Disegnare un oggetto ci permette di conoscere aspetti, proprietà, caratteristiche formali, volumetriche, materiche, strutturali, morfologiche che non avremmo potuto conoscere diversamente con altro tipo di linguaggio. Disegnare vuol dire pensare e pensare disegnando vuol dire ragionare per immagini, per forme, per relazioni spaziali, per rapporti, per analogie, per similitudini ecc. In breve vuol dire utilizzare procedimenti sintetici in cui più elementi, anche eterogenei entrano simultaneamente in relazione tra loro configurandosi sotto forma di schemi, mappe, strutture, diagrammi. Il disegno fa vedere il mondo, le cose e le loro reciproche relazioni in modo assolutamente unico. Il pensiero visivo che si esplica disegnando è un surrogato del pensiero discorsivo: il disegno non solo consente di dare forma visibile alle proprie idee, ma essenzialmente si costituisce come un potente strumento di conoscenza che consente di rappresentare, esprimere e descrivere ciò che la parola non può e/o non riuscirebbe a descrivere chiaramente allo stesso modo. Dal segno, dalla sua inesauribile valenza simbolica e linguistica deriva il carattere unificante delle funzioni comunicative, espressive ed informative che il disegno svolge in ogni ambito della conoscenza e della produzione umana. In quanto linguaggio è anche un prodotto culturale, connotato cioè stilisticamente dai canoni estetici e dai codici simbolici condivisi dalla cultura dominante di ogni periodo storico. Esiste quindi una dimensione del disegno intesa come evoluzione degli stili e dei sistemi di rappresentazione grafica. Il disegno ha quindi una dimensione storica, culturale ed estetica. Lo si può inoltre riferire ad un linguaggio universale: non si conoscono popoli che abbiano fatto a meno delle funzioni magico - simbolica, espressiva - decorativa, tecnico - progettuale del disegno o di una qualunque forma di comunicazione grafica. Ancor più oggi la comunicazione grafico – visiva costituisce forse il più efficace sistema di comunicazione tra i popoli, ne deriva che il disegno ha una funzione interculturale, linguistica e simbolica. Inoltre, prima ancora di essere un linguaggio grafico, si costituisce come un linguaggio visivo. Immergendoci nel mondo dello schizzo di Architettura, non si andrà a cercare una bellezza estetica (seppur talvolta esistente), ma piuttosto l’ispirazione e la ricerca personale che si legge tra le linee tracciate sul foglio. Il disegno a mano libera, utilizzato come schizzo, è uno strumento di progettazione e può essere di “getto”, abbozzato, frammentario, teso a fissare un pensiero, un’impressione, a fermare un’idea ancora imprecisa e contraddittoria, ma certamente l’embrione di quello che potrebbe diventare, anche una struttura di proporzioni tali da modificare completamente la percezione visiva di un ambiente, un paesaggio e contribuire alla identificazione di un territorio.

Il disegno a "schizzo" nell'architettura contemporanea / Blotto, Laura. - STAMPA. - (2012), pp. 431-436. (Intervento presentato al convegno IX CONGRESO NACIONAL DE PROFESORES DE EXPRESIÓN GRÁFICA EN INGENIERÍA, ARQUITECTURA Y CARRERAS AFINES tenutosi a La Plata - Argentina nel 17 - 19 ottobre 2012).

Il disegno a "schizzo" nell'architettura contemporanea

BLOTTO, Laura
2012

Abstract

Disegnare un oggetto ci permette di conoscere aspetti, proprietà, caratteristiche formali, volumetriche, materiche, strutturali, morfologiche che non avremmo potuto conoscere diversamente con altro tipo di linguaggio. Disegnare vuol dire pensare e pensare disegnando vuol dire ragionare per immagini, per forme, per relazioni spaziali, per rapporti, per analogie, per similitudini ecc. In breve vuol dire utilizzare procedimenti sintetici in cui più elementi, anche eterogenei entrano simultaneamente in relazione tra loro configurandosi sotto forma di schemi, mappe, strutture, diagrammi. Il disegno fa vedere il mondo, le cose e le loro reciproche relazioni in modo assolutamente unico. Il pensiero visivo che si esplica disegnando è un surrogato del pensiero discorsivo: il disegno non solo consente di dare forma visibile alle proprie idee, ma essenzialmente si costituisce come un potente strumento di conoscenza che consente di rappresentare, esprimere e descrivere ciò che la parola non può e/o non riuscirebbe a descrivere chiaramente allo stesso modo. Dal segno, dalla sua inesauribile valenza simbolica e linguistica deriva il carattere unificante delle funzioni comunicative, espressive ed informative che il disegno svolge in ogni ambito della conoscenza e della produzione umana. In quanto linguaggio è anche un prodotto culturale, connotato cioè stilisticamente dai canoni estetici e dai codici simbolici condivisi dalla cultura dominante di ogni periodo storico. Esiste quindi una dimensione del disegno intesa come evoluzione degli stili e dei sistemi di rappresentazione grafica. Il disegno ha quindi una dimensione storica, culturale ed estetica. Lo si può inoltre riferire ad un linguaggio universale: non si conoscono popoli che abbiano fatto a meno delle funzioni magico - simbolica, espressiva - decorativa, tecnico - progettuale del disegno o di una qualunque forma di comunicazione grafica. Ancor più oggi la comunicazione grafico – visiva costituisce forse il più efficace sistema di comunicazione tra i popoli, ne deriva che il disegno ha una funzione interculturale, linguistica e simbolica. Inoltre, prima ancora di essere un linguaggio grafico, si costituisce come un linguaggio visivo. Immergendoci nel mondo dello schizzo di Architettura, non si andrà a cercare una bellezza estetica (seppur talvolta esistente), ma piuttosto l’ispirazione e la ricerca personale che si legge tra le linee tracciate sul foglio. Il disegno a mano libera, utilizzato come schizzo, è uno strumento di progettazione e può essere di “getto”, abbozzato, frammentario, teso a fissare un pensiero, un’impressione, a fermare un’idea ancora imprecisa e contraddittoria, ma certamente l’embrione di quello che potrebbe diventare, anche una struttura di proporzioni tali da modificare completamente la percezione visiva di un ambiente, un paesaggio e contribuire alla identificazione di un territorio.
2012
9789871494255
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