L’accordo sullo studio di fattibilità per una nuova linea ferroviaria tra Calalzo e Dobbiaco, approvato nel febbraio 2016, rende necessaria una ricerca storica sul primo tentativo di collegamento ferrato della valle del Cadore: figlia minore delle grandi opere ferroviarie alpine a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento, la ferrovia delle Dolomiti – che collegava Calalzo di Cadore con Dobbiaco – ha attraversato nella sua breve vita una lunga serie di eventi importanti, dai primi tentativi di costruzione durante la Grande Guerra all’affollamento insuperato delle Olimpiadi invernali di Cortina del 1956. Attivati ufficialmente nel 1921, dopo decenni di proposte e progetti, i binari - a scartamento ridotto di 950mm - si estendevano per una lunghezza di 65km, superando circa 800 metri di dislivello, per connettere la Val Pusteria con il Cadore. Non rimane quasi traccia, oggi, del percorso ferrato: l’uso sempre più intensivo dell’automobile ridusse in pochi anni il numero di passeggeri e la mancanza di fondi incrementò la probabilità di incidenti e deragliamenti causati dalla neve nei mesi più freddi. Così, dopo poco più di quattro decenni che hanno cambiato il volto dell’Italia, nel 1964 la linea fu chiusa e meticolosamente smantellata, al punto da lasciare come unica traccia le sole stazioni ferroviarie. Nonostante la sua breve storia, la ferrovia delle Dolomiti ancora segna in modo forte le valli che attraversa, grazie alla pista ciclabile che dal 2003 riproduce fedelmente il tracciato dei binari, attraversando gli stessi ponti e gallerie, e che rappresenta oggi uno dei maggiori attrattori turistici della zona.

La ferrovia delle Dolomiti: breve vita di una strada ferrata / Nannini, Sofia. - ELETTRONICO. - (2017). (Intervento presentato al convegno VII congresso AISU. La città, il viaggio, il turismo. Percezione, produzione e trasformazione tenutosi a Napoli nel 7-8-9 Settembre 2017).

La ferrovia delle Dolomiti: breve vita di una strada ferrata

NANNINI, SOFIA
2017

Abstract

L’accordo sullo studio di fattibilità per una nuova linea ferroviaria tra Calalzo e Dobbiaco, approvato nel febbraio 2016, rende necessaria una ricerca storica sul primo tentativo di collegamento ferrato della valle del Cadore: figlia minore delle grandi opere ferroviarie alpine a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento, la ferrovia delle Dolomiti – che collegava Calalzo di Cadore con Dobbiaco – ha attraversato nella sua breve vita una lunga serie di eventi importanti, dai primi tentativi di costruzione durante la Grande Guerra all’affollamento insuperato delle Olimpiadi invernali di Cortina del 1956. Attivati ufficialmente nel 1921, dopo decenni di proposte e progetti, i binari - a scartamento ridotto di 950mm - si estendevano per una lunghezza di 65km, superando circa 800 metri di dislivello, per connettere la Val Pusteria con il Cadore. Non rimane quasi traccia, oggi, del percorso ferrato: l’uso sempre più intensivo dell’automobile ridusse in pochi anni il numero di passeggeri e la mancanza di fondi incrementò la probabilità di incidenti e deragliamenti causati dalla neve nei mesi più freddi. Così, dopo poco più di quattro decenni che hanno cambiato il volto dell’Italia, nel 1964 la linea fu chiusa e meticolosamente smantellata, al punto da lasciare come unica traccia le sole stazioni ferroviarie. Nonostante la sua breve storia, la ferrovia delle Dolomiti ancora segna in modo forte le valli che attraversa, grazie alla pista ciclabile che dal 2003 riproduce fedelmente il tracciato dei binari, attraversando gli stessi ponti e gallerie, e che rappresenta oggi uno dei maggiori attrattori turistici della zona.
2017
978-88-99930-02-8
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