorientale della città – il cosiddetto Borgo Nuovo, sorto all’indomani della demolizione della cinta murata – in quartiere residenziale, destinato alle nuove borghesie. In particolare, la definizione e la successiva trasformazione del Giardino dei Ripari consentono di rileggere in parallelo la crescita della città simbolica e della città fisica, legando assieme le strategie di progetto in un vero e proprio progetto della memoria. Tale lavoro, inoltre, è da leggersi anche in connessione con gli altri, numerosi contributi contenuti nel volume, curato da Sergio Pace assieme a Maria Giuffrè, Fabio Mangone e Ornella Selvafolta. Esito conclusivo di una ricerca biennale legata a un Progetto di Ricerca d’Interesse Nazionale (PRIN) intitolato «Progettare la memoria. Architettura e monumento in Italia tra secondo Settecento e primo Novecento» che, nel 2004-06, ha visto studiosi provenienti dagli atenei di Genova, Bari, Milano, Napoli, Palermo, Torino e Venezia collaborare alla messa a fuoco di un tema al confine di molte discipline (dalla storia della statuaria alla storia delle identità sociali, dalla storia dell’architettura alla storia della città), fino a quel momento raramente affrontato dalla storiografia.Pubblicazioni consigliate
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https://hdl.handle.net/11583/1641216
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