Lo spazio urbano costituisce con i processi produttivi un rapporto duale di stretta necessità e conflittualità, risultanti in un processo di allontanamento che ha definito una importante scissione tra la vita sociale e il lavoro, con una relativa scomparsa di parte di quella mixitè che definiva la vita urbana. Ciò ha contribuito ad una omogeneizzazionevisuale degli spazi del lavoro, dei consumi e quartieri residenziali di un crescente numero di città, piccole o grandi, locali o globali (Sassen 2009). All’interno di un contesto di competizione globale per attirare capitali e risorse secondo un modello che ha fatto della conoscenza e della cultura un prodotto o uno strumento per lo sviluppo di economie urbane, una nuova produzione digitalizzata riconquista un ruolo nella costruzione della città. Il modello Barcellona, attraverso un’analisi della trasformazione che ne ha definito le geografie produttive, i piani urbanistici e i modelli di riferimento viene indagato per definirne il potenziale e le criticità. Il movimento pendolare del rapporto tra città e produzione viene indagato attraverso l’analisi di due aree confinate nel territorio urbano: Il poligono della Zona Franca e Il distretto 22@, rappresentanti la dicotomia tra la realtà delle industrie tecnologiche, che ripopolano lo spazio urbano e una produzione globalizzata fortemente infrastrutturata legata alle aree di libero scambio. I legami spaziali, i flussi economici e le relazioni sociali che caratterizzano le due aree stabiliscono chiavi di indagine del rapporto tra città e produzione e rimarcano i conflitti nella produzione urbana della città contemporanea. La difficoltà nell’identificare l’industria 4.0, nel darne una definizione accurata, risiede nel sul suo focalizzarsi sull’interconnessione piuttosto che su un processo, e di conseguenza lo spostare il fulcro d’interesse dal soggetto/i all’atto della comunicazione, di per sé astratta. Viene così ad identificarsi il ruolo di potere dell’infrastruttura comunicativa non solo come strumento ma come spazio reale e digitale delle interazioni. Allo stesso tempo, i nuovi processi produttivi cambiano lo spazio e il ruolo della fabbrica, che ritrova luogo all’interno della città, ricoprendo la funzione economica e sociale lasciata vuota dalla delocalizzazione. Questo rinnovato rapporto con il contesto urbano è indagato nella delineazione di valori e proposte per altri ambiti della città creativa. Lo studio si focalizza sulle realtà industriali che stanno sperimentando la ricollocazione nello spazio urbano, indagando tre tematiche: il ruolo dell’esperienza all’interno delle catena del valore e la declinazione della produzione in servizio, il valore dell’infrastrutturazione digitale nei processi di riqualificazione urbana nei distretti tecnologici, il valore comunitario e l’incremento della mixitè come fattore di qualità urbana. Un’analisi volta ad indagare queste chiavi di lettura all’interno del cambiamento costante nei rapporti che valorizzano l’esperienza urbana sia questa lavorativa, turistica o giornaliera, fondamentale nei rapporti delle città globali.

Sulle relazioni tra produzione e città/ il caso di Barcellona / Protti, Emanuele. - In: PLANUM. - ISSN 1723-0993. - ELETTRONICO. - Workshop 9 URBANISTICA E/È AZIONE PUBBLICA NEI RAPPORTI CITTÀ-PRODUZIONE:(2017), pp. 1961-1972. (Intervento presentato al convegno XX Conferenza Nazionale SIU URBANISTICA È/E AZIONE PUBBLICA. LA RESPONSABILITÀ DELLA PROPOSTA. tenutosi a Roma nel 12-14 Giugno 2017).

Sulle relazioni tra produzione e città/ il caso di Barcellona

PROTTI, EMANUELE
2017

Abstract

Lo spazio urbano costituisce con i processi produttivi un rapporto duale di stretta necessità e conflittualità, risultanti in un processo di allontanamento che ha definito una importante scissione tra la vita sociale e il lavoro, con una relativa scomparsa di parte di quella mixitè che definiva la vita urbana. Ciò ha contribuito ad una omogeneizzazionevisuale degli spazi del lavoro, dei consumi e quartieri residenziali di un crescente numero di città, piccole o grandi, locali o globali (Sassen 2009). All’interno di un contesto di competizione globale per attirare capitali e risorse secondo un modello che ha fatto della conoscenza e della cultura un prodotto o uno strumento per lo sviluppo di economie urbane, una nuova produzione digitalizzata riconquista un ruolo nella costruzione della città. Il modello Barcellona, attraverso un’analisi della trasformazione che ne ha definito le geografie produttive, i piani urbanistici e i modelli di riferimento viene indagato per definirne il potenziale e le criticità. Il movimento pendolare del rapporto tra città e produzione viene indagato attraverso l’analisi di due aree confinate nel territorio urbano: Il poligono della Zona Franca e Il distretto 22@, rappresentanti la dicotomia tra la realtà delle industrie tecnologiche, che ripopolano lo spazio urbano e una produzione globalizzata fortemente infrastrutturata legata alle aree di libero scambio. I legami spaziali, i flussi economici e le relazioni sociali che caratterizzano le due aree stabiliscono chiavi di indagine del rapporto tra città e produzione e rimarcano i conflitti nella produzione urbana della città contemporanea. La difficoltà nell’identificare l’industria 4.0, nel darne una definizione accurata, risiede nel sul suo focalizzarsi sull’interconnessione piuttosto che su un processo, e di conseguenza lo spostare il fulcro d’interesse dal soggetto/i all’atto della comunicazione, di per sé astratta. Viene così ad identificarsi il ruolo di potere dell’infrastruttura comunicativa non solo come strumento ma come spazio reale e digitale delle interazioni. Allo stesso tempo, i nuovi processi produttivi cambiano lo spazio e il ruolo della fabbrica, che ritrova luogo all’interno della città, ricoprendo la funzione economica e sociale lasciata vuota dalla delocalizzazione. Questo rinnovato rapporto con il contesto urbano è indagato nella delineazione di valori e proposte per altri ambiti della città creativa. Lo studio si focalizza sulle realtà industriali che stanno sperimentando la ricollocazione nello spazio urbano, indagando tre tematiche: il ruolo dell’esperienza all’interno delle catena del valore e la declinazione della produzione in servizio, il valore dell’infrastrutturazione digitale nei processi di riqualificazione urbana nei distretti tecnologici, il valore comunitario e l’incremento della mixitè come fattore di qualità urbana. Un’analisi volta ad indagare queste chiavi di lettura all’interno del cambiamento costante nei rapporti che valorizzano l’esperienza urbana sia questa lavorativa, turistica o giornaliera, fondamentale nei rapporti delle città globali.
2017
9788899237127
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