La tesi affronta il tema del management museale da una prospettiva nuova e di forte attualità nel panorama internazionale, ovvero il ruolo del sistema dei musei non come settore autonomo del Cultural Heritage, ma in termini proattivi e di confronto con le strategie complessive dei governi locali: la centralità di tali ragionamenti è la messa a fuoco di tale approccio all’interno dei processi decisionali condivisi e negoziati, pur mantenendo la mission culturale, le responsabilità di indirizzo e l’autonomia negli obiettivi di performance gestionale. A tal fine, la tesi si è strutturata in quattro parti, due di natura teorica e due a carattere applicativo, sperimentale e propositivo. In particolare, la prima sezione è finalizzata alla ricostruzione puntuale dello stato dell’arte sui temi sia del cultural planning relazionato anche ai paesaggi culturali, sia del cultural heritage management, sia, nello specifico, dell’accountability, dei sistemi di accreditamento e degli indicatori di performance. Segue una seconda parte, con caratteri di originalità, che mette a confronto, secondo un’analisi di benchmarking, gli approcci economici, gli strumenti a supporto del decision-making e i sistemi che in casi virtuosi esteri fanno pienamente parte del control management. Le due sezioni conclusive, di natura applicativa, sono strutturate alla luce dei ragionamenti e degli spunti di riflessione scaturiti dalla sezione teorico-metodologica. La terza sezione, infatti, analizza il caso studio della Fondazione Torino Musei secondo l’approccio innovativo del cultural planning: tale sezione coniuga la visione interdisciplinare con quella più strettamente disciplinare della valorizzazione e della gestione dei Beni Culturali, poiché propone la messa a punto di un questionario di ricerca innovativo, rielaborazione inedita dei modelli internazionali di analisi, quali “The Relationship between Museums and Municipalities in Europe” e “Creative Business Model” e l’analisi comparativa di bilanci museali con relativi indicatori di perfomance. Tale complessa ed esaustiva analisi trova una sintesi critica nella SWOT che conclude tale sezione. La parte IV conclude la dissertazione con riflessioni critiche e ipotesi di future applicazioni di tale ruolo del museo nel processo di cultural planning e alla luce dei recenti dispositivi legislativi.

PER UN MANAGEMENT TERRITORIALE DEI BENI CULTURALI. IL RUOLO DEL MUSEO NEL PROCESSO DI CULTURAL PLANNING / Brigato, MARIA VITTORIA. - (2016). [10.6092/polito/porto/2645316]

PER UN MANAGEMENT TERRITORIALE DEI BENI CULTURALI. IL RUOLO DEL MUSEO NEL PROCESSO DI CULTURAL PLANNING.

BRIGATO, MARIA VITTORIA
2016

Abstract

La tesi affronta il tema del management museale da una prospettiva nuova e di forte attualità nel panorama internazionale, ovvero il ruolo del sistema dei musei non come settore autonomo del Cultural Heritage, ma in termini proattivi e di confronto con le strategie complessive dei governi locali: la centralità di tali ragionamenti è la messa a fuoco di tale approccio all’interno dei processi decisionali condivisi e negoziati, pur mantenendo la mission culturale, le responsabilità di indirizzo e l’autonomia negli obiettivi di performance gestionale. A tal fine, la tesi si è strutturata in quattro parti, due di natura teorica e due a carattere applicativo, sperimentale e propositivo. In particolare, la prima sezione è finalizzata alla ricostruzione puntuale dello stato dell’arte sui temi sia del cultural planning relazionato anche ai paesaggi culturali, sia del cultural heritage management, sia, nello specifico, dell’accountability, dei sistemi di accreditamento e degli indicatori di performance. Segue una seconda parte, con caratteri di originalità, che mette a confronto, secondo un’analisi di benchmarking, gli approcci economici, gli strumenti a supporto del decision-making e i sistemi che in casi virtuosi esteri fanno pienamente parte del control management. Le due sezioni conclusive, di natura applicativa, sono strutturate alla luce dei ragionamenti e degli spunti di riflessione scaturiti dalla sezione teorico-metodologica. La terza sezione, infatti, analizza il caso studio della Fondazione Torino Musei secondo l’approccio innovativo del cultural planning: tale sezione coniuga la visione interdisciplinare con quella più strettamente disciplinare della valorizzazione e della gestione dei Beni Culturali, poiché propone la messa a punto di un questionario di ricerca innovativo, rielaborazione inedita dei modelli internazionali di analisi, quali “The Relationship between Museums and Municipalities in Europe” e “Creative Business Model” e l’analisi comparativa di bilanci museali con relativi indicatori di perfomance. Tale complessa ed esaustiva analisi trova una sintesi critica nella SWOT che conclude tale sezione. La parte IV conclude la dissertazione con riflessioni critiche e ipotesi di future applicazioni di tale ruolo del museo nel processo di cultural planning e alla luce dei recenti dispositivi legislativi.
2016
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