Il teatro antico rappresenta uno dei lasciti più consistenti ereditati dalla cultura greco-latina. Malgrado sia già avvenuta una presa di coscienza relativamente alla sua conservazione e valorizzazione, esplicitata attraverso diverse Carte del Restauro, la grande maggioranza delle strutture teatrali a noi sopravvissute versa in condizioni disastrate e compromesse dal tempo e dagli agenti atmosferici, senza contare le sovrapposizioni dovute alle espansioni degli agglomerati urbani. Pertanto, la parziale mancanza di elementi architettonici e lo stato di abbandono di molti teatri italiani rendono difficile, se non impossibile, la ricostruzione dei loro apparati teatrali originali. Altrettanto compromessa ne è l’acustica: concepite come vere e proprie macchine per l’ascolto, attualmente i teatri in grado di ospitare una performance e di assolvere correttamente al proprio compito acustico sono un numero estremamente limitato. Per questo motivo, si è esplicitata la necessità di ricevere ausilio dalle nuove tecnologie in sviluppo, sia a sostegno dell’attività teatrale in situ (e.g. impianti elettro-acustici, conchiglie d’orchestra), sia a favore di una maggiore comprensione della sua intima natura sonora e della sua divulgazione in campo scientifico. Partendo da questi spunti, sono stati messi in discussione l’approccio e la metodologia di analisi del campo sonoro per il teatro antico, consolidatosi negli anni passati grazie al progetto europeo ERATO.

Archeoacustica: innovazioni tecnologiche per la riscoperta del teatro antico / Bo, Elena; Shtrepi, Louena; Puglisi, GIUSEPPINA EMMA. - ELETTRONICO. - unico:(2016), pp. 1-8. (Intervento presentato al convegno 43° Convegno Nazionale - Associazione Italiana Acustica tenutosi a Alghero (Italia) nel 25-27 Maggio 2016).

Archeoacustica: innovazioni tecnologiche per la riscoperta del teatro antico

BO, ELENA;SHTREPI, LOUENA;PUGLISI, GIUSEPPINA EMMA
2016

Abstract

Il teatro antico rappresenta uno dei lasciti più consistenti ereditati dalla cultura greco-latina. Malgrado sia già avvenuta una presa di coscienza relativamente alla sua conservazione e valorizzazione, esplicitata attraverso diverse Carte del Restauro, la grande maggioranza delle strutture teatrali a noi sopravvissute versa in condizioni disastrate e compromesse dal tempo e dagli agenti atmosferici, senza contare le sovrapposizioni dovute alle espansioni degli agglomerati urbani. Pertanto, la parziale mancanza di elementi architettonici e lo stato di abbandono di molti teatri italiani rendono difficile, se non impossibile, la ricostruzione dei loro apparati teatrali originali. Altrettanto compromessa ne è l’acustica: concepite come vere e proprie macchine per l’ascolto, attualmente i teatri in grado di ospitare una performance e di assolvere correttamente al proprio compito acustico sono un numero estremamente limitato. Per questo motivo, si è esplicitata la necessità di ricevere ausilio dalle nuove tecnologie in sviluppo, sia a sostegno dell’attività teatrale in situ (e.g. impianti elettro-acustici, conchiglie d’orchestra), sia a favore di una maggiore comprensione della sua intima natura sonora e della sua divulgazione in campo scientifico. Partendo da questi spunti, sono stati messi in discussione l’approccio e la metodologia di analisi del campo sonoro per il teatro antico, consolidatosi negli anni passati grazie al progetto europeo ERATO.
2016
978-88-88942-52-0
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