Le questioni poste da Calabi con l’adesione alle sfide dell’età digitale considerate come un’opportunità suggeriscono un approccio al modo di “fare” storia della città e di valutarne l’impatto. Il contributo analizza alcuni aspetti di una concezione le cui radici sono ricercate alle origini della disciplina e individuate nella scelta di strumenti che si sono affinati e aggiornati ma che seguono una linea coerente, tanto nel cogliere il valore di memoria della città quanto nel ricercare le forme più efficaci per renderne comprensibili i significati culturali e storici. Per queste ricerche l’attenzione allo spazio fisico della città, ai luoghi in cui in cui si consumano gli eventi e si muovono gli attori, sembra essere una costante. A tal punto che il riscontro delle fonti e delle informazioni che ne derivano nello spazio – nella rappresentazione dello spazio urbano –, ne costituiscono metodo di indagine e di verifica. Per approdare, infine, a una forma del racconto, che si avvale della restituzione visiva di spazi con i loro usi e cambiamenti nei tempi della città. Il saggio presenta due casi studio discussi sulla base di ricerche sulle esposizioni sulla città ai primi del XX secolo: Geddes all’Esposizione Universale di Parigi del 1900 e le mostre di Marcel Poëte a Parigi tra 1900 e 1910.

Storia della città e memoria: la città fisica, la città visibile, la città raccontata / Tamborrino, Rosa Rita Maria - In: Lo spazio narrabile. Scritti di storia della città in onore di Donatella Calabi / Tamborrino R., Zucconi G.. - STAMPA. - Macerata : Quodlibet, 2014. - ISBN 9788874626830. - pp. 23-37

Storia della città e memoria: la città fisica, la città visibile, la città raccontata

TAMBORRINO, Rosa Rita Maria
2014

Abstract

Le questioni poste da Calabi con l’adesione alle sfide dell’età digitale considerate come un’opportunità suggeriscono un approccio al modo di “fare” storia della città e di valutarne l’impatto. Il contributo analizza alcuni aspetti di una concezione le cui radici sono ricercate alle origini della disciplina e individuate nella scelta di strumenti che si sono affinati e aggiornati ma che seguono una linea coerente, tanto nel cogliere il valore di memoria della città quanto nel ricercare le forme più efficaci per renderne comprensibili i significati culturali e storici. Per queste ricerche l’attenzione allo spazio fisico della città, ai luoghi in cui in cui si consumano gli eventi e si muovono gli attori, sembra essere una costante. A tal punto che il riscontro delle fonti e delle informazioni che ne derivano nello spazio – nella rappresentazione dello spazio urbano –, ne costituiscono metodo di indagine e di verifica. Per approdare, infine, a una forma del racconto, che si avvale della restituzione visiva di spazi con i loro usi e cambiamenti nei tempi della città. Il saggio presenta due casi studio discussi sulla base di ricerche sulle esposizioni sulla città ai primi del XX secolo: Geddes all’Esposizione Universale di Parigi del 1900 e le mostre di Marcel Poëte a Parigi tra 1900 e 1910.
2014
9788874626830
Lo spazio narrabile. Scritti di storia della città in onore di Donatella Calabi
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