La crescente complessità sociale ed economica della vita urbana contemporanea, riassunta in modo eloquente dalle riflessioni sulla post-metropoli, ha messo in crisi, in America come in Europa, l’efficacia delle forme tradizionali del governo del territorio. Come anche il caso elementare dell’area urbana torinese può a mostrare, gli strumenti consueti di pianificazione spaziale alla scala metropolitana e comunale appaiono incapaci di interpretare la varietà di occasioni di trasformazione urbana, che altre forme autonome e mirate di governance territoriale si sono fatte carico di coordinare. Di fronte allo scenario post-metropolitano, ci si domanda se gli strumenti della pianificazione spaziale non vadano riconsiderati, in particolare assegnando l’elaborazione e la gestione dei piani d’uso del suolo ad ambiti “municipali” di governo del territorio, ridotti rispetto al consueto livello comunale e più prossimi alle comunità locali, lasciando ai livelli superiori di governo il compito di coordinare le politiche e i progetti di trasformazione.
Post-metropoli e strumenti di piano / Caruso, Nadia; Cotella, Giancarlo; JANIN RIVOLIN YOCCOZ, Umberto. - In: PLANUM. - ISSN 1723-0993. - ELETTRONICO. - 7a:(2013), pp. 1-11. (Intervento presentato al convegno XVI Conferenza Nazionale della Società Italiana degli Urbanisti: Urbanistica per una diversa crescita tenutosi a Napoli, Italia nel 9-10 maggio 2013).
Post-metropoli e strumenti di piano
CARUSO, NADIA;COTELLA, GIANCARLO;JANIN RIVOLIN YOCCOZ, Umberto
2013
Abstract
La crescente complessità sociale ed economica della vita urbana contemporanea, riassunta in modo eloquente dalle riflessioni sulla post-metropoli, ha messo in crisi, in America come in Europa, l’efficacia delle forme tradizionali del governo del territorio. Come anche il caso elementare dell’area urbana torinese può a mostrare, gli strumenti consueti di pianificazione spaziale alla scala metropolitana e comunale appaiono incapaci di interpretare la varietà di occasioni di trasformazione urbana, che altre forme autonome e mirate di governance territoriale si sono fatte carico di coordinare. Di fronte allo scenario post-metropolitano, ci si domanda se gli strumenti della pianificazione spaziale non vadano riconsiderati, in particolare assegnando l’elaborazione e la gestione dei piani d’uso del suolo ad ambiti “municipali” di governo del territorio, ridotti rispetto al consueto livello comunale e più prossimi alle comunità locali, lasciando ai livelli superiori di governo il compito di coordinare le politiche e i progetti di trasformazione.File | Dimensione | Formato | |
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