L’intervento di rettifica di via Dora Grossa a Torino (attuale via Garibaldi), stabilito con Regio Editto del 1736 e maturato nel segno di quella continuità programmatica con l’opera riformista di Vittorio Amedeo II che caratterizza il regno di Carlo Emanuele III, è dettato – oltre che da motivazioni politiche e di decoro urbano – da una nuova attenzione alle pubbliche necessità e a una specializzazione funzionale commerciale e terziaria dei palazzi voluta entro la città. Nel grande cantiere per la ristrutturazione della via – destinato a durare per tutto il Settecento – è Benedetto Alfieri, Primo Architetto regio, a dettare le norme cui dovranno attenersi i protagonisti della riedificazione, stabilendo soprattutto gli elementi di misura e scansione delle facciate. Nella documentazione d’archivio inerente i cantieri aperti per riorganizzare le cellule edilizie secondo il nuovo schema mercantile delle case da reddito multipiano con botteghe emergono i rapporti – spesso conflittuali – tra coloro che sono direttamente coinvolti nei lavori di ristrutturazione della via: architetti, committenti, impresari e maestranze. In questo quadro un ruolo di particolare rilievo è rivestito dai più stretti collaboratori di Alfieri, come ad esempio l’architetto Luigi Michele Barberis – che gestiscono a livello esecutivo le sue disposizioni –, e dalle maestranze specializzate che operano nei singoli cantieri. Spesso infatti i mastri – perlopiù di origine lombardo-ticinese – non sono solo meri esecutori del disegno alfieriano, ma emergono come veri e propri impresari che acquistano proprietà in via Dora Grossa, prendendo parte al processo di rendita fondiaria. Il sapere degli architetti che operano con Alfieri all’interno dello studio di architettura si confronta con il sapere tecnico delle maestranze attive in cantiere e lo regola al tempo stesso, in un dibattito altamente costruttivo e di grande interesse.
Le maestranze luganesi a Torino nella seconda metà del Settecento: il caso di via Dora Grossa / Cattaneo, Maria. - (2004).
Le maestranze luganesi a Torino nella seconda metà del Settecento: il caso di via Dora Grossa
CATTANEO, MARIA
2004
Abstract
L’intervento di rettifica di via Dora Grossa a Torino (attuale via Garibaldi), stabilito con Regio Editto del 1736 e maturato nel segno di quella continuità programmatica con l’opera riformista di Vittorio Amedeo II che caratterizza il regno di Carlo Emanuele III, è dettato – oltre che da motivazioni politiche e di decoro urbano – da una nuova attenzione alle pubbliche necessità e a una specializzazione funzionale commerciale e terziaria dei palazzi voluta entro la città. Nel grande cantiere per la ristrutturazione della via – destinato a durare per tutto il Settecento – è Benedetto Alfieri, Primo Architetto regio, a dettare le norme cui dovranno attenersi i protagonisti della riedificazione, stabilendo soprattutto gli elementi di misura e scansione delle facciate. Nella documentazione d’archivio inerente i cantieri aperti per riorganizzare le cellule edilizie secondo il nuovo schema mercantile delle case da reddito multipiano con botteghe emergono i rapporti – spesso conflittuali – tra coloro che sono direttamente coinvolti nei lavori di ristrutturazione della via: architetti, committenti, impresari e maestranze. In questo quadro un ruolo di particolare rilievo è rivestito dai più stretti collaboratori di Alfieri, come ad esempio l’architetto Luigi Michele Barberis – che gestiscono a livello esecutivo le sue disposizioni –, e dalle maestranze specializzate che operano nei singoli cantieri. Spesso infatti i mastri – perlopiù di origine lombardo-ticinese – non sono solo meri esecutori del disegno alfieriano, ma emergono come veri e propri impresari che acquistano proprietà in via Dora Grossa, prendendo parte al processo di rendita fondiaria. Il sapere degli architetti che operano con Alfieri all’interno dello studio di architettura si confronta con il sapere tecnico delle maestranze attive in cantiere e lo regola al tempo stesso, in un dibattito altamente costruttivo e di grande interesse.Pubblicazioni consigliate
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https://hdl.handle.net/11583/2603976
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