La tesi affronta il tema dell’approccio integrato area-based nella gestione dell’intreccio tra fisico, economico e sociale in programmi di rigenerazione urbana e dell’evoluzione dell’apprendimento istituzionale rispetto a tale approccio da parte della pubblica amministrazione locale nella gestione delle problematiche urbane. I programmi di Rigenerazione Urbana – nel corso dell’ultimo ventennio – hanno rappresentato una nuova modalità di approccio ai problemi urbani che ha visto nell’approccio d’area (area-based) il paradigma concettuale attraverso cui affrontare le sfide poste dai crescenti problemi delle aree urbane. L’adozione di un approccio integrato d’area nelle pubbliche amministrazioni necessita di un processo di adattamento tra l’azione procedurale burocratizzata tradizionale e la gestione innovativa integrata che i programmi richiedono, con impatti sulle strutture amministrative, sulle forme organizzative, sulla modalità di cooperazione tra gli attori, sulle capacità progettuali e gestionali. Uno degli aspetti che ha costituito forte elemento di innovazione, nell’implementazione di programmi di rigenerazione integrati, è stato il tema dell’apprendimento, legato alla crescita di capacità e competenze negli attori e nelle istituzioni. Un ambito specifico di analisi sugli esiti di carattere istituzionale della stagione della rigenerazione urbana è relativo all’apprendimento di modalità di azione integrata area-based nell’azione amministrativa ordinaria, quindi nella capacità di individuare approcci e strumenti in grado di connettere, attraverso il dispositivo “area-problema” l’intreccio tra questione urbana, economica e sociale. Questa tesi affronta il tema della valutazione del grado e delle modalità di integrazione delle politiche nei processi di rigenerazione urbana, attraverso il testing della metodologia adottata su due casi studio, Genova e Trieste. Attraverso la costruzione di una metodologia di analisi qualitativa vengono analizzate le forme di integrazione tra gli attori che intervengono su un programma, per arrivare ad analizzare il livello di integrazione che si è verificato all’interno di un sistema di programmi di rigenerazione localizzati su uno specifico contesto locale. La prima parte – Politiche, integrazione, rigenerazione – definisce il quadro teorico. Vengono introdotti (cap. 2) sinteticamente i concetti di programmazione complessa e rigenerazione urbana con riferimento ad altri contesti europei. Viene poi esplicitata la dicotomia tra “materiale” ed “immateriale” che caratterizza gli interventi di rigenerazione urbana in Italia. Vengono successivamente introdotti elementi di analisi delle politiche pubbliche (cap. 3) e della loro evoluzione e trasformazione nel contesto italiano nel corso degli ultimi anni. Il capitolo fornisce una lettura di come – a fronte di una società sempre più complessa, in cui i problemi urbani richiedono soluzioni multidisciplinari – le politiche si trasformino, mutando forma per affrontare in maniera più efficace il cambiamento. Il cap. 4 centra l’attenzione sulle politiche urbane di rigenerazione nel contesto italiano per evidenziare come queste non siano riconducibili ad una politica urbana nazionale ma siano piuttosto frutto di un insieme variegato di politiche orientate verso la territorializzazione, che vanno dalle riforme costituzionali, alla legge di riforma dei servizi sociali (L. 328/00), ai programmi di sostegno alle imprese (Legge Bersani) fino ai Contratti di Quartiere. Attraverso il supporto di alcuni autori (cap. 5) viene riletto in chiave critica il ciclo delle politiche urbane dei programmi complessi, per mettere in evidenza come il bilancio sugli esiti, in termini di mantenimento delle capacità acquisite dall’esperienza, sia pressoché fallimentare, ma costituisce un ambito di indagine privilegiato per comprendere quale sia effettivamente la qualità messa in campo dagli attori per costruire percorsi di conoscenza e apprendimento. Individuando nell’integrazione il concetto attorno al quale costruire il percorso di valutazione, il cap. 6 ne legge l’evoluzione all’interno della stagione delle nuove politiche. Viene definito come termine relazionale, indagando le relazioni attoriali nella sinergia tra politiche e strumenti. L’attore dominante all’interno di questi processi è l’attore pubblico, che governa i processi attraverso le strutture amministrative ed il sistema di relazioni, interne ed esterne che è in grado di costruire. L’integrazione viene letta attraverso l’impatto che genera sulle strutture amministrative (cap. 7), fatto di tensioni procedurali, costruzione di nuove competenze e responsabilità, nuove forme comunicative, superamento della settorializzazione incorporando l’azione integrata nell’azione ordinaria. Alla luce di tali elementi, è stata costruita una metodologia di analisi qualitativa (cap. 8) che permettesse di leggere il livello di integrazione tra le azioni avviate da settori di policy differenti, rivolta a: (I)Leggere le forme di integrazione realizzate tra gli attori nella gestione delle azioni del programma, attraverso una matrice che mette in relazione – per ogni programma – le azioni realizzate e gli attori coinvolti (cap. 8.3). (II) Costruire una scala dell’integrazione che permetta di definire un livello di integrazione e permetta di effettuare una analisi comparativa nel tempo dell’evoluzione dell’integrazione (cap. 8.4). (III) Valutare l’apprendimento negli attori, negli strumenti e nella capacità di azione integrata dell’amministrazione attraverso una intervista semi-strutturata a testimoni privilegiati (cap. 8.5). (III) Il contesto dell’analisi è quindi il sistema degli attori della Pubblica Amministrazione Locale, declinata attraverso i differenti settori di policy che sono intervenuti – ed intervengono – nella gestione di programmi integrati di rigenerazione. L’apprendimento istituzionale è stato analizzato secondo due criteri: (1) Analisi dell’evoluzione dell’azione integrata all’interno dei programmi nel corso del tempo (analisi documentaria sui programmi avviati e interviste a testimoni qualificati per la comprensione delle relazioni tra gli attori). (2) Attualizzazione e analisi dell’apprendimento da parte degli attori coinvolti e delle strutture amministrative (interviste). La metodologia è stata testata su due casi studio, Genova (cap. 9) e Trieste (cap. 10). La scelta dei casi è legata alle loro caratteristiche complementari, utili per testare la metodologia e per una analisi comparativa. È stato individuato in primo luogo un caso studio che presentasse un numero rilevante di programmi integrati di rigenerazione urbana area-based e con la presenza – perlomeno nelle intenzioni – di costruire strategie di azione integrate. La scelta è caduta sul Comune di Genova. Dall’altro lato è emersa l’esigenza di effettuare una analisi comparativa, con un caso studio che presentasse caratteristiche opposte, per poter confrontare gli esiti di un ventennio di sperimentazione nel campo dell’azione integrata area- based, dove non vi fosse stata una significativa presenza di programmi di rigenerazione, ma compensata da programmi a carattere integrato di altra natura. La scelta è ricaduta sulla Città di Trieste. Si tratta in entrambi i casi di una analisi a livello comunale, relativa all’azione delle amministrazioni nella gestione dell’azione integrata area-based. Il cap. 11 presenta le risposte alle domande di ricerca e le conclusioni.

