Nella prospettiva del paesaggio culturale post-industriale, un ruolo precipuo assumono le forme di progetto interdisciplinare ed artistico, che comportano l’apertura a culture altre e l’estensione delle possibilità stesse del progetto: luoghi da percorrere come pratica estetica (land art, land walk); luce e multimedialità per mettere in evidenza (light design, video art); tipizzazione sonora e creazione acustica per sottolineare gli elementi fisici di una cultura materiale (sound scape, sound landscape design); espressione scenica (teatro, performance, allestimento interattivo) per innescare la riflessione sul ruolo delle memorie. Il fascino delle “rovine industriali” determina la loro assunzione come forma d’arte implicita, che anticipa l’attenzione alla conservazione e alla memoria. Negli anni ’60 l’ideologia della “parete bianca e grezza”, scevra di ogni elemento decorativo, connota una prima riscoperta degli spazi industriali, in quanto grandi contenitori dismessi e disponibili per l’arte e l’esposizione. L’accrescimento delle prestazioni dei siti post-industriali è sovente in relazione all’applicazione delle nuove tecnologie per il miglioramento della fruizione culturale e la creazione di scenari adeguati per informare e per intrattenere, che producano l’emozione nella narrazione dei fatti della memoria e della storia. Dagli anni ’70, il riuso spontaneo degli spazi industriali per attività creative ha anticipato usi sociali e culturali, ed una nuova apertura nell’estetica e nel sentire comune: una nuova accentuazione della “parete sporca”, segnata da tracce del produrre, da piccoli segni del lavoro che ne accrescono il valore come palinsesto che mantiene stratificazioni evidenti, per la memoria collettiva. In the perspective of post-industrial cultural landscape, have a primary role in the forms of art and interdisciplinary project, involving the opening to other cultures and the extension of the possibilities of the projects: places to go as an aesthetic practice (land art, land walk), light and multimedia to highlight (lighting design, video art), sound expressions to emphasize the physical elements of material culture (sound scape, sound landscape design); expression stage (theater, performance, exhibition to promote reflection on role of memory. The charm of "industrial ruins" determines their intake as implicit form of art which anticipates the emphasis on conservation and memory. In the '60s the ideology of "white and raw wall", devoid of any decorative element, connotes a first rediscovery of industrial space, as large containers abandoned and available for art and exhibition. The growth performance of post-industrial sites is often associated with the application of new technologies for the enhancement of cultural enjoyment and creation of scenarios appropriate to inform and entertain, which produce the emotion in the narrative of the facts of memory and history. Since the '70s, the reuse of industrial buildings for spontaneous creative activities anticipated cultural and social uses, and opening a new aesthetics and common sentiment: a new emphasis on the "dirty wall", marked by traces of produce from small signs of labor, thus enhancing their value as a schedule that keeps layering evident, for the collective memory.

Le espressioni d’arte e la ri-valorizzazione della memoria del patrimonio industriale / Maspoli, Rossella - In: Progettare per il patrimonio industriale / Ronchetta C.; Trisciuoglio M. a cura di. - STAMPA. - TORINO : Celid, 2008. - ISBN 9788876617904. - pp. 372-375

Le espressioni d’arte e la ri-valorizzazione della memoria del patrimonio industriale

MASPOLI, Rossella
2008

Abstract

Nella prospettiva del paesaggio culturale post-industriale, un ruolo precipuo assumono le forme di progetto interdisciplinare ed artistico, che comportano l’apertura a culture altre e l’estensione delle possibilità stesse del progetto: luoghi da percorrere come pratica estetica (land art, land walk); luce e multimedialità per mettere in evidenza (light design, video art); tipizzazione sonora e creazione acustica per sottolineare gli elementi fisici di una cultura materiale (sound scape, sound landscape design); espressione scenica (teatro, performance, allestimento interattivo) per innescare la riflessione sul ruolo delle memorie. Il fascino delle “rovine industriali” determina la loro assunzione come forma d’arte implicita, che anticipa l’attenzione alla conservazione e alla memoria. Negli anni ’60 l’ideologia della “parete bianca e grezza”, scevra di ogni elemento decorativo, connota una prima riscoperta degli spazi industriali, in quanto grandi contenitori dismessi e disponibili per l’arte e l’esposizione. L’accrescimento delle prestazioni dei siti post-industriali è sovente in relazione all’applicazione delle nuove tecnologie per il miglioramento della fruizione culturale e la creazione di scenari adeguati per informare e per intrattenere, che producano l’emozione nella narrazione dei fatti della memoria e della storia. Dagli anni ’70, il riuso spontaneo degli spazi industriali per attività creative ha anticipato usi sociali e culturali, ed una nuova apertura nell’estetica e nel sentire comune: una nuova accentuazione della “parete sporca”, segnata da tracce del produrre, da piccoli segni del lavoro che ne accrescono il valore come palinsesto che mantiene stratificazioni evidenti, per la memoria collettiva. In the perspective of post-industrial cultural landscape, have a primary role in the forms of art and interdisciplinary project, involving the opening to other cultures and the extension of the possibilities of the projects: places to go as an aesthetic practice (land art, land walk), light and multimedia to highlight (lighting design, video art), sound expressions to emphasize the physical elements of material culture (sound scape, sound landscape design); expression stage (theater, performance, exhibition to promote reflection on role of memory. The charm of "industrial ruins" determines their intake as implicit form of art which anticipates the emphasis on conservation and memory. In the '60s the ideology of "white and raw wall", devoid of any decorative element, connotes a first rediscovery of industrial space, as large containers abandoned and available for art and exhibition. The growth performance of post-industrial sites is often associated with the application of new technologies for the enhancement of cultural enjoyment and creation of scenarios appropriate to inform and entertain, which produce the emotion in the narrative of the facts of memory and history. Since the '70s, the reuse of industrial buildings for spontaneous creative activities anticipated cultural and social uses, and opening a new aesthetics and common sentiment: a new emphasis on the "dirty wall", marked by traces of produce from small signs of labor, thus enhancing their value as a schedule that keeps layering evident, for the collective memory.
2008
9788876617904
Progettare per il patrimonio industriale
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