Ogni architettura a destinazione pubblica è l’esito di processi di mediazione e di negoziazione tra una pluralità di attori sociali. Tale osservazione è particolarmente significativa e delicata per l’architettura delle chiese post-conciliari: le comunità cristiane sono infatti chiamate dalla costituzione Sacrosanctum Concilium a promuovere una partecipazione attiva dei fedeli focalizzata sugli aspetti della celebrazione, ma aperta anche a tutte le dimensioni afferenti la sfera liturgica, tra le quali l’architettura gioca un ruolo decisivo, non riducibile all’aspetto meramente funzionale. Il rapporto tra il progetto – che richiede competenze tecniche e culturali sempre più interdisciplinari – e la committenza ecclesiale – divenuta un soggetto corale, partecipativo, sinodale – costituisce quindi un aspetto sempre più delicato, dai contorni labili, in cui diviene necessario definire i margini di autonomia dei diversi soggetti, negli ambiti disciplinati dalle norme sia ecclesiastiche, sia civili. Lo studio del rapporto tra autonomia (del progettista e del committente) e norma (liturgica, canonica, tecnica) è il cuore del progetto di ricerca interdisciplinare e internazionale proposto da Dies Domini. Centro Studi per l’architettura sacra e la città della Fondazione Card. Giacomo Lercaro, i cui esiti sono raccolti nel volume ARCHITETTURA E LITURGIA: AUTONOMIA E NORMA NEL PROGETTO. Una trentina di autori ha indagato sia gli aspetti teorici della questione (le fonti normative e le loro interpretazioni nel quadro delle diverse discipline e dei diversi contesti geografici), sia i risvolti progettuali ed esperienziali dell’equilibrio tra l’espressione di sensibilità particolari e la dimensione canonica dell’architettura ecclesiale. Sommario: I. LE FONTI NORMATIVE LITURGICHE PER IL PROGETTO D'ARCHITETTURA II. LE INTERPRETAZIONI DELLA NORMA: PROTAGONISTI, CONTESTI, PROBLEMI III. RICERCHE E RIFLESSIONI SU NORME, MODELLI E AUTONOMIA IV. ESPERIENZE DI PROGETTO, TRA NORMA E LIBERTÀ Interventi di Mariella Annese e Milena Farina; Luigi Bartolomei; Carla Bartolozzi e Francesco Novelli; Giorgio Della Longa; Esteban Fernández-Cobián e Veronica Lorena Orozco; Barbara Fiorini; Donatella Forconi; Tiziano Ghirelli; Luigi Girardi; Tino Grisi; Andrea Longhi; Francesca Leto; Judi Loach; Claudia Manenti; Antonio Marchesi; Andrea Marcuccetti; Stefano Mavilio; Tiziana Proietti; Virginio Sanson †; Giancarlo Santi; Roberto Tagliaferri; Roberto Vanacore, Patrizia Santaniello, Bruna Di Palma e Felice De Silva; Zorán Vukoszávlyev.

Architettura e liturgia: autonomia e norma nel progetto / Longhi, Andrea. - STAMPA. - (2017).

Architettura e liturgia: autonomia e norma nel progetto

LONGHI, Andrea
2017

Abstract

Ogni architettura a destinazione pubblica è l’esito di processi di mediazione e di negoziazione tra una pluralità di attori sociali. Tale osservazione è particolarmente significativa e delicata per l’architettura delle chiese post-conciliari: le comunità cristiane sono infatti chiamate dalla costituzione Sacrosanctum Concilium a promuovere una partecipazione attiva dei fedeli focalizzata sugli aspetti della celebrazione, ma aperta anche a tutte le dimensioni afferenti la sfera liturgica, tra le quali l’architettura gioca un ruolo decisivo, non riducibile all’aspetto meramente funzionale. Il rapporto tra il progetto – che richiede competenze tecniche e culturali sempre più interdisciplinari – e la committenza ecclesiale – divenuta un soggetto corale, partecipativo, sinodale – costituisce quindi un aspetto sempre più delicato, dai contorni labili, in cui diviene necessario definire i margini di autonomia dei diversi soggetti, negli ambiti disciplinati dalle norme sia ecclesiastiche, sia civili. Lo studio del rapporto tra autonomia (del progettista e del committente) e norma (liturgica, canonica, tecnica) è il cuore del progetto di ricerca interdisciplinare e internazionale proposto da Dies Domini. Centro Studi per l’architettura sacra e la città della Fondazione Card. Giacomo Lercaro, i cui esiti sono raccolti nel volume ARCHITETTURA E LITURGIA: AUTONOMIA E NORMA NEL PROGETTO. Una trentina di autori ha indagato sia gli aspetti teorici della questione (le fonti normative e le loro interpretazioni nel quadro delle diverse discipline e dei diversi contesti geografici), sia i risvolti progettuali ed esperienziali dell’equilibrio tra l’espressione di sensibilità particolari e la dimensione canonica dell’architettura ecclesiale. Sommario: I. LE FONTI NORMATIVE LITURGICHE PER IL PROGETTO D'ARCHITETTURA II. LE INTERPRETAZIONI DELLA NORMA: PROTAGONISTI, CONTESTI, PROBLEMI III. RICERCHE E RIFLESSIONI SU NORME, MODELLI E AUTONOMIA IV. ESPERIENZE DI PROGETTO, TRA NORMA E LIBERTÀ Interventi di Mariella Annese e Milena Farina; Luigi Bartolomei; Carla Bartolozzi e Francesco Novelli; Giorgio Della Longa; Esteban Fernández-Cobián e Veronica Lorena Orozco; Barbara Fiorini; Donatella Forconi; Tiziano Ghirelli; Luigi Girardi; Tino Grisi; Andrea Longhi; Francesca Leto; Judi Loach; Claudia Manenti; Antonio Marchesi; Andrea Marcuccetti; Stefano Mavilio; Tiziana Proietti; Virginio Sanson †; Giancarlo Santi; Roberto Tagliaferri; Roberto Vanacore, Patrizia Santaniello, Bruna Di Palma e Felice De Silva; Zorán Vukoszávlyev.
2017
9788869232220
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Descrizione: frontespizio, colophon, indice, prefazione e introduzione al volume
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11583/2677604
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