Il lavoro di ricerca affronta un tema disciplinare apparentemente “minore”, come quello del progetto di architettura nei territori rurali e agricoli. Tema che storicamente ha avuto una grandissima rilevanza, ma che nel corso della modernità novecentesca è stato radicalmente abbandonato nelle mani di altre competenze e discipline, essenzialmente di matrice tecnica. L’agricoltura rappresentava infatti un tema “residuale” e per certi versi anacronistico. La dimensione morfologica e paesistica degli spazi rurali è ritornata progressivamente in auge col farsi degli anni ’80 e ’90 dello scorso secolo, in concomitanza con l’affermarsi del turismo soft ed ecocompatibile, con l’inedita attenzione per l’enogastronomia e per i prodotti tipici e locali, per i cosiddetti “territori lenti”. Un’attenzione ancora limitata agli aspetti visibili del paesaggio e ai valori della storia, più che al progetto di architettura (se si esclude il fenomeno anche mediatico delle cantine “griffate”) nelle sue molteplici valenze. In anni recenti si è entrati invece in una sorta di seconda fase, complice anche la crisi e la ritrovata dimensione produttiva ed economica dell’agricoltura. Per la prima volta dopo decenni, i dati dell’ultimo Censimento nazionale sull’agricoltura mostrano un nuovo dinamismo del settore. Analogamente, le proposte di legge sul consumo dei suoli non pongono più al centro il solo tema della salvaguardia del “bel paesaggio”, ma anche e soprattutto l’importanza del mantenimento di terreni agricoli per le produzioni di qualità. Una sorta di capovolgimento che trova riscontro, a livello europeo, in una serie di progetti di architettura di qualità che cercano di interpretare questa molteplicità di temi e di valori attraverso l’intreccio con l’architettura. Una multi-dimensionalità progettuale che mette insieme, contemporaneamente, qualità del paesaggio e dei manufatti, esigenze tecniche e produttive, tecnologie ecosostenibili, residenzialità e ricettività, “vetrina” per le produzioni agricole locali. Proprio il tema che struttura le “filosofie” dei finanziamenti dell’Unione Europea in merito al settore, che rappresentano un punto di riferimento importante per indirizzare le politiche e le progettualità. La tesi si struttura in tre parti distinte. Nella prima parte si approfondisce l’analisi dei recenti cambiamenti e trasformazioni del sistema agricolo e di come questa ristrutturazione del settore abbia influenzato l’evoluzione del concetto di ruralità, ponendo particolare attenzione alla multifunzionalità dell’agricoltura, come elemento principale dello sviluppo locale dei territori all’interno delle politica dell’Unione Europea. Si sono evidenziate alcune possibili chiavi d’accesso per quanto riguarda il progetto d’architettura nel settore agricolo relativamente alle nuove esigenze e caratteristiche legate ai temi della produzione. Questa analisi è stata condotta attraverso sia la lettura e l’approfondimento di testi di economia agraria, sia attraverso l’analisi dell’evoluzione della Politica Agricola Comunitaria e dei suoi vari strumenti attuativi, con particolare attenzione al rapporto tra costruito e paesaggio. La seconda parte racconta la messa in forma dei fenomeni analizzati in precedenza, attraverso la stesura di un atlante di architetture contemporanee agricole sul territorio europeo, realizzate tra il 1997 e il 2013. La raccolta dei progetti, nasce dall’individuazione di alcuni temi comuni fra progetto d’architettura e il settore agricolo nelle sue recenti trasformazioni di sistema. Questi temi (sostenibilità, paesaggio, reinvenzione, autocostruzione), che rappresentano aspetti strategici per quanto riguarda la multifunzionalità in agricoltura e stimolanti campi di ricerca per la disciplina architettonica, sono stati utilizzati sia come criteri di selezione dei casi studio, sia come modalità di lettura critica dei singoli interventi. Nella terza parte è stato analizzato come caso studio un territorio dove l’agricoltura rappresenta un settore di primaria importanza all’interno del tessuto economico: la provincia di Cuneo. Si è condotta una lettura del territorio attraverso la sua caratterizzazione agricola in relazione alle recenti trasformazioni, (in particolare esaminando i risultati del 6° Censimento generale dell’agricoltura) e di come queste abbiano influito sulla strutturazione dei paesaggi rurali e sulla modificazione degli insediamenti produttivi relativi a tale settore. Attraverso l’individuazione dei caratteri di multifunzionalità dell’agricoltura nel territorio della “Granda”, il tentativo è quello di definire possibili temi specifici per il progetto d’architettura rivolti ad uno sviluppo locale all’interno delle linee programmatiche del futuro Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020.

Atlante archi_colturale. Architettura e agricoltura: nuovi temi per il progetto / Boffa, Enrico. - (2014).

