Design Along the River as a Landscape Matter

Sul significato di paesaggio, oramai i saggi teorici si sprecano. Pare che tutti abbiano qualcosa da dire. Allo stesso tempo, però, il paesaggio (non soltanto quello italiano) è in crisi, e tutti stanno cercando di porvi rimedio. La questione dell’abitare e il paesaggio stanno fra loro in rapporti molto stret-ti. Ogni progetto di architettura interagisce con il paesaggio, e una volta rea-lizzato, ne costituisce parte integrante. L’architettura – non soltanto quella con la A maiuscola – non ha solo il com-pito di rendere bello il mondo, ma soprattutto deve aiutare l’uomo ad abitare la terra, concedendogli spazi e percorsi in cui svolgere al meglio le funzioni quoti-diane: vivere, studiare, lavorare, e anche divertirsi, svagarsi, passare il proprio tempo libero in modo piacevole. La storia fra la città e il fiume è ciclica, e non sempre a lieto fine, ma di gran-de valenza progettuale, di prospettiva. In ogni città è un po’ diversa. A Torino, addirittura, lungo i 4 fiumi che solcano la trama della città, si possono individua-re altrettanti scenari, tra loro molto differenti: il Po, il Sangone, la Dora Riparia e la Stura di Lanzo attraversano i quartieri urbani in modi molto diversi e assumo-no di volta in volta molteplici identità, originando paesaggi sempre in trasforma-zione. Progettare lungo il fiume è una questione di paesaggio e di relisienza, perchè il tema impone una riflessione sulle possibili relazioni e coerenze fra le diverse parti dell’ambiente costruito, cioè fra il tessuto urbanizzato e il corso d’acqua: contesti insediativi che si devono continuamente adattare alle condizioni am-bientali per acquisire capacità di esercitare azioni molteplici (produttive, econo-miche e lavorative, organizzative e manutentive) volte a rendere il territorio sempre più accogliente e ospitale. È in questo senso che occorre pensare al progetto per questi luoghi della città: spazi da vivere, da frequentare, da abitare.