Fra gli anni Settanta dell'Ottocento e i primi del Novecento, come era già avvenuto alla fine degli anni Trenta in Germania, Inghilterra e Francia, si assiste a Torino alla nascita e alla proliferazione, favorita dalla presenza di solide imprese dedite all'editoria , di riviste che sviluppano i contenuti compositivi e tecnologici alla base dell'insegnamento dell'Architettura e dell'Ingegneria civile nella Regia Scuola di Applicazione di Torino, fondata nel 1859. La funzione di continuità nei confronti della Scuola e gli obiettivi di formazione permanente vengono dichiarati, nel 1889, da Daniele Donghi nella presentazione di una di queste riviste, l'"Architettura Pratica", da lui diretta: "Procurare agli architetti, e specialmente ai giovani, siffatta guida, è lo scopo di questa pubblicazione, in cui ci proponiamo di presentare, con alternata successione, edifizi d'ogni maniera ed ogni destinazione, accompagnandone i disegni con quelle brevi spiegazioni che occorrono" . La Scuola di Applicazione, poi divenuta Politecnico nel 1906, ambisce, avvalendosi della collaborazione del Museo Industriale, a riportare lo stato dell’istruzione tecnica torinese, anche nell’ambito dell’arte di edificare, al livello dello sviluppo culturale europeo. Numerosi fra i suoi docenti si fanno perciò promotori di una serie di iniziative editoriali volte alla diffusione del sapere tecnico-scientifico. Nell’arco di un trentennio vengono fondate una decina riviste, dedicate all’architettura e all’ingegneria sanitaria, dirette da insegnanti della Scuola , attivi in differenti settori della pubblicistica tecnica . L'approccio tipologico, di respiro internazionale, contraddistingue i due ambiti: le riviste di architettura si dedicano prevalentemente all'edilizia residenziale - case da pigione e villini -, quelle di ingegneria sanitaria all'edilizia pubblica - scolastica, ospedaliera -, alle costruzioni innovative - gallerie vetrate e padiglioni d'esposizione temporanea -, ai manufatti di particolare significato sociale - case operaie e lavatoi pubblici -. L'importanza del disegno per la documentazione del progetto viene esplicitamente espresso: "I disegni intendiamo pubblicare con quell'abbondanza di cui sarà bisogno perché ogni edifizio riesca interamente e chiaramente spiegato, non soltanto nelle parti principali, ma eziandio in quelle secondarie aventi qualche importanza; perciò ne pubblicheremo anche i particolari ed i finimenti allorché presenteranno qualche cosa di speciale o degno di considerazione" . Il contributo che si intende proporre conduce un'esplorazione, attraverso le diverse riviste, fra disegni di progetto - spesso rielaborati di propria mano dai direttori delle riviste - che contemperano una significativa valenza artistica con aggiornate attenzioni tecniche e che approfondiscono, volta per volta, i temi del rapporto dei manufatti con il contesto, della composizione architettonica, degli apparati decorativi e degli aspetti tecnologici fino alla recente dimensione impiantistica, attraverso elaborati in cui la specializzazione dei saperi e la complessificazione del processo costruttivo sono ricondotti a sintesi attraverso il disegno.

Il disegno di progetto nelle riviste fondate a Torino fra gli anni Settanta dell’Ottocento e i primi del Novecento /The design drawing in the magazines established in Turin between the Seventies of the nineteenth and early twentieth century / Spallone, Roberta - In: Ikhnos. Annale di Analisi grafica e Storia della rappresentazione / Dotto E.. - STAMPA. - Canterano (RM) : Aracne, 2017. - ISBN 9788825505108. - pp. 141-171

Il disegno di progetto nelle riviste fondate a Torino fra gli anni Settanta dell’Ottocento e i primi del Novecento /The design drawing in the magazines established in Turin between the Seventies of the nineteenth and early twentieth century

SPALLONE, Roberta
2017

Abstract

Fra gli anni Settanta dell'Ottocento e i primi del Novecento, come era già avvenuto alla fine degli anni Trenta in Germania, Inghilterra e Francia, si assiste a Torino alla nascita e alla proliferazione, favorita dalla presenza di solide imprese dedite all'editoria , di riviste che sviluppano i contenuti compositivi e tecnologici alla base dell'insegnamento dell'Architettura e dell'Ingegneria civile nella Regia Scuola di Applicazione di Torino, fondata nel 1859. La funzione di continuità nei confronti della Scuola e gli obiettivi di formazione permanente vengono dichiarati, nel 1889, da Daniele Donghi nella presentazione di una di queste riviste, l'"Architettura Pratica", da lui diretta: "Procurare agli architetti, e specialmente ai giovani, siffatta guida, è lo scopo di questa pubblicazione, in cui ci proponiamo di presentare, con alternata successione, edifizi d'ogni maniera ed ogni destinazione, accompagnandone i disegni con quelle brevi spiegazioni che occorrono" . La Scuola di Applicazione, poi divenuta Politecnico nel 1906, ambisce, avvalendosi della collaborazione del Museo Industriale, a riportare lo stato dell’istruzione tecnica torinese, anche nell’ambito dell’arte di edificare, al livello dello sviluppo culturale europeo. Numerosi fra i suoi docenti si fanno perciò promotori di una serie di iniziative editoriali volte alla diffusione del sapere tecnico-scientifico. Nell’arco di un trentennio vengono fondate una decina riviste, dedicate all’architettura e all’ingegneria sanitaria, dirette da insegnanti della Scuola , attivi in differenti settori della pubblicistica tecnica . L'approccio tipologico, di respiro internazionale, contraddistingue i due ambiti: le riviste di architettura si dedicano prevalentemente all'edilizia residenziale - case da pigione e villini -, quelle di ingegneria sanitaria all'edilizia pubblica - scolastica, ospedaliera -, alle costruzioni innovative - gallerie vetrate e padiglioni d'esposizione temporanea -, ai manufatti di particolare significato sociale - case operaie e lavatoi pubblici -. L'importanza del disegno per la documentazione del progetto viene esplicitamente espresso: "I disegni intendiamo pubblicare con quell'abbondanza di cui sarà bisogno perché ogni edifizio riesca interamente e chiaramente spiegato, non soltanto nelle parti principali, ma eziandio in quelle secondarie aventi qualche importanza; perciò ne pubblicheremo anche i particolari ed i finimenti allorché presenteranno qualche cosa di speciale o degno di considerazione" . Il contributo che si intende proporre conduce un'esplorazione, attraverso le diverse riviste, fra disegni di progetto - spesso rielaborati di propria mano dai direttori delle riviste - che contemperano una significativa valenza artistica con aggiornate attenzioni tecniche e che approfondiscono, volta per volta, i temi del rapporto dei manufatti con il contesto, della composizione architettonica, degli apparati decorativi e degli aspetti tecnologici fino alla recente dimensione impiantistica, attraverso elaborati in cui la specializzazione dei saperi e la complessificazione del processo costruttivo sono ricondotti a sintesi attraverso il disegno.
2017
9788825505108
Ikhnos. Annale di Analisi grafica e Storia della rappresentazione
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