Una tecnologia pervasiva sempre più caratterizza lo spazio pubblico aperto della città. Le fibre ottiche, le linee infrastrutturali sotto le nostre strade e la tecnologia di rete wireless stanno riconfigurando il nostro modo di vita. Nuovi modi d’uso dello spazio stanno emergendo e ne mutano la gestione in tempo reale, allora gli architetti divengono sempre più una sorta di programmatori. In questa prospettiva, si può dire che la città attuale è in parte espressione delle utopie urbane e tecnologiche del '900, potremmo citare Crompton con "Computer City" (1964), una metropoli in combinazione con mutevolezza elettronica, e Rouillard con "Plug-in City", costituito da connessioni a una rete. La natura sempre più ibrida della città contemporanea richiede di ripensare continuamente i paradigmi che utilizziamo per l'analisi e la progettazione della città: dati informativi, nuova tecnologia multimediale, interconnessioni, culture, ambiente, natura, sostenibilità ... Il concetto di complessità porta a queste interrelazioni in una nuova dimensione globale di coerenza, in termini concettuali, strumentali e potenziali. Qual è e quale sarà, allora, il ruolo delle arti nei dati-polis? In primo luogo, tali ruoli emergono attraverso la modellazione, la simulazione, l'ottimizzazione combinatoria, fornendo strumenti scientifici e artistici per costruire realtà nel mondo di esperienze e in campi concettuali. A pervading technology characterizes increasing public outdoor space in the city. The fiber-optical lines, underneath our streets, and the wireless network technology are reconfiguring our way of life. New ways of using space are emerging and moving towards real time management. May be architects have always been a sort of programmers. In this perspective, we can say that the present city is partly an expression of the ‘900 urban and technological utopias. We could mention Crompton's “Computer City” (1964), a metropolis combined with electronic changeability, and Rouillard’s “Plug-in City", made up of connections to a network. The increasingly hybrid nature of contemporary cities requires to continually rethink the paradigms that we use when analysing and projecting cities: information data, new media technology, interconnections, cultures, environment, nature, sustainability... The concept of complexity brings to these interrelationships a new global dimension of coherence, in conceptual, instrumental and prospective terms. What is and what will be the role of arts in data-polis? In the first place, they emerge through modelling, simulation, combinatorial optimization, providing scientific and artistic tools to construct reality in the world of experience and in conceptual fields.

ARCHITETTURE DI RELAZIONE, ARCHITETTURE DI COMUNICAZIONE / ARCHITECTURE OF INTERACTION, ARCHITECTURE OF COMMUNICATION / Maspoli, Rossella; Torriani, F. - In: ARTE, ARCHITETTURA, PAESAGGIO / MASPOLI R., SACCOMANDI M.. - STAMPA. - Firenze : ALINEA EDITRICE s.r.l., 2012. - ISBN 9788860557544. - pp. 96-100

ARCHITETTURE DI RELAZIONE, ARCHITETTURE DI COMUNICAZIONE / ARCHITECTURE OF INTERACTION, ARCHITECTURE OF COMMUNICATION.

MASPOLI, Rossella;
2012

Abstract

Una tecnologia pervasiva sempre più caratterizza lo spazio pubblico aperto della città. Le fibre ottiche, le linee infrastrutturali sotto le nostre strade e la tecnologia di rete wireless stanno riconfigurando il nostro modo di vita. Nuovi modi d’uso dello spazio stanno emergendo e ne mutano la gestione in tempo reale, allora gli architetti divengono sempre più una sorta di programmatori. In questa prospettiva, si può dire che la città attuale è in parte espressione delle utopie urbane e tecnologiche del '900, potremmo citare Crompton con "Computer City" (1964), una metropoli in combinazione con mutevolezza elettronica, e Rouillard con "Plug-in City", costituito da connessioni a una rete. La natura sempre più ibrida della città contemporanea richiede di ripensare continuamente i paradigmi che utilizziamo per l'analisi e la progettazione della città: dati informativi, nuova tecnologia multimediale, interconnessioni, culture, ambiente, natura, sostenibilità ... Il concetto di complessità porta a queste interrelazioni in una nuova dimensione globale di coerenza, in termini concettuali, strumentali e potenziali. Qual è e quale sarà, allora, il ruolo delle arti nei dati-polis? In primo luogo, tali ruoli emergono attraverso la modellazione, la simulazione, l'ottimizzazione combinatoria, fornendo strumenti scientifici e artistici per costruire realtà nel mondo di esperienze e in campi concettuali. A pervading technology characterizes increasing public outdoor space in the city. The fiber-optical lines, underneath our streets, and the wireless network technology are reconfiguring our way of life. New ways of using space are emerging and moving towards real time management. May be architects have always been a sort of programmers. In this perspective, we can say that the present city is partly an expression of the ‘900 urban and technological utopias. We could mention Crompton's “Computer City” (1964), a metropolis combined with electronic changeability, and Rouillard’s “Plug-in City", made up of connections to a network. The increasingly hybrid nature of contemporary cities requires to continually rethink the paradigms that we use when analysing and projecting cities: information data, new media technology, interconnections, cultures, environment, nature, sustainability... The concept of complexity brings to these interrelationships a new global dimension of coherence, in conceptual, instrumental and prospective terms. What is and what will be the role of arts in data-polis? In the first place, they emerge through modelling, simulation, combinatorial optimization, providing scientific and artistic tools to construct reality in the world of experience and in conceptual fields.
2012
9788860557544
ARTE, ARCHITETTURA, PAESAGGIO
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