L’illuminazione riveste un ruolo di primaria importanza negli ambienti di cura, sia ai fini di uno svolgimento dei compiti visivi in condizioni di sicurezza - soprattutto per il personale sanitario - sia per la percezione di qualità ambientale e il benessere degli utenti: sono già infatti ampiamente riconosciuti gli effetti benefici sulla riduzione dei tempi di ricovero dei pazienti e, d’altra parte, la soddisfazione lavorativa del personale. Inoltre, l’illuminazione rappresenta un importante parametro nella fase di accreditamento di una struttura ospedaliera. Risulta dunque importante, ai fini di un miglioramento della qualità ambientale ospedaliera indagare in maniera specifica questo aspetto, che spesso viene invece considerato solo una parte di una più generale valutazione dell’ambiente fisico. In quest’ottica, la memoria presenta i risultati di un’indagine condotta sul campo per valutare la rispondenza agli standard normativi dell’ambiente luminoso negli edifici di cura e come la qualità di tale ambiente venga percepita dalle diverse tipologie di utenti che frequentano l’edificio, sia pazienti/accompagnatori sia personale medico-infermieristico. In quattro strutture ospedaliere piemontesi, situate a Torino (tre) e ad Asti (una), si è pertanto proceduto ad effettuare un’analisi integrata, basata su una raccolta di dati oggettivi (grandezze fotometriche) e soggettivi (giudizi degli utenti). Le misure fotometriche sono state raccolte in diversi reparti, per un totale di 70 stanze, sia in area degenza (camere e soggiorno) sia nell’area del personale (uffici di medici e infermieri, ambulatori e stanze di preparazione farmaci): è stato misurato l’illuminamento su letti, tavoli e display di VDT e sono state registrate mappe di luminanza HDR della scena visiva così come percepita dall’utente. Lo studio soggettivo si è basato invece su un questionario studiato ad hoc e somministrato in due diverse versioni a pazienti/accompagnatori e personale medico-infermieristico, ai fini di valutare la soddisfazione riguardo alla quantità e qualità dell’illuminazione naturale e artificiale. Nella memoria vengono presentate in particolare le analisi e i risultati relativi alle stanze dell’area degenza. Per quanto riguarda le misure oggettive, si è riscontrato un elevato numero di mancate corrispondenze rispetto agli standard normativi, in relazione ai valori osservati sul letto dei pazienti e sui tavolini, sia di illuminamento in sola luce artificiale, sia di fattore di luce diurna (in sola luce naturale). Tuttavia, questo risultato non si riflette completamente nelle analisi soggettive. In particolare il gruppo di pazienti e visitatori è risultato piuttosto soddisfatto della quantità e qualità di luce presente in stanza, mentre più critico è apparso il personale medico-infermieristico che è risultato mediamente meno soddisfatto, con giudizi particolarmente bassi espressi dai medici. Sulla base di questi dati sono state proposte alcune strategie per correggere la mancata rispondenza agli standard e per approcciarsi alla progettazione di ambienti luminosi user-centred.

Valutazione dell’ambiente luminoso in ambito ospedaliero: rispondenza agli standard e comfort dell’utente / Aghemo, Chiara; LO VERSO, VALERIO ROBERTO MARIA; Caffaro, F.. - 1:(2013), pp. 235-240. (Intervento presentato al convegno L'ergonomia verso un modello di città sostenibile: fattore umano, tecnologie, inclusione sociale, comunicazione tenutosi a Torino nel 18-20 novembre 2013).

Valutazione dell’ambiente luminoso in ambito ospedaliero: rispondenza agli standard e comfort dell’utente

AGHEMO, Chiara;LO VERSO, VALERIO ROBERTO MARIA;
2013

Abstract

L’illuminazione riveste un ruolo di primaria importanza negli ambienti di cura, sia ai fini di uno svolgimento dei compiti visivi in condizioni di sicurezza - soprattutto per il personale sanitario - sia per la percezione di qualità ambientale e il benessere degli utenti: sono già infatti ampiamente riconosciuti gli effetti benefici sulla riduzione dei tempi di ricovero dei pazienti e, d’altra parte, la soddisfazione lavorativa del personale. Inoltre, l’illuminazione rappresenta un importante parametro nella fase di accreditamento di una struttura ospedaliera. Risulta dunque importante, ai fini di un miglioramento della qualità ambientale ospedaliera indagare in maniera specifica questo aspetto, che spesso viene invece considerato solo una parte di una più generale valutazione dell’ambiente fisico. In quest’ottica, la memoria presenta i risultati di un’indagine condotta sul campo per valutare la rispondenza agli standard normativi dell’ambiente luminoso negli edifici di cura e come la qualità di tale ambiente venga percepita dalle diverse tipologie di utenti che frequentano l’edificio, sia pazienti/accompagnatori sia personale medico-infermieristico. In quattro strutture ospedaliere piemontesi, situate a Torino (tre) e ad Asti (una), si è pertanto proceduto ad effettuare un’analisi integrata, basata su una raccolta di dati oggettivi (grandezze fotometriche) e soggettivi (giudizi degli utenti). Le misure fotometriche sono state raccolte in diversi reparti, per un totale di 70 stanze, sia in area degenza (camere e soggiorno) sia nell’area del personale (uffici di medici e infermieri, ambulatori e stanze di preparazione farmaci): è stato misurato l’illuminamento su letti, tavoli e display di VDT e sono state registrate mappe di luminanza HDR della scena visiva così come percepita dall’utente. Lo studio soggettivo si è basato invece su un questionario studiato ad hoc e somministrato in due diverse versioni a pazienti/accompagnatori e personale medico-infermieristico, ai fini di valutare la soddisfazione riguardo alla quantità e qualità dell’illuminazione naturale e artificiale. Nella memoria vengono presentate in particolare le analisi e i risultati relativi alle stanze dell’area degenza. Per quanto riguarda le misure oggettive, si è riscontrato un elevato numero di mancate corrispondenze rispetto agli standard normativi, in relazione ai valori osservati sul letto dei pazienti e sui tavolini, sia di illuminamento in sola luce artificiale, sia di fattore di luce diurna (in sola luce naturale). Tuttavia, questo risultato non si riflette completamente nelle analisi soggettive. In particolare il gruppo di pazienti e visitatori è risultato piuttosto soddisfatto della quantità e qualità di luce presente in stanza, mentre più critico è apparso il personale medico-infermieristico che è risultato mediamente meno soddisfatto, con giudizi particolarmente bassi espressi dai medici. Sulla base di questi dati sono state proposte alcune strategie per correggere la mancata rispondenza agli standard e per approcciarsi alla progettazione di ambienti luminosi user-centred.
2013
9788890935909
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