Rigenerazione urbana e azione locale integrata. Processi di apprendimento istituzionale a Genova e Trieste / Guiati, Federico. - (2012).

Rigenerazione urbana e azione locale integrata. Processi di apprendimento istituzionale a Genova e Trieste

GUIATI, FEDERICO
2012

Abstract

La tesi affronta il tema dell’approccio integrato area-based nella gestione dell’intreccio tra fisico, economico e sociale in programmi di rigenerazione urbana e dell’evoluzione dell’apprendimento istituzionale rispetto a tale approccio da parte della pubblica amministrazione locale nella gestione delle problematiche urbane. I programmi di Rigenerazione Urbana – nel corso dell’ultimo ventennio – hanno rappresentato una nuova modalità di approccio ai problemi urbani che ha visto nell’approccio d’area (area-based) il paradigma concettuale attraverso cui affrontare le sfide poste dai crescenti problemi delle aree urbane. L’adozione di un approccio integrato d’area nelle pubbliche amministrazioni necessita di un processo di adattamento tra l’azione procedurale burocratizzata tradizionale e la gestione innovativa integrata che i programmi richiedono, con impatti sulle strutture amministrative, sulle forme organizzative, sulla modalità di cooperazione tra gli attori, sulle capacità progettuali e gestionali. Uno degli aspetti che ha costituito forte elemento di innovazione, nell’implementazione di programmi di rigenerazione integrati, è stato il tema dell’apprendimento, legato alla crescita di capacità e competenze negli attori e nelle istituzioni. Un ambito specifico di analisi sugli esiti di carattere istituzionale della stagione della rigenerazione urbana è relativo all’apprendimento di modalità di azione integrata area-based nell’azione amministrativa ordinaria, quindi nella capacità di individuare approcci e strumenti in grado di connettere, attraverso il dispositivo “area-problema” l’intreccio tra questione urbana, economica e sociale. Questa tesi affronta il tema della valutazione del grado e delle modalità di integrazione delle politiche nei processi di rigenerazione urbana, attraverso il testing della metodologia adottata su due casi studio, Genova e Trieste. Attraverso la costruzione di una metodologia di analisi qualitativa vengono analizzate le forme di integrazione tra gli attori che intervengono su un programma, per arrivare ad analizzare il livello di integrazione che si è verificato all’interno di un sistema di programmi di rigenerazione localizzati su uno specifico contesto locale. La prima parte – Politiche, integrazione, rigenerazione – definisce il quadro teorico. Vengono introdotti (cap. 2) sinteticamente i concetti di programmazione complessa e rigenerazione urbana con riferimento ad altri contesti europei. Viene poi esplicitata la dicotomia tra “materiale” ed “immateriale” che caratterizza gli interventi di rigenerazione urbana in Italia. Vengono successivamente introdotti elementi di analisi delle politiche pubbliche (cap. 3) e della loro evoluzione e trasformazione nel contesto italiano nel corso degli ultimi anni. Il capitolo fornisce una lettura di come – a fronte di una società sempre più complessa, in cui i problemi urbani richiedono soluzioni multidisciplinari – le politiche si trasformino, mutando forma per affrontare in maniera più efficace il cambiamento. Il cap. 4 centra l’attenzione sulle politiche urbane di rigenerazione nel contesto italiano per evidenziare come queste non siano riconducibili ad una politica urbana nazionale ma siano piuttosto frutto di un insieme variegato di politiche orientate verso la territorializzazione, che vanno dalle riforme costituzionali, alla legge di riforma dei servizi sociali (L. 328/00), ai programmi di sostegno alle imprese (Legge Bersani) fino ai Contratti di Quartiere. Attraverso il supporto di alcuni autori (cap. 5) viene riletto in chiave critica il ciclo delle politiche urbane dei programmi complessi, per mettere in evidenza