Il presente volume rappresenta una prima testimonianza documentale, certamente provvisoria, di una serie di iniziative – riunite sotto il titolo Architettura e Realismo – promosse da alcuni giovani docenti e ricercatori dell’area della composizione architettonica e urbana provenienti da diversi atenei italiani. Le iniziative si sono concretizzate in due convegni internazionali di studi: Il sempre teorizzare nulla rileva… Nuovo realismo e architettura della città, tenutosi il 4 dicembre 2012 a Torino al Castello del Valentino e Uno spazio reale e adeguato. Architettura e realismo, tenutosi a Napoli presso l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici l’11 dicembre 2012. La ricerca proposta, evitando recuperi nostalgici, improbabili richiami all’ordine o pretese verità, ha come obiettivo, attraverso un necessario e rinnovato confronto col reale, di tornare a riflettere sulla pratica del “mestiere” architettonico e sulla “realtà” (o “le realtà”) dell’architettura, per ragionare criticamente sui valori e sulle istanze positive che essa, in quanto parte costitutiva della realtà fisica, sociale ed economica che ci circonda, contiene per la trasformazione della città e del territorio in cui viviamo. La nozione di realismo è dunque un richiamo alla responsabilità civile dell’architettura, nei confronti dei suoi effetti fisici e immediati sulle trasformazioni concrete e materiali del nostro vivere quotidiano. Si vuole, in altre parole, proporre – superando il “relativismo immobile” di questi anni, la sfiducia ed il rifiuto di ogni possibile fondamento oggettivo (anche solo per “frammenti di verità” possibili) in una condizione liquida e mobile – un possibile ritorno alle “cose stesse”, alle regole e alla tradizione non transitoria dell’architettura capace, come poche tra le altre attività umane, di determinare e condizionare in termini di longue durée il nostro stare al modo. Non si tratta quindi di un’adesione o subalternità a qualche posizione, a particolarismi o scuole/tendenze filosofiche oggi vincenti, ma piuttosto della riappropriazione – da parte della riflessione architettonica – di un antico, innato ed ineludibile rapporto con il reale, che sia non semplicemente riflessivo ma “formante”, non risolto una volta per tutte, ma ogni volta da rinnovare nei suoi valori essenziali e nei suoi contenuti civili. Da entrambe le parti, architettura e filosofia, l’attività teoretica qui raccolta e delineata – che innanzitutto interroga il reale, le sue dinamiche e le sue aporie – è da intendersi come una continua operazione di osservazione e critica del mondo (più si osserva e più si scopre), che vuole comprendere e far comprendere sempre più in profondità le sue strutture di senso, aprendo a nuove possibili riflessioni ed avanzamenti nell’interesse di tutti.

Architettura e realismo. Riflessioni sulla costruzione architettonica della realtà / Malcovati, Silvia. - STAMPA. - (2013), pp. 1-368.

Architettura e realismo. Riflessioni sulla costruzione architettonica della realtà

MALCOVATI, SILVIA
2013

Abstract

Il presente volume rappresenta una prima testimonianza documentale, certamente provvisoria, di una serie di iniziative – riunite sotto il titolo Architettura e Realismo – promosse da alcuni giovani docenti e ricercatori dell’area della composizione architettonica e urbana provenienti da diversi atenei italiani. Le iniziative si sono concretizzate in due convegni internazionali di studi: Il sempre teorizzare nulla rileva… Nuovo realismo e architettura della città, tenutosi il 4 dicembre 2012 a Torino al Castello del Valentino e Uno spazio reale e adeguato. Architettura e realismo, tenutosi a Napoli presso l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici l’11 dicembre 2012. La ricerca proposta, evitando recuperi nostalgici, improbabili richiami all’ordine o pretese verità, ha come obiettivo, attraverso un necessario e rinnovato confronto col reale, di tornare a riflettere sulla pratica del “mestiere” architettonico e sulla “realtà” (o “le realtà”) dell’architettura, per ragionare criticamente sui valori e sulle istanze positive che essa, in quanto parte costitutiva della realtà fisica, sociale ed economica che ci circonda, contiene per la trasformazione della città e del territorio in cui viviamo. La nozione di realismo è dunque un richiamo alla responsabilità civile dell’architettura, nei confronti dei suoi effetti fisici e immediati sulle trasformazioni concrete e materiali del nostro vivere quotidiano. Si vuole, in altre parole, proporre – superando il “relativismo immobile” di questi anni, la sfiducia ed il rifiuto di ogni possibile fondamento oggettivo (anche solo per “frammenti di verità” possibili) in una condizione liquida e mobile – un possibile ritorno alle “cose stesse”, alle regole e alla tradizione non transitoria dell’architettura capace, come poche tra le altre attività umane, di determinare e condizionare in termini di longue durée il nostro stare al modo. Non si tratta quindi di un’adesione o subalternità a qualche posizione, a particolarismi o scuole/tendenze filosofiche oggi vincenti, ma piuttosto della riappropriazione – da parte della riflessione architettonica – di un antico, innato ed ineludibile rapporto con il reale, che sia non semplicemente riflessivo ma “formante”, non risolto una volta per tutte, ma ogni volta da rinnovare nei suoi valori essenziali e nei suoi contenuti civili. Da entrambe le parti, architettura e filosofia, l’attività teoretica qui raccolta e delineata – che innanzitutto interroga il reale, le sue dinamiche e le sue aporie – è da intendersi come una continua operazione di osservazione e critica del mondo (più si osserva e più si scopre), che vuole comprendere e far comprendere sempre più in profondità le sue strutture di senso, aprendo a nuove possibili riflessioni ed avanzamenti nell’interesse di tutti.
2013
9788838762321
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11583/2507806
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