Negli ultimi decenni dell'Ottocento, nell'ambito del disegno tecnico praticato nella Scuola d'Applicazione per gl'Ingegneri di Torino e finalizzato alla rappresentazione di consistenze esistenti, alla prefigurazione di manufatti in progetto e alla produzione di modelli di studio, il colore, applicato attraverso l'acquerellatura, caratterizza i lavori grafici degli allievi. Ai primi del secolo, Jean-Nicolas-Louis Durand dalla cattedra di Composizione dell'Êcole Polytechnique, una fra le istituzioni di riferimento per la scuola torinese, aveva preconizzato il disegno tecnico in proiezioni ortogonali correlate mediante rette di richiamo e, in aperta polemica antiaccademica, aveva espresso la propria contrarietà nei confronti dell'uso dell'acquerello, sostenendo che esso, ben lungi dall’aggiungere alcunché all’effetto o alla comprensione di questi disegni, non poteva che sporcarli e renderli equivoci (Durand 1809). Nella Scuola d'Applicazione di Torino, fondata nel 1859, il corso di Statica grafica e Scienza delle costruzioni, tenuto da Giovanni Curioni fino al 1887 e poi da Camillo Guidi per circa quarant'anni, era inizialmente affiancato dalla Scuola di Disegno, in cui si applicava quanto appreso nel corso orale. In particolare, gli allievi, secondo i programmi didattici, dopo aver eseguito alcuni disegni di Statica grafica, erano tenuti a redigere una serie di progetti di costruzioni in legno, ferro e muratura. Curioni, nell'Appendice all'arte di fabbricare, dopo aver sottolineato il valore didattico del disegno per il passaggio dalle teorie alle applicazioni pratiche, prescriveva l'uso delle proiezioni ortogonali, accuratamente quotate, illustrava la teoria delle ombre con sorgente luminosa all'infinito per la rappresentazione della tridimensionalità dei manufatti e indicava una serie di segni convenzionali, da utilizzarsi nel disegno al tratto, per distinguere i principali materiali da costruzione, in proiezione e in sezione (Curioni 1881). L'album di tavole di Scienza delle Costruzioni oggetto di analisi, datate fra 1888 e 1897, raccoglie una selezione di esercizi degli allievi concernenti solai, incavallature, centine, ponti, in cui il disegno al tratto, in proiezioni e sezioni correlate e quotate, si integra con la coloritura ad acquerello, con ombre a stesura piatta in velatura grigia e segni convenzionali, gli stessi indicati da Curioni, ma per lo più tracciati ad inchiostro colorato, ottenendo una sintesi grafica di grande valore espressivo. Non solo e non semplicemente espressione di una volontà di mimesi, il colore entra in queste tavole non come mero ornamento, ma come elemento di definizione indispensabile per la conoscenza profonda dei manufatti rappresentati e delle loro connessioni. Il contributo mette in relazione le indicazioni della manualistica coeva circa le convenzioni del disegno tecnico costruttivo e le rappresentazioni in ambito didattico, per le quali il colore si rivela indissolubile dal linguaggio del disegno.

Il disegno a colori. Tavole di Scienza delle Costruzioni della Scuola d'Applicazione di Torino a fine Ottocento / Spallone, Roberta. - ELETTRONICO. - XIII A:(2017), pp. 103-114. (Intervento presentato al convegno Colore e Colorimetria XIII Conferenza del Colore tenutosi a Napoli nel 4-5 settembre 2017).

Il disegno a colori. Tavole di Scienza delle Costruzioni della Scuola d'Applicazione di Torino a fine Ottocento

Spallone Roberta
2017

Abstract

Negli ultimi decenni dell'Ottocento, nell'ambito del disegno tecnico praticato nella Scuola d'Applicazione per gl'Ingegneri di Torino e finalizzato alla rappresentazione di consistenze esistenti, alla prefigurazione di manufatti in progetto e alla produzione di modelli di studio, il colore, applicato attraverso l'acquerellatura, caratterizza i lavori grafici degli allievi. Ai primi del secolo, Jean-Nicolas-Louis Durand dalla cattedra di Composizione dell'Êcole Polytechnique, una fra le istituzioni di riferimento per la scuola torinese, aveva preconizzato il disegno tecnico in proiezioni ortogonali correlate mediante rette di richiamo e, in aperta polemica antiaccademica, aveva espresso la propria contrarietà nei confronti dell'uso dell'acquerello, sostenendo che esso, ben lungi dall’aggiungere alcunché all’effetto o alla comprensione di questi disegni, non poteva che sporcarli e renderli equivoci (Durand 1809). Nella Scuola d'Applicazione di Torino, fondata nel 1859, il corso di Statica grafica e Scienza delle costruzioni, tenuto da Giovanni Curioni fino al 1887 e poi da Camillo Guidi per circa quarant'anni, era inizialmente affiancato dalla Scuola di Disegno, in cui si applicava quanto appreso nel corso orale. In particolare, gli allievi, secondo i programmi didattici, dopo aver eseguito alcuni disegni di Statica grafica, erano tenuti a redigere una serie di progetti di costruzioni in legno, ferro e muratura. Curioni, nell'Appendice all'arte di fabbricare, dopo aver sottolineato il valore didattico del disegno per il passaggio dalle teorie alle applicazioni pratiche, prescriveva l'uso delle proiezioni ortogonali, accuratamente quotate, illustrava la teoria delle ombre con sorgente luminosa all'infinito per la rappresentazione della tridimensionalità dei manufatti e indicava una serie di segni convenzionali, da utilizzarsi nel disegno al tratto, per distinguere i principali materiali da costruzione, in proiezione e in sezione (Curioni 1881). L'album di tavole di Scienza delle Costruzioni oggetto di analisi, datate fra 1888 e 1897, raccoglie una selezione di esercizi degli allievi concernenti solai, incavallature, centine, ponti, in cui il disegno al tratto, in proiezioni e sezioni correlate e quotate, si integra con la coloritura ad acquerello, con ombre a stesura piatta in velatura grigia e segni convenzionali, gli stessi indicati da Curioni, ma per lo più tracciati ad inchiostro colorato, ottenendo una sintesi grafica di grande valore espressivo. Non solo e non semplicemente espressione di una volontà di mimesi, il colore entra in queste tavole non come mero ornamento, ma come elemento di definizione indispensabile per la conoscenza profonda dei manufatti rappresentati e delle loro connessioni. Il contributo mette in relazione le indicazioni della manualistica coeva circa le convenzioni del disegno tecnico costruttivo e le rappresentazioni in ambito didattico, per le quali il colore si rivela indissolubile dal linguaggio del disegno.
2017
9788899513054
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