Atlante archi_colturale. Architettura e agricoltura: nuovi temi per il progetto

BOFFA, ENRICO
2014

Abstract

Il lavoro di ricerca affronta un tema disciplinare apparentemente “minore”, come quello del progetto di architettura nei territori rurali e agricoli. Tema che storicamente ha avuto una grandissima rilevanza, ma che nel corso della modernità novecentesca è stato radicalmente abbandonato nelle mani di altre competenze e discipline, essenzialmente di matrice tecnica. L’agricoltura rappresentava infatti un tema “residuale” e per certi versi anacronistico. La dimensione morfologica e paesistica degli spazi rurali è ritornata progressivamente in auge col farsi degli anni ’80 e ’90 dello scorso secolo, in concomitanza con l’affermarsi del turismo soft ed ecocompatibile, con l’inedita attenzione per l’enogastronomia e per i prodotti tipici e locali, per i cosiddetti “territori lenti”. Un’attenzione ancora limitata agli aspetti visibili del paesaggio e ai valori della storia, più che al progetto di architettura (se si esclude il fenomeno anche mediatico delle cantine “griffate”) nelle sue molteplici valenze. In anni recenti si è entrati invece in una sorta di seconda fase, complice anche la crisi e la ritrovata dimensione produttiva ed economica dell’agricoltura. Per la prima volta dopo decenni, i dati dell’ultimo Censimento nazionale sull’agricoltura mostrano un nuovo dinamismo del settore. Analogamente, le proposte di legge sul consumo dei suoli non pongono più al centro il solo tema della salvaguardia del “bel paesaggio”, ma anche e soprattutto l’importanza del mantenimento di terreni agricoli per le produzioni di qualità. Una sorta di capovolgimento che trova riscontro, a livello europeo, in una serie di progetti di architettura di qualità che cercano di interpretare questa molteplicità di temi e di valori attraverso l’intreccio con l’architettura. Una multi-dimensionalità progettuale che mette insieme, contemporaneamente, qualità del paesaggio e dei manufatti, esigenze tecniche e produttive, tecnologie ecosostenibili, residenzialità e ricettività, “vetrina” per le produzioni agricole locali. Proprio il tema che struttura le “filosofie” dei finanziamenti dell’Unione Europea in merito al settore, che rappresentano un punto di riferimento importante per indirizzare le politiche e le progettualità. La tesi si struttura in tre parti distinte. Nella prima parte si approfondisce l’analisi dei recenti cambiamenti e trasformazioni del sistema agricolo e di come questa ristrutturazione del settore abbia influenzato l’evoluzione del concetto di ruralità, ponendo particolare attenzione alla multifunzionalità dell’agricoltura, come elemento principale dello sviluppo locale dei territori all’interno delle politica dell’Unione Europea. Si sono evidenziate alcune possibili chiavi d’accesso per quanto riguarda il progetto d’architettura nel settore agricolo relativamente alle nuove esigenze e caratteristiche legate ai temi della produzione. Questa analisi è stata condotta attraverso sia la lettura e l’approfondimento di testi di economia agraria, sia attraverso l’analisi dell’evoluzione della Politica Agricola Comunitaria e dei suoi vari strumenti attuativi, con particolare attenzione al rapporto tra costruito e paesaggio. La seconda parte racconta la messa in forma dei fenomeni analizzati in precedenza, attraverso la stesura di un atlante di architetture contemporanee agricole sul territorio europeo, realizzate tra il 1997 e il 2013. La raccolta dei progetti, nasce dall’individuazione di alcuni temi comuni fra progetto d’architettura e il settore agricolo nelle sue recenti trasformazioni di sistema. Questi temi (sostenibilità, paesaggio, reinvenzione, autocostruzione), che rappresentano aspetti strategici per quanto riguarda la multifunzionalità in agricoltura e stimolanti campi di ricerca per la disciplina architettonica, sono stati utilizzati sia come criteri di selezione dei casi studio, sia come modalità di lettura critica dei singoli interventi. Nella terza parte è stato analizzato come caso studio un territorio dove l’agricoltura rappresenta un settore di primaria importanza all’interno del tessuto economico: la provincia di Cuneo. Si è condotta una lettura del territorio attraverso la sua caratterizzazione agricola in relazione alle recenti trasformazioni, (in particolare esaminando i risultati del 6° Censimento generale dell’agricoltura) e di come queste abbiano influito sulla strutturazione dei paesaggi rurali e sulla modificazione degli insediamenti produttivi relativi a tale settore. Attraverso l’individuazione dei caratteri di multifunzionalità dell’agricoltura nel territorio della “Granda”, il tentativo è quello di definire possibili temi specifici per il progetto d’architettura rivolti ad uno sviluppo locale all’interno delle linee programmatiche del futuro Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020.
2014
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