Lo scopo di questo contributo non è fornire una chiave di lettura esaustiva sugli spazi di ritrovo giovanile, quanto piuttosto sollevare possibili linee di discussione e offrire alcuni spunti di riflessione che, partendo dalla definizione classica di nonluogo di Augé, si leghino alla formazione della cultura spaziale giovanile. La tematica trattata nell’intervento è definita dal titolo, luoghi e non luoghi di ritrovo giovanile, come gli spazi e il linguaggio dei luoghi e delle cose in cui i giovani, in particolare i ragazzi della scuola media, si ritrovano e con cui si interfacciano. Esiste una forte differenza tra quello che oggi è il modo di intendere, vivere e costruirsi una geografia della memoria, rispetto a quello che era il contesto di soli cinquant’anni fa. Questo perché, in un certo senso, si è affievolita quella esperienza alle cose e al linguaggio delle cose che, in modo forse implicito, le persone si creano nel corso della loro vita, per via di un’influenza dei media e di altri aspetti che verranno in parte accennati nel corso della discussione. La lettura e la codificazione/decodificazione degli elementi simbolici è un passaggio necessario all’interpretazione di uno spazio, per poterlo vivere in una dimensione personale.

Luoghi nonluoghi di ritrovo giovanile / Chiesa, Giacomo. - In: DOSSIER INSEGNARE. - ISSN 2240-2578. - ELETTRONICO. - 39:(2014).

Luoghi nonluoghi di ritrovo giovanile

CHIESA, GIACOMO
2014

Abstract

Lo scopo di questo contributo non è fornire una chiave di lettura esaustiva sugli spazi di ritrovo giovanile, quanto piuttosto sollevare possibili linee di discussione e offrire alcuni spunti di riflessione che, partendo dalla definizione classica di nonluogo di Augé, si leghino alla formazione della cultura spaziale giovanile. La tematica trattata nell’intervento è definita dal titolo, luoghi e non luoghi di ritrovo giovanile, come gli spazi e il linguaggio dei luoghi e delle cose in cui i giovani, in particolare i ragazzi della scuola media, si ritrovano e con cui si interfacciano. Esiste una forte differenza tra quello che oggi è il modo di intendere, vivere e costruirsi una geografia della memoria, rispetto a quello che era il contesto di soli cinquant’anni fa. Questo perché, in un certo senso, si è affievolita quella esperienza alle cose e al linguaggio delle cose che, in modo forse implicito, le persone si creano nel corso della loro vita, per via di un’influenza dei media e di altri aspetti che verranno in parte accennati nel corso della discussione. La lettura e la codificazione/decodificazione degli elementi simbolici è un passaggio necessario all’interpretazione di uno spazio, per poterlo vivere in una dimensione personale.
2014
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