Nell'architettura del XX secolo, uno degli stili che più hanno usato il colore come elemento principe nella decorazione è certamente il Liberty che in Torino ritrova alcune delle migliori realizzazioni italiane. La città è nota infatti per la consistente presenza di eleganti e raffinati edifici Art Nouveau, che caratterizzano in particolare quei settori adiacenti alla zona centrale (i quartieri 'Cit Turin' e Crocetta, e le zone pedecollinare e collinare), sorti nei primi anni del Novecento per accogliere la medio-alta borghesia. Qui, pregevoli ville, palazzine e palazzi di notevole bellezza, firmati da alcuni tra i più noti esponenti del Liberty italiano, da Annibale Rigotti a Pietro Fenoglio, mostrano la scelta progettuale di imporre il colore come uno dei protagonisti indiscussi dell'immagine architettonica. L'appropriazione dei canoni stilistici internazionali e del gusto di matrice europea si è manifestata a Torino adottando proprie chiavi interpretative che variano da composizioni con apparati decorativi geometrizzati - affini alla Secessione viennese - ad altre in cui le forme sono guidate dall'armonico movimento naturale dei fiori e della vegetazione, interpretando lo "stile floreale". In Torino esiste tuttavia una parallela realtà architettonica, quasi sconosciuta per il tono più dimesso con cui si manifesta: vi è infatti una numerosa presenza di edifici di gusto Art Nouveau in alcune zone esterne al nucleo della 'città barocca'. In alcuni settori dei primi anni del Novecento si riscontrano infatti molteplici esempi di architetture in cui sono stati adottati i canoni stilistici tipici dell'Art Nouveau, in architetture che, pur nella loro semplicità (spesso determinata dal fattore economico), impreziosiscono i fronti strada di molte vie e spazi urbani anche in zone periferiche. Il rilievo puntuale di queste realtà ben poco note mi ha consentito di scoprire campi compositivi nelle costruzioni che risultano vere e proprie manifestazioni pittoriche a cielo aperto, decori raffinati con forme e colori che intessono le trame compositive delle facciate, in una vasta gamma di esempi, da quelli più ricercati a quelli più semplici ed essenziali, altrettanto aggraziati e in grado di conferire un valore estetico e stilistico agli edifici.

Il colore nelle decorazioni dell'architettura "minore": un patrimonio per la città / Davico, Pia. - ELETTRONICO. - (2014), pp. 261-272. (Intervento presentato al convegno X Conferenza del colore tenutosi a Genova nel 11-12 Settembre 2014).

Il colore nelle decorazioni dell'architettura "minore": un patrimonio per la città

DAVICO, PIA
2014

Abstract

Nell'architettura del XX secolo, uno degli stili che più hanno usato il colore come elemento principe nella decorazione è certamente il Liberty che in Torino ritrova alcune delle migliori realizzazioni italiane. La città è nota infatti per la consistente presenza di eleganti e raffinati edifici Art Nouveau, che caratterizzano in particolare quei settori adiacenti alla zona centrale (i quartieri 'Cit Turin' e Crocetta, e le zone pedecollinare e collinare), sorti nei primi anni del Novecento per accogliere la medio-alta borghesia. Qui, pregevoli ville, palazzine e palazzi di notevole bellezza, firmati da alcuni tra i più noti esponenti del Liberty italiano, da Annibale Rigotti a Pietro Fenoglio, mostrano la scelta progettuale di imporre il colore come uno dei protagonisti indiscussi dell'immagine architettonica. L'appropriazione dei canoni stilistici internazionali e del gusto di matrice europea si è manifestata a Torino adottando proprie chiavi interpretative che variano da composizioni con apparati decorativi geometrizzati - affini alla Secessione viennese - ad altre in cui le forme sono guidate dall'armonico movimento naturale dei fiori e della vegetazione, interpretando lo "stile floreale". In Torino esiste tuttavia una parallela realtà architettonica, quasi sconosciuta per il tono più dimesso con cui si manifesta: vi è infatti una numerosa presenza di edifici di gusto Art Nouveau in alcune zone esterne al nucleo della 'città barocca'. In alcuni settori dei primi anni del Novecento si riscontrano infatti molteplici esempi di architetture in cui sono stati adottati i canoni stilistici tipici dell'Art Nouveau, in architetture che, pur nella loro semplicità (spesso determinata dal fattore economico), impreziosiscono i fronti strada di molte vie e spazi urbani anche in zone periferiche. Il rilievo puntuale di queste realtà ben poco note mi ha consentito di scoprire campi compositivi nelle costruzioni che risultano vere e proprie manifestazioni pittoriche a cielo aperto, decori raffinati con forme e colori che intessono le trame compositive delle facciate, in una vasta gamma di esempi, da quelli più ricercati a quelli più semplici ed essenziali, altrettanto aggraziati e in grado di conferire un valore estetico e stilistico agli edifici.
2014
9788891604378
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