Il saggio, contenuto in una pubblicazione a cura dell'autore che raccoglie le ricerche sul rapporto tra cartografia e progetto svolte dal gruppo guidato da Giancarlo Motta e Antonia Pizzigoni, affronta il tema della fondazione dello spazio pubblico e del ruolo delle architetture geografiche – ovvero le architetture che programmaticamente hanno come riferimento le forme geografiche – nella costruzione dell'identità dell'abitare. L'ipotesi di fondo è che uno degli elementi fondanti dell'architettura dello spazio pubblico sia la capacità mettere in scena i caratteri geografici originari dell'insediamento, saldando così il legame tra abitare e forma della Terra. A partire dalle architetture celate nel suolo del Foro Romano a ricordo della palude primigenia, fino alle sperimentazioni di Peter Eisenman sull'impiego progettuale della cartografia, passando per la Galleria delle Carte al Vaticano, il saggio illustra alcune ricerche progettuali che sperimentano la dimensione cartografica dello spazio nella produzione di architetture geografiche.
Costruire, abitare, orientare. Architetture geografiche e fondazione dello spazio pubblico / Building, Dwelling, Orienting. Geographical architectures and foundation of public space / Palma, Riccardo - In: Tracciare piani, disegnare carte. Architettura, cartografia e macchine di progetto / Sketchting plans, drawing maps. Architecture, cartography and architectural design machines / Dutto A. A., Palma R.. - STAMPA. - Torino : ACCADEMIA UNIVERSITY PRESS, 2016. - ISBN 978-88-99982-24-9. - pp. 171-193
Costruire, abitare, orientare. Architetture geografiche e fondazione dello spazio pubblico / Building, Dwelling, Orienting. Geographical architectures and foundation of public space
PALMA, RICCARDO
2016
Abstract
Il saggio, contenuto in una pubblicazione a cura dell'autore che raccoglie le ricerche sul rapporto tra cartografia e progetto svolte dal gruppo guidato da Giancarlo Motta e Antonia Pizzigoni, affronta il tema della fondazione dello spazio pubblico e del ruolo delle architetture geografiche – ovvero le architetture che programmaticamente hanno come riferimento le forme geografiche – nella costruzione dell'identità dell'abitare. L'ipotesi di fondo è che uno degli elementi fondanti dell'architettura dello spazio pubblico sia la capacità mettere in scena i caratteri geografici originari dell'insediamento, saldando così il legame tra abitare e forma della Terra. A partire dalle architetture celate nel suolo del Foro Romano a ricordo della palude primigenia, fino alle sperimentazioni di Peter Eisenman sull'impiego progettuale della cartografia, passando per la Galleria delle Carte al Vaticano, il saggio illustra alcune ricerche progettuali che sperimentano la dimensione cartografica dello spazio nella produzione di architetture geografiche.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/11583/2670695