Le discipline della Rappresentazione possono vivere una duplice realtà: il confermato intento di essere di servizio e supporto alle altre aree disciplinari da un lato; il fondativo carattere di autonomia nella formazione e nella strutturazione della figura dell’architetto e del suo bagaglio culturale dall’altro. La disciplina del Disegno è evidentemente trasversale a tutte le discipline dell’Architettura e a molte di altri indirizzi professionali. Va riaffermato con forza che il Disegno costituisce un osservatorio privilegiato per leggere, scomporre e ricomporre la complessità nel progetto di Architettura e Design. Per questo dobbiamo avere il coraggio di rilanciare il nostro irrinunciabile - insopprimibile - ruolo propositivo e aggregante rispetto alle altre discipline. All’interno delle stesse discipline, particolare attenzione va posta a quelle geometriche: sia considerandole quale “impalcato” per saperi antichi nei relativi modelli mentali, sia nelle più innovative espressioni del digitale. Adeguandosi al concetto moderno di Geometria e alle ipotesi attualmente più accreditate in campo psicologico-antropologico, riteniamo che la Geometria sia anche per l’Architetto determinata da e determinante una “concezione del mondo” (weltanschauung) che plasma tanto il pensiero che la prassi. Resta fondativo il principio, secondo il quale il Disegno, il “disegnare”, vuoi nell’esercizio tradizionale, quanto mediante il mouse (o altri dispositivi), risulta esito colto e critico della Cultura della Visione, che si giova – in modo imprescindibile – dalla Percezione e Comunicazione Visiva, che le Declaratorie del CUN assegnano in termini inequivoci all’ICAR 17.

Verso l'era digitale, dalla mano al mouse e viceversa / Marotta, Anna. - STAMPA. - 1:(2013), pp. 43-52. (Intervento presentato al convegno Giornata di Studi "Verso l'era post-digitale. Disegnare il progetto, tra design e architettura" tenutosi a Milano nel 23 novembre 2012).

Verso l'era digitale, dalla mano al mouse e viceversa

MAROTTA, Anna
2013

Abstract

Le discipline della Rappresentazione possono vivere una duplice realtà: il confermato intento di essere di servizio e supporto alle altre aree disciplinari da un lato; il fondativo carattere di autonomia nella formazione e nella strutturazione della figura dell’architetto e del suo bagaglio culturale dall’altro. La disciplina del Disegno è evidentemente trasversale a tutte le discipline dell’Architettura e a molte di altri indirizzi professionali. Va riaffermato con forza che il Disegno costituisce un osservatorio privilegiato per leggere, scomporre e ricomporre la complessità nel progetto di Architettura e Design. Per questo dobbiamo avere il coraggio di rilanciare il nostro irrinunciabile - insopprimibile - ruolo propositivo e aggregante rispetto alle altre discipline. All’interno delle stesse discipline, particolare attenzione va posta a quelle geometriche: sia considerandole quale “impalcato” per saperi antichi nei relativi modelli mentali, sia nelle più innovative espressioni del digitale. Adeguandosi al concetto moderno di Geometria e alle ipotesi attualmente più accreditate in campo psicologico-antropologico, riteniamo che la Geometria sia anche per l’Architetto determinata da e determinante una “concezione del mondo” (weltanschauung) che plasma tanto il pensiero che la prassi. Resta fondativo il principio, secondo il quale il Disegno, il “disegnare”, vuoi nell’esercizio tradizionale, quanto mediante il mouse (o altri dispositivi), risulta esito colto e critico della Cultura della Visione, che si giova – in modo imprescindibile – dalla Percezione e Comunicazione Visiva, che le Declaratorie del CUN assegnano in termini inequivoci all’ICAR 17.
2013
9788838761928
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