come il bilancio sugli esiti, in termini di mantenimento delle capacità acquisite dall’esperienza, sia pressoché fallimentare, ma costituisce un ambito di indagine privilegiato per comprendere quale sia effettivamente la qualità messa in campo dagli attori per costruire percorsi di conoscenza e apprendimento. Individuando nell’integrazione il concetto attorno al quale costruire il percorso di valutazione, il cap. 6 ne legge l’evoluzione all’interno della stagione delle nuove politiche. Viene definito come termine relazionale, indagando le relazioni attoriali nella sinergia tra politiche e strumenti. L’attore dominante all’interno di questi processi è l’attore pubblico, che governa i processi attraverso le strutture amministrative ed il sistema di relazioni, interne ed esterne che è in grado di costruire. L’integrazione viene letta attraverso l’impatto che genera sulle strutture amministrative (cap. 7), fatto di tensioni procedurali, costruzione di nuove competenze e responsabilità, nuove forme comunicative, superamento della settorializzazione incorporando l’azione integrata nell’azione ordinaria. Alla luce di tali elementi, è stata costruita una metodologia di analisi qualitativa (cap. 8) che permettesse di leggere il livello di integrazione tra le azioni avviate da settori di policy differenti, rivolta a: (I)Leggere le forme di integrazione realizzate tra gli attori nella gestione delle azioni del programma, attraverso una matrice che mette in relazione – per ogni programma – le azioni realizzate e gli attori coinvolti (cap. 8.3). (II) Costruire una scala dell’integrazione che permetta di definire un livello di integrazione e permetta di effettuare una analisi comparativa nel tempo dell’evoluzione dell’integrazione (cap. 8.4). (III) Valutare l’apprendimento negli attori, negli strumenti e nella capacità di azione integrata dell’amministrazione attraverso una intervista semi-strutturata a testimoni privilegiati (cap. 8.5). (III) Il contesto dell’analisi è quindi il sistema degli attori della Pubblica Amministrazione Locale, declinata attraverso i differenti settori di policy che sono intervenuti – ed intervengono – nella gestione di programmi integrati di rigenerazione. L’apprendimento istituzionale è stato analizzato secondo due criteri: (1) Analisi dell’evoluzione dell’azione integrata all’interno dei programmi nel corso del tempo (analisi documentaria sui programmi avviati e interviste a testimoni qualificati per la comprensione delle relazioni tra gli attori). (2) Attualizzazione e analisi dell’apprendimento da parte degli attori coinvolti e delle strutture amministrative (interviste). La metodologia è stata testata su due casi studio, Genova (cap. 9) e Trieste (cap. 10). La scelta dei casi è legata alle loro caratteristiche complementari, utili per testare la metodologia e per una analisi comparativa. È stato individuato in primo luogo un caso studio che presentasse un numero rilevante di programmi integrati di rigenerazione urbana area-based e con la presenza – perlomeno nelle intenzioni – di costruire strategie di azione integrate. La scelta è caduta sul Comune di Genova. Dall’altro lato è emersa l’esigenza di effettuare una analisi comparativa, con un caso studio che presentasse caratteristiche opposte, per poter confrontare gli esiti di un ventennio di sperimentazione nel campo dell’azione integrata area- based, dove non vi fosse stata una significativa presenza di programmi di rigenerazione, ma compensata da programmi a carattere integrato di altra natura. La scelta è ricaduta sulla Città di Trieste. Si tratta in entrambi i casi di una analisi a livello comunale, relativa all’azione delle amministrazioni nella gestione dell’azione integrata area-based. Il cap. 11 presenta le risposte alle domande di ricerca e le conclusioni.
2012
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11583/2497271
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo