È indubbio che l’area, da sempre di passaggio e di valico, rappresentata dal Ducato d’Aosta, sia interessata da importanti e complessi fenomeni di revisione non solo del proprio sistema viario primario (l’antica strada per le Gallie, che se non smentita conosce tuttavia un infittirsi dei diverticoli e una trasformazione di alcuni dei suoi segmenti), ma anche da una consistente riorganizzazione della struttura insediativa, legata sia a processi di definizione dei diversi potentati signorili (non solo per esaurimento di linee secondarie e conseguenti processi di riaccorpamento, ma anche per il mutare dei rapporti in funzione della progressiva affermazione della dinastia sabauda), sia alla complessa organizzazione religiosa. Questa vede in effetti tanto la massiccia e condizionante presenza vescovile (cui nel 1176 papa Alessandro III concede particolare protezione con un elenco sistematico delle chiese di diretta dipendenza), quanto la crescente importanza di alcune congregazioni canonicali (canonici di Sant’Orso, Regolari di Saint-Gilles de Verrès), in grado di spartirsi il restante novero di parrocchiali e di controllare in tal modo, tangibilmente, la struttura sociale, produttiva e anche insediativa in modo diramato all’interno del Ducato. Il contributo si prefigge di mettere in luce queste dinamiche e gli effetti sulla organizzazione morfologica e funzionale attraverso i casi studio di due coppie di insediamenti, una della bassa e una dell’alta valle (Montjovet - nell’elenco delle chiese del 1176 / Arnad - dipendente dai benedettini e dopo il 1181 da Saint-Gilles de Verrès e Arvier-Leverogne - dal 1170 dipendente da Saint-Gilles de Verrès / Avise - di nuovo nell’elenco delle chiese del 1176), tutti di fatto borghi, ma con vocazioni e modelli differenti, tutti “luoghi di strada” dalla forte connotazione (signorile, militare, amministrativa, daziaria), oggetto di interesse - non solo per la loro posizione topografica - da parte del potere comitale sabaudo, ma anche con evidenti vocazioni produttive e una struttura urbanistica nettamente leggibile, in gran parte riplasmata nell’arco cronologico preso in considerazione.

Rifondazione e consolidamento di alcuni “luoghi di strada” nel Ducato d’Aosta / Devoti, Chiara. - In: STORIA DELL'URBANISTICA. - ISSN 2035-8733. - STAMPA. - FARE URBANISTICA TRA XI E XIV SECOLO:Anno XXXIV - Serie Terza 7/2015(2016), pp. 243-272.

Rifondazione e consolidamento di alcuni “luoghi di strada” nel Ducato d’Aosta.

DEVOTI, CHIARA
2016

Abstract

È indubbio che l’area, da sempre di passaggio e di valico, rappresentata dal Ducato d’Aosta, sia interessata da importanti e complessi fenomeni di revisione non solo del proprio sistema viario primario (l’antica strada per le Gallie, che se non smentita conosce tuttavia un infittirsi dei diverticoli e una trasformazione di alcuni dei suoi segmenti), ma anche da una consistente riorganizzazione della struttura insediativa, legata sia a processi di definizione dei diversi potentati signorili (non solo per esaurimento di linee secondarie e conseguenti processi di riaccorpamento, ma anche per il mutare dei rapporti in funzione della progressiva affermazione della dinastia sabauda), sia alla complessa organizzazione religiosa. Questa vede in effetti tanto la massiccia e condizionante presenza vescovile (cui nel 1176 papa Alessandro III concede particolare protezione con un elenco sistematico delle chiese di diretta dipendenza), quanto la crescente importanza di alcune congregazioni canonicali (canonici di Sant’Orso, Regolari di Saint-Gilles de Verrès), in grado di spartirsi il restante novero di parrocchiali e di controllare in tal modo, tangibilmente, la struttura sociale, produttiva e anche insediativa in modo diramato all’interno del Ducato. Il contributo si prefigge di mettere in luce queste dinamiche e gli effetti sulla organizzazione morfologica e funzionale attraverso i casi studio di due coppie di insediamenti, una della bassa e una dell’alta valle (Montjovet - nell’elenco delle chiese del 1176 / Arnad - dipendente dai benedettini e dopo il 1181 da Saint-Gilles de Verrès e Arvier-Leverogne - dal 1170 dipendente da Saint-Gilles de Verrès / Avise - di nuovo nell’elenco delle chiese del 1176), tutti di fatto borghi, ma con vocazioni e modelli differenti, tutti “luoghi di strada” dalla forte connotazione (signorile, militare, amministrativa, daziaria), oggetto di interesse - non solo per la loro posizione topografica - da parte del potere comitale sabaudo, ma anche con evidenti vocazioni produttive e una struttura urbanistica nettamente leggibile, in gran parte riplasmata nell’arco cronologico preso in considerazione.
2016
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