L'articolo riporta uno studio sulla cittàò pugliese di Trani, che fu oggetto di grandi trasformazioni urbane fra il 16 e il 18 secolo, più del capoluogo regionale Bari. A seguito dei progetti attuati dai veneziani (Trani fece parte dello Stato da Mar dal 1490 al 1530), i Borboni incoraggiarono numerosi lavori pubblici. Nell'area occupata dal castrum romano, c'erano diverse case a corte, mentre nella cinta muraria federiciana c'erano case a schiera. L'articolo analizza proprio la casa a schiera, diffusa in tutto il Mediterraneo a partire dal 12 secolo e apparsa a Trani a partire dal 13 secolo: la casa si sviluppò a partire da una unità di abitazione e formò edifici più complessi nel 18 secolo. Tale processo, attraverso un raddoppio in pianta e in alzato, si realizzò attraverso diverse soluzioni costruttive e distributive, ma l'unità abitativa restò sempre visibile. A Trani, questo processo, iniziato nel 17 secolo, si intensificò nel 18 e il palazzo nobiliare conservò una continuità diretta con il tessuto urbano medievale. Si è dunque ipotizzato che, rispetto alle grandi città italiane ed europee, dove progetti di espansione urbana furono elaborati già all'inizio del 18 secolo, a Trani e ain altre città adriatiche (rinchiuse nella cinta muraria medievale) ebbe luogo un processo di rigenerazione urbana: le case antiche si adattarono in modo "spontaneo" ai nuovi bisogni abitativi.

Progetti “spontanei” per una nuova città: il processo di rigenerazione del tessuto urbano a Trani fra XVII e XVIII secolo / Maglio, Emma. - STAMPA. - (2014), pp. 43-60. (Intervento presentato al convegno La città nel Settecento: saperi e forme di rappresentazione tenutosi a Venaria, Torino nel 26-29 maggio 2010).

Progetti “spontanei” per una nuova città: il processo di rigenerazione del tessuto urbano a Trani fra XVII e XVIII secolo

MAGLIO, EMMA
2014

Abstract

L'articolo riporta uno studio sulla cittàò pugliese di Trani, che fu oggetto di grandi trasformazioni urbane fra il 16 e il 18 secolo, più del capoluogo regionale Bari. A seguito dei progetti attuati dai veneziani (Trani fece parte dello Stato da Mar dal 1490 al 1530), i Borboni incoraggiarono numerosi lavori pubblici. Nell'area occupata dal castrum romano, c'erano diverse case a corte, mentre nella cinta muraria federiciana c'erano case a schiera. L'articolo analizza proprio la casa a schiera, diffusa in tutto il Mediterraneo a partire dal 12 secolo e apparsa a Trani a partire dal 13 secolo: la casa si sviluppò a partire da una unità di abitazione e formò edifici più complessi nel 18 secolo. Tale processo, attraverso un raddoppio in pianta e in alzato, si realizzò attraverso diverse soluzioni costruttive e distributive, ma l'unità abitativa restò sempre visibile. A Trani, questo processo, iniziato nel 17 secolo, si intensificò nel 18 e il palazzo nobiliare conservò una continuità diretta con il tessuto urbano medievale. Si è dunque ipotizzato che, rispetto alle grandi città italiane ed europee, dove progetti di espansione urbana furono elaborati già all'inizio del 18 secolo, a Trani e ain altre città adriatiche (rinchiuse nella cinta muraria medievale) ebbe luogo un processo di rigenerazione urbana: le case antiche si adattarono in modo "spontaneo" ai nuovi bisogni abitativi.
2014
978-88-6372-574-2
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