La consapevolezza e la conoscenza diffusa di un monumento/bene culturale rappresentano un valore aggiunto, quasi configurandosi esse stesse come bene culturale. Per tale conoscenza, da una prassi consolidata che vede l’utilizzo di documentazione cartacea e di pubblicistica tradizionale, si è giunti ai mezzi multimediali più innovativi: digitali, virtuali, interattivi. Rivolgendo l’attenzione ai siti archeologici, la conservazione e/o il restauro (completato dalla conoscenza e dalla comprensione) rappresentano uno dei passaggi fondamentali nel loro processo di valorizzazione, trasformandoli da “mute” rovine in testimonianze vive, parlanti e comprensibili del passato, ancorate al territorio storico-culturale di origine. L’obiettivo della ricerca è quello di coniugare ed integrare il progetto di conoscenza di un bene culturale, (che dovrebbe tendere a una corretta “scientificità”), con un progetto di comunicazione, realizzabile anche attraverso l’utilizzo dei mezzi multimediali più innovativi. Partendo da alcune riflessioni storico-critiche, scaturite dall’analisi dei differenti orientamenti culturali presenti in Europa e nei paesi del Mediterraneo in merito all’anastilosi e più in generale al restauro archeologico, si giunge - attraverso una sperimentazione multidisciplinare - ad un vero e proprio progetto di comunicazione dell’“Antico”. L’elaborazione dei dati documentari relativi all’area archeologica della Rocca di Entella, scelta come oggetto dell’indagine, è accompagnata dall’impiego di tecnologie digitali per il rilievo, la modellazione tridimensionale e la rappresentazione, al fine di definire un processo di divulgazione e/o valorizzazione del bene culturale basato sulla visione colta e consapevole, sul controllo dei processi di comunicazione e sulla multimedialità. Il mezzo (in questo senso la rappresentazione e la comunicazione) costituiscono uno strumento e un dominio indispensabile per rendere visibile e far emergere con maggior forza l’insita dimensione culturale e artistica del bene. Ciò attraverso il possibile innesto di un processo di “educazione permanente” e di diffusione verso un pubblico ampio e non sempre avvertito, senza escludere un più consapevole controllo degli esiti scientifici per un target specializzato.

Rappresentare e comunicare l’Antico. Dalle riflessioni storico-critiche al progetto di conoscenza e di comunicazione / Netti, Rossana. - (2014).

Rappresentare e comunicare l’Antico. Dalle riflessioni storico-critiche al progetto di conoscenza e di comunicazione.

NETTI, ROSSANA
2014

Abstract

La consapevolezza e la conoscenza diffusa di un monumento/bene culturale rappresentano un valore aggiunto, quasi configurandosi esse stesse come bene culturale. Per tale conoscenza, da una prassi consolidata che vede l’utilizzo di documentazione cartacea e di pubblicistica tradizionale, si è giunti ai mezzi multimediali più innovativi: digitali, virtuali, interattivi. Rivolgendo l’attenzione ai siti archeologici, la conservazione e/o il restauro (completato dalla conoscenza e dalla comprensione) rappresentano uno dei passaggi fondamentali nel loro processo di valorizzazione, trasformandoli da “mute” rovine in testimonianze vive, parlanti e comprensibili del passato, ancorate al territorio storico-culturale di origine. L’obiettivo della ricerca è quello di coniugare ed integrare il progetto di conoscenza di un bene culturale, (che dovrebbe tendere a una corretta “scientificità”), con un progetto di comunicazione, realizzabile anche attraverso l’utilizzo dei mezzi multimediali più innovativi. Partendo da alcune riflessioni storico-critiche, scaturite dall’analisi dei differenti orientamenti culturali presenti in Europa e nei paesi del Mediterraneo in merito all’anastilosi e più in generale al restauro archeologico, si giunge - attraverso una sperimentazione multidisciplinare - ad un vero e proprio progetto di comunicazione dell’“Antico”. L’elaborazione dei dati documentari relativi all’area archeologica della Rocca di Entella, scelta come oggetto dell’indagine, è accompagnata dall’impiego di tecnologie digitali per il rilievo, la modellazione tridimensionale e la rappresentazione, al fine di definire un processo di divulgazione e/o valorizzazione del bene culturale basato sulla visione colta e consapevole, sul controllo dei processi di comunicazione e sulla multimedialità. Il mezzo (in questo senso la rappresentazione e la comunicazione) costituiscono uno strumento e un dominio indispensabile per rendere visibile e far emergere con maggior forza l’insita dimensione culturale e artistica del bene. Ciò attraverso il possibile innesto di un processo di “educazione permanente” e di diffusione verso un pubblico ampio e non sempre avvertito, senza escludere un più consapevole controllo degli esiti scientifici per un target specializzato.
2014
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