Presentazione / Tatiana Kirilova Kirova (p. 5-6) Le problematiche che scaturiscono in sede di progetto e di cantiere nell’ambito della conservazione sia dei “monumenti” sia dell’edificato storico alle diverse scale, architettonica, urbana e paesaggistica, richiedono approfondimenti sempre maggiori, oggi in modo particolare, per l’acquisita coscienza della comunità e la legislazione specifica (in Italia il recente Codice Urbani) inerenti l’intervento sul patrimonio culturale e sul bene diffuso. Prassi metodologiche di intervento suggerite da ambiti collaterali alla disciplina come il settore della Conoscenza (schede di censimento per la raccolta dei dati storici, rilievi architettonici e specifici per quanto riguarda la valutazione del degrado e delle componenti dei materiali costruttivi delle superfici murarie, rilievi topografici, ecc.) e il settore della Conservazione con le indicazioni fornite dal corretto operare secondo i canoni individuati nei documenti ufficiali delle Carte del Restauro e dal dibattito internazionale della disciplina, non sono sufficienti a fornire le risposte adeguate in termini di conservazione integrata e rispetto della identità e autenticità sia dei monumenti che dei siti. Testimonianza di tutto ciò è il sempre maggiore ed esteso degrado ambientale dei nostri centri abitati ed in particolare del patrimonio diffuso del costruito storico. La necessità di fornire testimonianze apprezzabili per raggiungere la qualità del progetto nell’ambito dell’operare da parte dei futuri architetti e di coloro che intendono affacciarsi al complesso panorama della Conservazione e Restauro architettonico, urbano e paesaggistico, è l’obiettivo primario di questo saggio che induce anche a interessanti riflessioni dettate dall’operare sul campo in progetti che sviluppano tematiche e problematiche inerenti il vasto repertorio delle preesistenze singole o interrelate fra loro. Il progetto di conservazione viene qui indagato come puntuale e specifico per ciascun manufatto intersecandosi con il tema dell’uso passato e le valutazioni sostenibili dell’oggi e del futuro. Si esplicitano le diverse scelte contemporanee in materia di conservazione del palinsesto delle fabbriche e le contraddizioni presenti talvolta nell’affrontare temi a scala diversa, tenendo però conto della soglia tra l’esprimersi con un linguaggio attuale e la prudenza a fronte della diuturnitas dei monumenti, qualità che sono una discriminante soggettiva che deve impegnare a fondo chi si occupa di restauro. Si tratta di temi attuali della disciplina in cui siamo a vario titolo impegnati, nelle Facoltà, nelle Scuole di Dottorato e di Specializzazione, e che vogliamo trasmettere ai nostri allievi, per sensibilizzarli e renderli partecipi di una visione dell’arte che non è riduttivamente tecnica, ma che propone e intende partecipare alla tutela di un più vasto patrimonio, che è il contesto storicamente necessario di quei Beni, di quei sistemi architettonici territoriali, la cui valorizzazione, anche nelle sedi internazionali, contribuisce alla qualità culturale del Paese.

Sperimentare il restauro / Vinardi, Maria Grazia. - (2008).

Sperimentare il restauro

VINARDI, Maria Grazia
2008

Abstract

Presentazione / Tatiana Kirilova Kirova (p. 5-6) Le problematiche che scaturiscono in sede di progetto e di cantiere nell’ambito della conservazione sia dei “monumenti” sia dell’edificato storico alle diverse scale, architettonica, urbana e paesaggistica, richiedono approfondimenti sempre maggiori, oggi in modo particolare, per l’acquisita coscienza della comunità e la legislazione specifica (in Italia il recente Codice Urbani) inerenti l’intervento sul patrimonio culturale e sul bene diffuso. Prassi metodologiche di intervento suggerite da ambiti collaterali alla disciplina come il settore della Conoscenza (schede di censimento per la raccolta dei dati storici, rilievi architettonici e specifici per quanto riguarda la valutazione del degrado e delle componenti dei materiali costruttivi delle superfici murarie, rilievi topografici, ecc.) e il settore della Conservazione con le indicazioni fornite dal corretto operare secondo i canoni individuati nei documenti ufficiali delle Carte del Restauro e dal dibattito internazionale della disciplina, non sono sufficienti a fornire le risposte adeguate in termini di conservazione integrata e rispetto della identità e autenticità sia dei monumenti che dei siti. Testimonianza di tutto ciò è il sempre maggiore ed esteso degrado ambientale dei nostri centri abitati ed in particolare del patrimonio diffuso del costruito storico. La necessità di fornire testimonianze apprezzabili per raggiungere la qualità del progetto nell’ambito dell’operare da parte dei futuri architetti e di coloro che intendono affacciarsi al complesso panorama della Conservazione e Restauro architettonico, urbano e paesaggistico, è l’obiettivo primario di questo saggio che induce anche a interessanti riflessioni dettate dall’operare sul campo in progetti che sviluppano tematiche e problematiche inerenti il vasto repertorio delle preesistenze singole o interrelate fra loro. Il progetto di conservazione viene qui indagato come puntuale e specifico per ciascun manufatto intersecandosi con il tema dell’uso passato e le valutazioni sostenibili dell’oggi e del futuro. Si esplicitano le diverse scelte contemporanee in materia di conservazione del palinsesto delle fabbriche e le contraddizioni presenti talvolta nell’affrontare temi a scala diversa, tenendo però conto della soglia tra l’esprimersi con un linguaggio attuale e la prudenza a fronte della diuturnitas dei monumenti, qualità che sono una discriminante soggettiva che deve impegnare a fondo chi si occupa di restauro. Si tratta di temi attuali della disciplina in cui siamo a vario titolo impegnati, nelle Facoltà, nelle Scuole di Dottorato e di Specializzazione, e che vogliamo trasmettere ai nostri allievi, per sensibilizzarli e renderli partecipi di una visione dell’arte che non è riduttivamente tecnica, ma che propone e intende partecipare alla tutela di un più vasto patrimonio, che è il contesto storicamente necessario di quei Beni, di quei sistemi architettonici territoriali, la cui valorizzazione, anche nelle sedi internazionali, contribuisce alla qualità culturale del Paese.
2008
9788876618185
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