Architettura e filosofia hanno avuto nel tempo diverse occasioni di incontro e di dibattito. In particolare nel corso del’900, la cultura architettonica italiana, e non solo, ha intrattenuto diverse relazioni con il pensiero contemporaneo, a volte producendone traslitterazioni quasi dirette: basti ricordare, fra i molti, i debiti di Aldo Rossi verso lo strutturalismo di C. Lévi-Strauss, di Giorgio Grassi verso il “realismo” di G. Lukács e la logica della scienza di R. Carnap, di Vittorio Gregotti verso l’estetica di T. Adorno, per non parlare dei debiti dell’architettura verso il pensiero fenomenologico di M. Merleau-Ponty e di M. Heidegger e, in un periodo più recente, verso la “decostruzione” di J. Derrida e la “piega” di G. Deleuze. Si tratta di rapporti che hanno inciso profondamente sulla disciplina architettonica lasciando comprendere quanto sia connaturata nella formazione e nella pratica dell’architetto la questione teorica, dove questa non ne costituisce una sovrastruttura, bensì innanzitutto, come chiarisce V. Gregotti, “un modo di essere del progetto […] fondamento, scelta e strumento dell’agire concreto, non distinguibile [o difficilmente distinguibile] dal suo esito”. Ogni progetto dunque, sebbene ipotetico, è un pensiero sull’architettura e la teoria o più precisamente le “teorie” rappresentano il “piano dialogante” attraverso cui si confrontano i rapporti che intercorrono fra l’attività poietica dell’architetto e la sua “visione del mondo” nelle reciproche implicazioni con le prospettive che investono i grandi movimenti di pensiero, propri di una particolare epoca storica. Per questo il dibattito aperto dal filosofo Maurizio Ferraris con il suo “Manifesto del nuovo realismo” (2012) ha avuto sulla riflessione architettonica attuale (e non solo) un impatto così forte: ciò che per l’A. ha costituito una presa d’atto di un “cambio di stagione” rispetto al postmodernismo – con «l’esperienza storica dei populismi mediatici, delle guerre post 11 settembre e della recente crisi economica» – ha innescato un fecondo dibattito fra architettura e filosofia che è al momento ai suoi esordi e che questo volume, che raccoglie gli atti del convegno tenutosi presso la Facoltà di Architettura di Roma nell’ottobre 2014, si propone di approfondire. Il convegno, con il coordinamento scientifico della sottoscritta, ha avuto notevole risonanza nazionale (cfr. la scheda su IRIS: ID:118868). Il volume degli Atti è stato presentato in alcune sedi istituzionali italiane: Facoltà di Architettura, Sapienza Università di Roma (10-06-2016), con interventi di G. Marramao, P. Montani, M. Panizza, M. Ferraris; saluto di apertura di R. Masiani (Prorettore Vicario della Sapienza), chairman A.M. Giovenale; Università Mediterranea di Reggio Calabria, Dipartimento dArTe, Dottorato di Ricerca in Architettura e Territorio (17-11-2016), con contributi di P. Gregory, G. Neri, E. Rocca ed interventi di D. Cananzi e docenti e allievi del Dottorato; Politecnico di Torino, Dipartimento di Architettura e Design, Dottorato in Architettura Storia e Progetto (20-12-2016) con contributi di C. Olmo, S. Pace, R. Palma, A. Canclini e interventi di M. Ferraris, P. Gregory, G. Durbiano.

Nuovo Realismo/Postmodernismo. Dibattito aperto fra architettura e filosofia / Gregory, P.. - STAMPA. - Nuovo Realismo/Postmodernismo: dibattito aperto fra architettura e filosofia:(2016), pp. 1-234.

Nuovo Realismo/Postmodernismo. Dibattito aperto fra architettura e filosofia

Gregory, P.
2016

Abstract

Architettura e filosofia hanno avuto nel tempo diverse occasioni di incontro e di dibattito. In particolare nel corso del’900, la cultura architettonica italiana, e non solo, ha intrattenuto diverse relazioni con il pensiero contemporaneo, a volte producendone traslitterazioni quasi dirette: basti ricordare, fra i molti, i debiti di Aldo Rossi verso lo strutturalismo di C. Lévi-Strauss, di Giorgio Grassi verso il “realismo” di G. Lukács e la logica della scienza di R. Carnap, di Vittorio Gregotti verso l’estetica di T. Adorno, per non parlare dei debiti dell’architettura verso il pensiero fenomenologico di M. Merleau-Ponty e di M. Heidegger e, in un periodo più recente, verso la “decostruzione” di J. Derrida e la “piega” di G. Deleuze. Si tratta di rapporti che hanno inciso profondamente sulla disciplina architettonica lasciando comprendere quanto sia connaturata nella formazione e nella pratica dell’architetto la questione teorica, dove questa non ne costituisce una sovrastruttura, bensì innanzitutto, come chiarisce V. Gregotti, “un modo di essere del progetto […] fondamento, scelta e strumento dell’agire concreto, non distinguibile [o difficilmente distinguibile] dal suo esito”. Ogni progetto dunque, sebbene ipotetico, è un pensiero sull’architettura e la teoria o più precisamente le “teorie” rappresentano il “piano dialogante” attraverso cui si confrontano i rapporti che intercorrono fra l’attività poietica dell’architetto e la sua “visione del mondo” nelle reciproche implicazioni con le prospettive che investono i grandi movimenti di pensiero, propri di una particolare epoca storica. Per questo il dibattito aperto dal filosofo Maurizio Ferraris con il suo “Manifesto del nuovo realismo” (2012) ha avuto sulla riflessione architettonica attuale (e non solo) un impatto così forte: ciò che per l’A. ha costituito una presa d’atto di un “cambio di stagione” rispetto al postmodernismo – con «l’esperienza storica dei populismi mediatici, delle guerre post 11 settembre e della recente crisi economica» – ha innescato un fecondo dibattito fra architettura e filosofia che è al momento ai suoi esordi e che questo volume, che raccoglie gli atti del convegno tenutosi presso la Facoltà di Architettura di Roma nell’ottobre 2014, si propone di approfondire. Il convegno, con il coordinamento scientifico della sottoscritta, ha avuto notevole risonanza nazionale (cfr. la scheda su IRIS: ID:118868). Il volume degli Atti è stato presentato in alcune sedi istituzionali italiane: Facoltà di Architettura, Sapienza Università di Roma (10-06-2016), con interventi di G. Marramao, P. Montani, M. Panizza, M. Ferraris; saluto di apertura di R. Masiani (Prorettore Vicario della Sapienza), chairman A.M. Giovenale; Università Mediterranea di Reggio Calabria, Dipartimento dArTe, Dottorato di Ricerca in Architettura e Territorio (17-11-2016), con contributi di P. Gregory, G. Neri, E. Rocca ed interventi di D. Cananzi e docenti e allievi del Dottorato; Politecnico di Torino, Dipartimento di Architettura e Design, Dottorato in Architettura Storia e Progetto (20-12-2016) con contributi di C. Olmo, S. Pace, R. Palma, A. Canclini e interventi di M. Ferraris, P. Gregory, G. Durbiano.
2016
9788860491374
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