La definizione delle tematiche analizzate conferma obiettivi e contenuti del progetto di ricerca presentato per il Dottorato in Beni Culturali presso il Politecnico di Torino. Il titolo, “Dalla tradizione all’innovazione: la virtualità a supporto di memoria e conoscenza. La Cittadella di Alessandria”, esprime la volontà di concentrare l’attenzione sul tema specifico del segno tangibile – e intangibile – che caratterizza il territorio e il paesaggio. Il punto di vista indagato è quello afferente all’area disciplinare del Disegno e della Rappresentazione, come approccio di metodo e “laboratorio di conoscenza privilegiato” che – attraverso la comparazione che altri approcci non consentono – pone attenzione al territorio, alla città di Alessandria e alla sua Cittadella, in virtù del fatto che, l’indagine sulla forma e la sua rappresentazione aiuta a dipanare la conoscenza complessa. L’elaborazione dei contenuti riassume e condensa gli esiti di numerosi studi pregressi svolti e attività di ricerca ancora in fase di sviluppo. L’interesse è rivolto al paesaggio della difesa al fine di valorizzare la Cittadella all’interno del territorio di pertinenza focalizzando l’attenzione sull’analisi del segno generato della presenza e dalla forma delle mura e dei suoi bastioni. Insieme alla Cittadella di Alessandria – più volte oggetto di studi che hanno interessato per lo più gli edifici interni – il paesaggio diventa protagonista meritevole di essere indagato. Al fine di approfondire l’analisi formale, la selezione del caso studio alessandrino – correlato con altri esempi italiani ed europei – è stata effettuata partendo dalla letteratura critica e dal dibattito attuale relativo al tema, comparandola con la geometria di cittadelle e città di fondazione. Da alessandrina mi sono sempre interessata alle sorti della mia città e ho potuto osservare infelici progetti e altrettanto infelici realizzazioni; credo sia possibile affermare che sono davvero poche le azioni che, negli ultimi anni, hanno tentato di migliorarla. A tal proposito, la riflessione critica della presente trattazione si concentra in particolare sul desiderio di proporre un progetto, una metodologia di approccio, che possa risollevarne, almeno culturalmente, le sorti. Molti studiosi e autori si sono interessati al tema della cittadella e del territorio di pertinenza ma la maggior parte degli scritti non propongono nuovi esiti rispetto ai precedenti: attraverso l’analisi della pubblicistica, inerente il tema specifico delle fortificazioni e della difesa, è stata proposta una riorganizzazione delle “memorie” – al fine di creare una base di partenza per procedere con strategie di tutela, conservazione e valorizzazione, con particolare attenzione alle tecnologie avanzate, strumento chiave di divulgazione, avvicinando anche un pubblico più giovane. Il progetto di comunicazione della conoscenza esistente – attraverso la sua configurazione virtuale – si prefigge l’obiettivo di definire uno strumento che possa funzionare come base di partenza per i futuri progetti riguardanti la Cittadella di Alessandria in particolare, e il suo territorio, in generale; è proprio a tale scopo che è stata eseguita la ricognizione e l’analisi del repertorio di una buona parte delle fonti disponibili. L’indagine sull’impianto e sulle molteplici trasformazioni dei sistemi di difesa nell’Alessandrino mira a saldare tradizionali esiti pregressi, e ampiamente noti, a nuovi filoni di ricerca, con particolare attenzione alla possibilità di creare una banca dati e un “museo virtuale” del territorio della difesa. Tale operazione, se ben strutturata e corredata da rappresentazioni bi-tridimensionali (anche digitali e interattive), potrà considerarsi propedeutica tanto a più organici e consapevoli progetti e interventi di recupero e conservazione, quanto a concrete iniziative di promozione, divulgazione e valorizzazione turistica a livello internazionale, a possibile servizio anche delle Istituzioni locali. Il tema della Cittadella di Alessandria è quanto mai attuale: il rinnovato interesse per la fortezza deriva dalla sua dismissione come bene del Demanio e dal suo rinnovato ruolo nell’attualità, diventando così un bene che, finalmente, può essere conosciuto, indagato e divulgato nella sua completezza. Il Comune di Alessandria, con la collaborazione di molte associazioni – tra le quali principalmente il FAI – ha dato luogo a numerose occasioni per diffondere la conoscenza della struttura – avvicinandovi il maggior numero di fruitori – e fare comprendere quanto di grande e unico – che possiede una valenza a livello europeo – esista sul territorio. L’idea di base – che evidenzia l’importanza della definizione di un sistema di beni culturali e del progetto di comunicazione degli stessi – è stata immediatamente compresa dalle Istituzioni locali che hanno dato il loro patrocinio gratuito sin dai primi passi della ricerca (2009). È con grande orgoglio che si evidenzia come la metodologia sottesa sia stata capace di coinvolgere successive Amministrazioni che – anche se di tendenze politiche e correnti di pensiero differenti – hanno confermato e rinnovato il loro interesse per gli obiettivi perseguiti (2013). Dagli studi e dalle ricerche svolte, sono emersi numerosi, possibili, ulteriori esiti che non sono stati approfonditi e realizzati nell’ambito di questo elaborato ma che comunque si pongono alla conoscenza del lettore. Tra i molti, ad esempio, la realizzazione di una ricostruzione virtuale tridimensionale, a costituire “teatro” e punto di partenza per futuri interventi di risistemazione e ristrutturazione del complesso; per il quale si reputa opportuno realizzare un rilievo metrico attendibile, messo a disposizione delle Amministrazioni locali che si occupano della gestione di questo Bene, che consenta – ai professionisti incaricati – di intervenire senza ripercorrere nuovamente la fase della conoscenza. A tale scopo si auspica, perciò, la messa a punto di un processo stratificato nel tempo che, partendo dalle esperienze di vent’anni orsono, sia capace di attualizzare tutta la conoscenza acquisita mettendola a disposizione del futuro. Una ricostruzione virtuale (ma metricamente attendibile) diventa la base ideale su cui fondare le diverse tipologie di uso del modello, la realizzazione di immagini, filmati e scenari nei quali fare rivivere situazioni del passato e progettare nuovi eventi. A tal proposito, la fisicità della rappresentazione virtuale 3D costituisce una base per accogliere tematismi: per periodo storico, per tipo di fortificazioni (analogie e difformità), per tipo di evento, per altri aspetti e fenomenologie come trasformazioni, distruzioni, possibili interventi di restauro, integrazioni o ampliamenti. La Cittadella di Alessandria è attualmente iscritta (dal gennaio 2006) nella Tentative list italiana dell’UNESCO. La candidatura, presentata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e realizzata in collaborazione con la Regione Piemonte e la Provincia di Alessandria, ha un notevole significato, infatti è il primo riconoscimento internazionale del valore del sito a coronamento di un difficile e complesso processo maturato nel tempo che le Istituzioni locali e i molti appassionati hanno perseguito con impegno. Infatti, pur essendo stata dichiarata Monumento Nazionale dal 1979, la fortezza è stata per lunghi decenni di esclusivo uso da parte dell’Esercito. Nonostante alcuni pensino che, malgrado tale inserimento sarà difficile ottenere l’iscrizione alla Lista del Patrimonio dell’Umanità – a causa dell’elevato numero di fortezze già tutelate dall’UNESCO in tutto il mondo, come ad esempio, la rete francese dei siti di Vauban – è opinione comune che sia necessario perseverare per ottenere – ripresentando la documentazione nella forma adeguata –l’iscrizione della Cittadella intesa come parte di un sistema di studio e tutela di più ampio respiro avvalorando la tesi della definizione di un “territorio della difesa dell’Alessandrino”.

Dalla tradizione all'innovazione: la virtualità a supporto di memoria e conoscenza. La Cittadella di Alessandria / Abello, Serena. - STAMPA. - (2013).

Dalla tradizione all'innovazione: la virtualità a supporto di memoria e conoscenza. La Cittadella di Alessandria

ABELLO, SERENA
2013

Abstract

La definizione delle tematiche analizzate conferma obiettivi e contenuti del progetto di ricerca presentato per il Dottorato in Beni Culturali presso il Politecnico di Torino. Il titolo, “Dalla tradizione all’innovazione: la virtualità a supporto di memoria e conoscenza. La Cittadella di Alessandria”, esprime la volontà di concentrare l’attenzione sul tema specifico del segno tangibile – e intangibile – che caratterizza il territorio e il paesaggio. Il punto di vista indagato è quello afferente all’area disciplinare del Disegno e della Rappresentazione, come approccio di metodo e “laboratorio di conoscenza privilegiato” che – attraverso la comparazione che altri approcci non consentono – pone attenzione al territorio, alla città di Alessandria e alla sua Cittadella, in virtù del fatto che, l’indagine sulla forma e la sua rappresentazione aiuta a dipanare la conoscenza complessa. L’elaborazione dei contenuti riassume e condensa gli esiti di numerosi studi pregressi svolti e attività di ricerca ancora in fase di sviluppo. L’interesse è rivolto al paesaggio della difesa al fine di valorizzare la Cittadella all’interno del territorio di pertinenza focalizzando l’attenzione sull’analisi del segno generato della presenza e dalla forma delle mura e dei suoi bastioni. Insieme alla Cittadella di Alessandria – più volte oggetto di studi che hanno interessato per lo più gli edifici interni – il paesaggio diventa protagonista meritevole di essere indagato. Al fine di approfondire l’analisi formale, la selezione del caso studio alessandrino – correlato con altri esempi italiani ed europei – è stata effettuata partendo dalla letteratura critica e dal dibattito attuale relativo al tema, comparandola con la geometria di cittadelle e città di fondazione. Da alessandrina mi sono sempre interessata alle sorti della mia città e ho potuto osservare infelici progetti e altrettanto infelici realizzazioni; credo sia possibile affermare che sono davvero poche le azioni che, negli ultimi anni, hanno tentato di migliorarla. A tal proposito, la riflessione critica della presente trattazione si concentra in particolare sul desiderio di proporre un progetto, una metodologia di approccio, che possa risollevarne, almeno culturalmente, le sorti. Molti studiosi e autori si sono interessati al tema della cittadella e del territorio di pertinenza ma la maggior parte degli scritti non propongono nuovi esiti rispetto ai precedenti: attraverso l’analisi della pubblicistica, inerente il tema specifico delle fortificazioni e della difesa, è stata proposta una riorganizzazione delle “memorie” – al fine di creare una base di partenza per procedere con strategie di tutela, conservazione e valorizzazione, con particolare attenzione alle tecnologie avanzate, strumento chiave di divulgazione, avvicinando anche un pubblico più giovane. Il progetto di comunicazione della conoscenza esistente – attraverso la sua configurazione virtuale – si prefigge l’obiettivo di definire uno strumento che possa funzionare come base di partenza per i futuri progetti riguardanti la Cittadella di Alessandria in particolare, e il suo territorio, in generale; è proprio a tale scopo che è stata eseguita la ricognizione e l’analisi del repertorio di una buona parte delle fonti disponibili. L’indagine sull’impianto e sulle molteplici trasformazioni dei sistemi di difesa nell’Alessandrino mira a saldare tradizionali esiti pregressi, e ampiamente noti, a nuovi filoni di ricerca, con particolare attenzione alla possibilità di creare una banca dati e un “museo virtuale” del territorio della difesa. Tale operazione, se ben strutturata e corredata da rappresentazioni bi-tridimensionali (anche digitali e interattive), potrà considerarsi propedeutica tanto a più organici e consapevoli progetti e interventi di recupero e conservazione, quanto a concrete iniziative di promozione, divulgazione e valorizzazione turistica a livello internazionale, a possibile servizio anche delle Istituzioni locali. Il tema della Cittadella di Alessandria è quanto mai attuale: il rinnovato interesse per la fortezza deriva dalla sua dismissione come bene del Demanio e dal suo rinnovato ruolo nell’attualità, diventando così un bene che, finalmente, può essere conosciuto, indagato e divulgato nella sua completezza. Il Comune di Alessandria, con la collaborazione di molte associazioni – tra le quali principalmente il FAI – ha dato luogo a numerose occasioni per diffondere la conoscenza della struttura – avvicinandovi il maggior numero di fruitori – e fare comprendere quanto di grande e unico – che possiede una valenza a livello europeo – esista sul territorio. L’idea di base – che evidenzia l’importanza della definizione di un sistema di beni culturali e del progetto di comunicazione degli stessi – è stata immediatamente compresa dalle Istituzioni locali che hanno dato il loro patrocinio gratuito sin dai primi passi della ricerca (2009). È con grande orgoglio che si evidenzia come la metodologia sottesa sia stata capace di coinvolgere successive Amministrazioni che – anche se di tendenze politiche e correnti di pensiero differenti – hanno confermato e rinnovato il loro interesse per gli obiettivi perseguiti (2013). Dagli studi e dalle ricerche svolte, sono emersi numerosi, possibili, ulteriori esiti che non sono stati approfonditi e realizzati nell’ambito di questo elaborato ma che comunque si pongono alla conoscenza del lettore. Tra i molti, ad esempio, la realizzazione di una ricostruzione virtuale tridimensionale, a costituire “teatro” e punto di partenza per futuri interventi di risistemazione e ristrutturazione del complesso; per il quale si reputa opportuno realizzare un rilievo metrico attendibile, messo a disposizione delle Amministrazioni locali che si occupano della gestione di questo Bene, che consenta – ai professionisti incaricati – di intervenire senza ripercorrere nuovamente la fase della conoscenza. A tale scopo si auspica, perciò, la messa a punto di un processo stratificato nel tempo che, partendo dalle esperienze di vent’anni orsono, sia capace di attualizzare tutta la conoscenza acquisita mettendola a disposizione del futuro. Una ricostruzione virtuale (ma metricamente attendibile) diventa la base ideale su cui fondare le diverse tipologie di uso del modello, la realizzazione di immagini, filmati e scenari nei quali fare rivivere situazioni del passato e progettare nuovi eventi. A tal proposito, la fisicità della rappresentazione virtuale 3D costituisce una base per accogliere tematismi: per periodo storico, per tipo di fortificazioni (analogie e difformità), per tipo di evento, per altri aspetti e fenomenologie come trasformazioni, distruzioni, possibili interventi di restauro, integrazioni o ampliamenti. La Cittadella di Alessandria è attualmente iscritta (dal gennaio 2006) nella Tentative list italiana dell’UNESCO. La candidatura, presentata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e realizzata in collaborazione con la Regione Piemonte e la Provincia di Alessandria, ha un notevole significato, infatti è il primo riconoscimento internazionale del valore del sito a coronamento di un difficile e complesso processo maturato nel tempo che le Istituzioni locali e i molti appassionati hanno perseguito con impegno. Infatti, pur essendo stata dichiarata Monumento Nazionale dal 1979, la fortezza è stata per lunghi decenni di esclusivo uso da parte dell’Esercito. Nonostante alcuni pensino che, malgrado tale inserimento sarà difficile ottenere l’iscrizione alla Lista del Patrimonio dell’Umanità – a causa dell’elevato numero di fortezze già tutelate dall’UNESCO in tutto il mondo, come ad esempio, la rete francese dei siti di Vauban – è opinione comune che sia necessario perseverare per ottenere – ripresentando la documentazione nella forma adeguata –l’iscrizione della Cittadella intesa come parte di un sistema di studio e tutela di più ampio respiro avvalorando la tesi della definizione di un “territorio della difesa dell’Alessandrino”.
2013
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11583/2508075
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