Il lavoro presenta un’indagine sistematica della committenza vescovile (bischöflisches Bauen) negli anni 950-1100 in area lombarda, estesa nel medioevo alle attuali regioni della Valle d’Aosta, del Piemonte, della Lombardia, dell’Emilia-Romagna e del Veneto occidentale. Negli anni intorno al Mille in Italia settentrionale, come del resto in gran parte dell’Europa cristiana, si moltiplicano i segni di un profondo rinnovamento dell’attività edilizia. Le informazioni prese in esame nel corso della ricerca provengono dalle fonti documentarie, dai testi epigrafici, dagli scavi archeologici e dagli edifici effettivamente giunti fino a noi. I documenti riservano grande spazio alle figure dei committenti, mentre agli architetti e le maestranze restano ancora in gran parte anonimi. In Italia settentrionale il primo nome di un magister compare nel cantiere di Pomposa, nella lapide di Mazulo collocata sul portico d’ingresso della chiesa. La grande architettura fu un’architettura di grandi committenti, che nelle chiese trovavano uno strumento primario di prestigio e di affermazione dell’autorità religiosa.

La committenza vescovile nell’XI secolo nel romanico lombardo / Tosco, CARLO MARIO - In: Bischöflisches Bauen im 11. Jahrhundert, Mittelalter Studien des Instituts zur Interdisziplinären Erfonrschung des Mittelalters-Paderborn / J. Jarnut, A. Köb, M. Wemhoff. - München : Wilhelm Fink Verlag, 2009. - ISBN 9783770547135. - pp. 25-54

La committenza vescovile nell’XI secolo nel romanico lombardo

TOSCO, CARLO MARIO
2009

Abstract

Il lavoro presenta un’indagine sistematica della committenza vescovile (bischöflisches Bauen) negli anni 950-1100 in area lombarda, estesa nel medioevo alle attuali regioni della Valle d’Aosta, del Piemonte, della Lombardia, dell’Emilia-Romagna e del Veneto occidentale. Negli anni intorno al Mille in Italia settentrionale, come del resto in gran parte dell’Europa cristiana, si moltiplicano i segni di un profondo rinnovamento dell’attività edilizia. Le informazioni prese in esame nel corso della ricerca provengono dalle fonti documentarie, dai testi epigrafici, dagli scavi archeologici e dagli edifici effettivamente giunti fino a noi. I documenti riservano grande spazio alle figure dei committenti, mentre agli architetti e le maestranze restano ancora in gran parte anonimi. In Italia settentrionale il primo nome di un magister compare nel cantiere di Pomposa, nella lapide di Mazulo collocata sul portico d’ingresso della chiesa. La grande architettura fu un’architettura di grandi committenti, che nelle chiese trovavano uno strumento primario di prestigio e di affermazione dell’autorità religiosa.
2009
9783770547135
Bischöflisches Bauen im 11. Jahrhundert, Mittelalter Studien des Instituts zur Interdisziplinären Erfonrschung des Mittelalters-Paderborn
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