Un buon numero di azioni valorizzative oggigiorno proposte si avvalgono massicciamente di mezzi multimediali e della realtà virtuale: essa viene impiegata soprattutto per facilitare la comprensione di beni, come quelli archeologici, che altrimenti rischierebbero di restare muti di fronte a un largo pubblico. Tali beni possono realmente trovare nella multimedialità un alleato scientificamente rigoroso per gli scopi di diffusione della cultura: grazie a questi sistemi, infatti, e traendo spunto dalla live excavation, si potrebbe dar vita a un modello di valorizzazione in itinere, che permei cioè ogni fase del processo conservativo. Analizzando alcuni esempi del panorama italiano, il contributo vuole offrire degli spunti metodologici per la valorizzazione dei parchi e paesaggi archeologici. Riferendosi poi in particolare alle politiche rivolte ai ragazzi di età scolare, nei confronti dei quali la Dichiarazione di Amsterdam auspicava un’azione educativa riguardante i principi della Conservazione integrata e della conoscenza del loro patrimonio, si propone il concorso di tipi di valorizzazione più empirici ed esperienziali, affinché si assecondino tutti i tipi d’intelligenza di cui ciascuno è dotato. A tal proposito, sempre attingendo dal mondo archeologico, si suggerisce di impiegare taluni metodi dell’Archeologia sperimentale. Il connubio tra il metodo sperimentale e l’esperienza digitale può realmente dare luogo a una valorizzazione calibrata sulle giovani generazioni, che integri sapere cognitivo, esperienza sensoriale e ludica.

Strumenti per la conoscenza del patrimonio archeologico e didattica per la conservazione dei beni allo stato di rudere / Rudiero, Riccardo. - STAMPA. - (2013), pp. 641-650. (Intervento presentato al convegno Scienza e beni culturali XXIX. Conservazione e valorizzazione dei siti archeologici. Approcci scientifici e problemi di metodo tenutosi a Bressanone nel 9-12 luglio 2013).

Strumenti per la conoscenza del patrimonio archeologico e didattica per la conservazione dei beni allo stato di rudere

RUDIERO, RICCARDO
2013

Abstract

Un buon numero di azioni valorizzative oggigiorno proposte si avvalgono massicciamente di mezzi multimediali e della realtà virtuale: essa viene impiegata soprattutto per facilitare la comprensione di beni, come quelli archeologici, che altrimenti rischierebbero di restare muti di fronte a un largo pubblico. Tali beni possono realmente trovare nella multimedialità un alleato scientificamente rigoroso per gli scopi di diffusione della cultura: grazie a questi sistemi, infatti, e traendo spunto dalla live excavation, si potrebbe dar vita a un modello di valorizzazione in itinere, che permei cioè ogni fase del processo conservativo. Analizzando alcuni esempi del panorama italiano, il contributo vuole offrire degli spunti metodologici per la valorizzazione dei parchi e paesaggi archeologici. Riferendosi poi in particolare alle politiche rivolte ai ragazzi di età scolare, nei confronti dei quali la Dichiarazione di Amsterdam auspicava un’azione educativa riguardante i principi della Conservazione integrata e della conoscenza del loro patrimonio, si propone il concorso di tipi di valorizzazione più empirici ed esperienziali, affinché si assecondino tutti i tipi d’intelligenza di cui ciascuno è dotato. A tal proposito, sempre attingendo dal mondo archeologico, si suggerisce di impiegare taluni metodi dell’Archeologia sperimentale. Il connubio tra il metodo sperimentale e l’esperienza digitale può realmente dare luogo a una valorizzazione calibrata sulle giovani generazioni, che integri sapere cognitivo, esperienza sensoriale e ludica.
2013
9788895409177
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
106_RUDIERO RICCARDO.pdf

non disponibili

Tipologia: 2. Post-print / Author's Accepted Manuscript
Licenza: Non Pubblico - Accesso privato/ristretto
Dimensione 75.03 kB
Formato Adobe PDF
75.03 kB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11583/2626567