L’appropriazione degli spazi pubblici, nella vita quotidiana, non è indifferente alla qualità del design e del paesaggio. La pianificazione, progettazione e realizzazione di spazi pubblici urbani hanno un ruolo fondamentale per migliorare l’interazione sociale, contribuendo alla qualità della vita dei residenti ed alla lotta contro l’esclusione sociale. A partire dalla riflessione sociologica, essenziale è il percorso verso un approccio olistico e sistemico, adattivo ai contesti, in termini tecnico-prestazionali, estetico-percettivi. La prospettiva è di una qualità dell’abitare come soddisfacimento non solo fisico, ma sensoriale, emotivo, estetico e di stimolazione culturale. Pratiche spaziali è il termine proposto da Jane Rendell per descrivere gli interventi che trasgrediscono il limite fra arte ed architettura e dialogano con il sociale e l’estetica, con il pubblico ed il privato. L’obbiettivo di ricerca è stimolare pratiche indirizzate ad una nuova qualità polisemica degli spazi pubblici, considerando - nel proporre nuove immagini e funzioni del luogo - le reti di relazioni che caratterizzano un territorio, la percezione e la fruizione da parte di diverse categorie di utenti. Riguardo alla formazione, emergono nuovi ruoli organizzativi e di comunicazione, con l’acquisizione di conoscenza e attenzione culturale all’esistente, di competenze tecniche adeguate e di capacità ed efficacia ed efficiente management. Si delineano differenti prospettive ed esperienze di modelli formativi transdisciplinari in Europa e in Italia, fra cui il Dea En Art Actuel in Belgio, il Master Oficial en Disseny Urbà: Art, Ciutat, Societat a Barcellona, il Diplôme in Art Espace a Parigi. The appropriation of public spaces, in everyday life, is not indifferent to the design and landscaping quality. The planning, design and construction of urban public spaces have a vital role in enhancing social interaction, contributing to the life quality of residents and the fight against social exclusion. Since the sociological reflection is the essential path towards a holistic and systemic approach, which must be adaptive to the context, in terms of technical performance and aesthetic perception. The perspective is a quality of living not only as a physical satisfaction, but a sensory, emotional, aesthetic and cultural stimulation. Spatial practices is the term proposed by Jane Rendell to describe the actions that transgress the boundary between art and architecture and dialogue with the fields of social and aesthetics, with public and private. The research goal is to stimulate spatial practices directed to a new polysemic quality of public spaces, considering – in presenting new images and features of the site - the network of relationships that characterise a territory, the perception and use by different categories of stakeholders. With regard to education, new organisational and communication roles emerge, with the acquisition of knowledge and cultural attention to the existing heritage, with appropriate technical skills and ability to efficiently and effectively manage it. Different perspectives and experiences of transdisciplinary educational models are outlined in U.S.A., Europe and Italy, including the Dea En Art Actuel in Belgium, the Master Oficial en Disseny Urba: Art, Ciutat, Societät in Barcelona, the Diplôme in Art Espace in Paris.

Dialogo sociale, arte pubblica e spazio pubblico / Social dialogue, pubblic art and public space / Maspoli, Rossella - In: ARTE, ARCHITETTURA, PAESAGGIO / MASPOLI R., SACCOMANDI M.. - STAMPA. - Firenze : ALINEA EDITRICE S.R.L., 2012. - ISBN 9788860557544. - pp. 15-51

Dialogo sociale, arte pubblica e spazio pubblico / Social dialogue, pubblic art and public space

MASPOLI, Rossella
2012

Abstract

L’appropriazione degli spazi pubblici, nella vita quotidiana, non è indifferente alla qualità del design e del paesaggio. La pianificazione, progettazione e realizzazione di spazi pubblici urbani hanno un ruolo fondamentale per migliorare l’interazione sociale, contribuendo alla qualità della vita dei residenti ed alla lotta contro l’esclusione sociale. A partire dalla riflessione sociologica, essenziale è il percorso verso un approccio olistico e sistemico, adattivo ai contesti, in termini tecnico-prestazionali, estetico-percettivi. La prospettiva è di una qualità dell’abitare come soddisfacimento non solo fisico, ma sensoriale, emotivo, estetico e di stimolazione culturale. Pratiche spaziali è il termine proposto da Jane Rendell per descrivere gli interventi che trasgrediscono il limite fra arte ed architettura e dialogano con il sociale e l’estetica, con il pubblico ed il privato. L’obbiettivo di ricerca è stimolare pratiche indirizzate ad una nuova qualità polisemica degli spazi pubblici, considerando - nel proporre nuove immagini e funzioni del luogo - le reti di relazioni che caratterizzano un territorio, la percezione e la fruizione da parte di diverse categorie di utenti. Riguardo alla formazione, emergono nuovi ruoli organizzativi e di comunicazione, con l’acquisizione di conoscenza e attenzione culturale all’esistente, di competenze tecniche adeguate e di capacità ed efficacia ed efficiente management. Si delineano differenti prospettive ed esperienze di modelli formativi transdisciplinari in Europa e in Italia, fra cui il Dea En Art Actuel in Belgio, il Master Oficial en Disseny Urbà: Art, Ciutat, Societat a Barcellona, il Diplôme in Art Espace a Parigi. The appropriation of public spaces, in everyday life, is not indifferent to the design and landscaping quality. The planning, design and construction of urban public spaces have a vital role in enhancing social interaction, contributing to the life quality of residents and the fight against social exclusion. Since the sociological reflection is the essential path towards a holistic and systemic approach, which must be adaptive to the context, in terms of technical performance and aesthetic perception. The perspective is a quality of living not only as a physical satisfaction, but a sensory, emotional, aesthetic and cultural stimulation. Spatial practices is the term proposed by Jane Rendell to describe the actions that transgress the boundary between art and architecture and dialogue with the fields of social and aesthetics, with public and private. The research goal is to stimulate spatial practices directed to a new polysemic quality of public spaces, considering – in presenting new images and features of the site - the network of relationships that characterise a territory, the perception and use by different categories of stakeholders. With regard to education, new organisational and communication roles emerge, with the acquisition of knowledge and cultural attention to the existing heritage, with appropriate technical skills and ability to efficiently and effectively manage it. Different perspectives and experiences of transdisciplinary educational models are outlined in U.S.A., Europe and Italy, including the Dea En Art Actuel in Belgium, the Master Oficial en Disseny Urba: Art, Ciutat, Societät in Barcelona, the Diplôme in Art Espace in Paris.
2012
9788860557544
ARTE, ARCHITETTURA, PAESAGGIO
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11583/2504184
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo