Il numero monografico della rivista "Storia dell'Urbanistica", fondata da Enrico Guidoni, raccoglie gli interventi a un importante convegno internazionale svoltosi a Cagliari nell'ottobre 2012 dal titolo "I catasti e la storia dei luoghi - Cadastres and the history of places". L'articolo che qui si propone ritraccia la storia catastale di un'area periferica, ma strategica, all'interno dei territori controllati dalla famiglia dei Savoia, quella del Ducato d'Aosta, con le sue anomalie determinatamente difese e con le ragioni del suo "particolarismo". Contro a un'opinione semplicistica, che vuole l'assenza del catasto sardo (o antico) come versione accompagnata da mappe quale un limite totale all'interpretazione del territorio, mette in luce viceversa l'estrema accuratezza dell'operazione di misura e registrazione (pur nella sua versione solo descrittiva) e il suo innegabile peso anche rispetto alle ben più appariscenti mappe del catasto francese o napoleonico. Con abstract in inglese e ricco repertorio iconografico, anche a colori, in sezione specifica all'interno del numero monografico
Raffigurare un territorio anomalo: il Ducato d'Aosta tra catasto sardo non figurato e mappe francesi / Devoti, Chiara. - In: STORIA DELL'URBANISTICA. - ISSN 2035-8733. - STAMPA. - Anno XXI, serie terza:4/2012(2013), pp. 593-606.
Raffigurare un territorio anomalo: il Ducato d'Aosta tra catasto sardo non figurato e mappe francesi
DEVOTI, CHIARA
2013
Abstract
Il numero monografico della rivista "Storia dell'Urbanistica", fondata da Enrico Guidoni, raccoglie gli interventi a un importante convegno internazionale svoltosi a Cagliari nell'ottobre 2012 dal titolo "I catasti e la storia dei luoghi - Cadastres and the history of places". L'articolo che qui si propone ritraccia la storia catastale di un'area periferica, ma strategica, all'interno dei territori controllati dalla famiglia dei Savoia, quella del Ducato d'Aosta, con le sue anomalie determinatamente difese e con le ragioni del suo "particolarismo". Contro a un'opinione semplicistica, che vuole l'assenza del catasto sardo (o antico) come versione accompagnata da mappe quale un limite totale all'interpretazione del territorio, mette in luce viceversa l'estrema accuratezza dell'operazione di misura e registrazione (pur nella sua versione solo descrittiva) e il suo innegabile peso anche rispetto alle ben più appariscenti mappe del catasto francese o napoleonico. Con abstract in inglese e ricco repertorio iconografico, anche a colori, in sezione specifica all'interno del numero monograficoPubblicazioni consigliate
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https://hdl.handle.net/11583/2516301
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