L’attività di ricerca svolta ha riguardato l’impiego di conglomerato bituminoso di riciclo, derivante dalla scarifica delle pavimentazioni stradali esistenti, all’interno di strati di fondazione e di base di infrastrutture autostradali. Il riciclaggio dei prodotti di scarto è uno dei temi di maggior interesse degli ultimi anni, con motivazioni sia di natura economica sia di salvaguardia dell’ambiente. Infatti, risulta sempre maggiormente pressante l’esigenza di trovare nuove tecniche e metodologie alternative al fine di ridurre al minimo il quantitativo di materiale messo a discarica e, contemporaneamente, di diminuire lo sfruttamento di prodotti naturali e materie prime non rinnovabili. All’interno di tale contesto si inserisce l’attività di Dottorato nel corso della quale è stato possibile valutare le caratteristiche prestazionali di miscele di conglomerato bituminoso riciclato a freddo per strati di fondazione e di base in pavimentazioni di tipo autostradale. La valutazione è stata effettuata sia in termini assoluti, sia facendo riferimento alle prescrizioni definite all’interno delle Norme Tecniche di più comune impiego. Una buona parte delle attività sono state inoltre sviluppate in concomitanza con la progettazione, e successiva realizzazione, degli interventi di ampliamento della carreggiata nel tratto autostradale della A1 compreso tra Fiano Romano e Settebagni (Roma). Sulla base dei risultati ottenuti attraverso le prove di laboratorio eseguite è emerso come i valori ottimali delle varie caratteristiche volumetriche e meccaniche si possano ottenere a temperature di condizionamento dei materiali di circa 40°C. L’introduzione di sabbie di integrazione in parziale sostituzione del fresato di classe 0-8 mm può determinare un netto miglioramento (diminuzione) della percentuale dei vuoti, soprattutto nel caso delle sabbie di tipo naturale. Ciò in ragione del fatto che l’elevata frazione fine contenuta nella sabbia naturale occlude in maniera ottimale i vuoti presenti, incrementando notevolmente le resistenze meccaniche.

STRATEGIE DI IMPIEGO DEL FRESATO NELLE PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI / Cirelli, Mauro. - STAMPA. - (2013).

STRATEGIE DI IMPIEGO DEL FRESATO NELLE PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI

CIRELLI, MAURO
2013

Abstract

L’attività di ricerca svolta ha riguardato l’impiego di conglomerato bituminoso di riciclo, derivante dalla scarifica delle pavimentazioni stradali esistenti, all’interno di strati di fondazione e di base di infrastrutture autostradali. Il riciclaggio dei prodotti di scarto è uno dei temi di maggior interesse degli ultimi anni, con motivazioni sia di natura economica sia di salvaguardia dell’ambiente. Infatti, risulta sempre maggiormente pressante l’esigenza di trovare nuove tecniche e metodologie alternative al fine di ridurre al minimo il quantitativo di materiale messo a discarica e, contemporaneamente, di diminuire lo sfruttamento di prodotti naturali e materie prime non rinnovabili. All’interno di tale contesto si inserisce l’attività di Dottorato nel corso della quale è stato possibile valutare le caratteristiche prestazionali di miscele di conglomerato bituminoso riciclato a freddo per strati di fondazione e di base in pavimentazioni di tipo autostradale. La valutazione è stata effettuata sia in termini assoluti, sia facendo riferimento alle prescrizioni definite all’interno delle Norme Tecniche di più comune impiego. Una buona parte delle attività sono state inoltre sviluppate in concomitanza con la progettazione, e successiva realizzazione, degli interventi di ampliamento della carreggiata nel tratto autostradale della A1 compreso tra Fiano Romano e Settebagni (Roma). Sulla base dei risultati ottenuti attraverso le prove di laboratorio eseguite è emerso come i valori ottimali delle varie caratteristiche volumetriche e meccaniche si possano ottenere a temperature di condizionamento dei materiali di circa 40°C. L’introduzione di sabbie di integrazione in parziale sostituzione del fresato di classe 0-8 mm può determinare un netto miglioramento (diminuzione) della percentuale dei vuoti, soprattutto nel caso delle sabbie di tipo naturale. Ciò in ragione del fatto che l’elevata frazione fine contenuta nella sabbia naturale occlude in maniera ottimale i vuoti presenti, incrementando notevolmente le resistenze meccaniche.
2013
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