La condivisione segna con forza la città contemporanea. Il termine è ambiguo: allude ad un ispessimento delle relazioni sociali che nasce dall’inquietudine dell’individualizzazione. Assume forme differenti, generalmente poco durature anche quando ripetute. Osservare i territori della condivisione significa tornare a ragionare della città al di fuori di alcuni luoghi comuni più o meno ricorrenti. Significa al contempo ripensare un progetto capace di dare peso alle pratiche nei luoghi, misurandone estensione, persistenza e continuità. In questo scritto si prova a ridisegnare un “territorio della condivisione” a Torino: una sezione discontinua che lungo la Tangenziale Nord e la Stura, arriva fino ai parchi della Confluenza ed a Barca-Bertolla, attraverso Falchera, l’edilizia sociale di Corso Taranto, i comparti industriali dell’Iveco ed i centri commerciali della periferia nord. L’esplorazione della dimensione fisica, ma anche sociale e simbolica, di questo territorio vuole essere occasione per ripensare un progetto che cerca di osservare criticamente il modo in cui muta l’abitare.

Territori della condivisione. Torino, Atti della XV Conferenza della Società Italiana degli Urbanisti, L'urbanistica che cambia. Rischi e valori, Pescara, 10-11 maggio 2012 / Sampieri, Angelo. - In: PLANUM. - ISSN 1723-0993. - ELETTRONICO. - 2/2012:25(2012), pp. 1-5.

Territori della condivisione. Torino, Atti della XV Conferenza della Società Italiana degli Urbanisti, L'urbanistica che cambia. Rischi e valori, Pescara, 10-11 maggio 2012

SAMPIERI, ANGELO
2012

Abstract

La condivisione segna con forza la città contemporanea. Il termine è ambiguo: allude ad un ispessimento delle relazioni sociali che nasce dall’inquietudine dell’individualizzazione. Assume forme differenti, generalmente poco durature anche quando ripetute. Osservare i territori della condivisione significa tornare a ragionare della città al di fuori di alcuni luoghi comuni più o meno ricorrenti. Significa al contempo ripensare un progetto capace di dare peso alle pratiche nei luoghi, misurandone estensione, persistenza e continuità. In questo scritto si prova a ridisegnare un “territorio della condivisione” a Torino: una sezione discontinua che lungo la Tangenziale Nord e la Stura, arriva fino ai parchi della Confluenza ed a Barca-Bertolla, attraverso Falchera, l’edilizia sociale di Corso Taranto, i comparti industriali dell’Iveco ed i centri commerciali della periferia nord. L’esplorazione della dimensione fisica, ma anche sociale e simbolica, di questo territorio vuole essere occasione per ripensare un progetto che cerca di osservare criticamente il modo in cui muta l’abitare.
2012
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