La Rivista URBANISTICA, con comitato scientifico, è oggi diretta da Paolo Avarello ed è classificata A1 (ANVUR, GEV08). L’ARTICOLO: L’articolo è esito del lavoro dell’autore nell’ambito di una ricerca del Dipartimento interateneo Territorio (Politecnico e Università di Torino), con il contributo della Fondazione CRT e la collaborazione della Regione Piemonte e coordinata da Attilia Peano. La ricerca ha prodotto un Atlante per la gestione e la promozione del paesaggio piemontese, coordinato e complementare all’Atlante dei paesaggi storici in Piemonte prodotto dal Dipartimento Casa Città del Politecnico di Torino. Insieme, essi rappresentano un "atlante del cambiamento" sottolineando i processi storici, archivi del passato, le dinamiche attuali, i punti critici di scenari di trasformazione e di cambiamento legati alla progettazione e innovazione. Lo scopo dei due atlanti è quello di raggiungere l'innovazione metodologica e tecnologica per quanto riguarda il modo in cui il paesaggio viene letto e interpretato, alla luce delle recenti indicazioni della Convenzione Europea del Paesaggio e del Codice italiano per i Beni Culturali e del Paesaggio. SINTESI: La sperimentazione in Europa di pratiche per la conoscenza dei paesaggi finalizzate alla loro pianificazione e gestione costituisce la principale ricaduta della Convenzione Europea del paesaggio (2000) che ha posto la necessità di identificare e valutare i paesaggi per renderli parte integrante della “memoria collettiva”. Ne consegue un processo di innovazione delle tradizioni di conoscenza, influenzato dall’interazione tra le indicazioni internazionali e la propria matrice storico-culturale di organizzazione e sviluppo del territorio e di protezione del paesaggio. Nel panorama europeo presentano concezioni di paesaggio e di tutela comuni i paesi di matrice culturale germanico-anglosassone (come Olanda, Germania e Inghilterra), caratterizzati da una tradizione di valorizzazione del paesaggio integrata nelle politiche territoriali. Culture di paesaggio ancora datate caratterizzano i paesi di matrice centro-mediterranea (come ad esempio Francia, Spagna e Italia), che stanno attivando le prime innovazioni. Le diverse sperimentazioni per la conoscenza dei paesaggi possono essere ricondotte ai seguenti approcci: - l’identificazione che si avvale della descrizione per la diffusione dell’identità (come negli Atlanti); - l’interpretazione che sviluppa letture multidisciplinari per definire valori e vincoli (come negli Inventari); - la valutazione dei valori per guidare la trasformazione sostenibile dei paesaggi. I modelli dell’identificazione (come gli Atlas francesi e spagnoli) e dell’interpretazione (come gli estudios spagnoli e le analisi italiane) sono attuati in continuità con la tradizione di tutela che si fonda sulla classificazione dei valori per la definizione di vincoli (in Italia, Francia, Danimarca, Polonia e Spagna). Il modello della valutazione è rintracciabile nella cultura di pianificazione germanico-anglosassone, in cui la valutazione è un processo orientato alla costruzione di politiche e piani condivisi dagli attori sociali. Ampia è la varietà di metodologie sviluppate dai paesi per identificare, interpretare e/o valutare i paesaggi che possono essere confrontate sulla base dei seguenti aspetti: - scala d’analisi e rappresentazione; - criteri per l'individuazione dei paesaggi; - grado di integrazione tra le interpretazioni tematiche; - tipologie di valori rappresentati; - partecipazione; - operatività. Le esperienze di lettura dei paesaggi sono elaborate prevalentemente a scala nazionale come in Inghilterra, Spagna, Polonia e Slovenia, regionale come in Francia e locale come in Danimarca (CoE, 2006). Carattere comune è l’interdisciplinarietà dell’analisi che converge nell’identificazione di unità o di ambiti che individuano paesaggi con simile caratterizzazione fisico-geografica, storica, ambientale, socio-economica. Interessanti sperimentazioni si ritrovano in Spagna, Danimarca ed Olanda che individuano sistemi caratterizzanti che costituiscono grandi ambiti organizzati attorno ad una matrice paesistica. Tuttavia troppo spesso le analisi disciplinari costituiscono un'interpretazione di settore che trova raramente ricomposizione attraverso un'interpretazione sintetica e strutturale per la pubblica discussione. Le tipologie di valori rappresentate (monumento, documento, d'uso, simbolico, ambientale) risentono della tradizione nazionale di tutela e gestione del territorio, che trova nel valore storico la categoria più comune, cui si accompagna il riconoscimento del valore simbolico e, dagli anni Novanta, ecologico-ambientale e d'uso. Finalizzati prevalentemente alla conoscenza, gli Atlanti hanno limitata operatività e rimandano a strumenti di valutazione dei valori e di indirizzo per l'intervento. Comune ai paesi di cultura di pianificazione germanico-anglosassone è lo sviluppo di metodologie di valutazione quale processo di apprendimento collettivo per rendere espliciti i valori e i criteri di scelta utili alla pianificazione. Aspetto critico è la partecipazione. Gli Atlanti sono una “rappresentazione esperta” dei paesaggi utile a sensibilizzare la popolazione (come in Germania, Inghilterra, Austria, ecc.), attore della forma paesaggio e coinvolta nella sua manutenzione e gestione. Pur nella diversa operatività, gli Atlanti costituiscono il principale strumento di comunicazione dei valori, utile a diffondere consapevolezza alle popolazioni e a costruire un quadro di riferimento per le politiche e gli interventi. THE ARTICLE: The article è part of the author research of the inter-university Department of Territorial Studies (Polytechnic and University of Turin), with the contribution of the CRT Foundation and the collaboration of Piedmont Regional Council, coordinated by Attilia Peano. The research has produced an Atlas for the management and promotion of Piedmont Landscapes, coordinated with and complementary to the Atlas of historical landscapes in Piedmont produced by the Casa Città Department at the Turin Polytechnic. Together, they represent an “atlas of change” underlining the historical processes, repositories of the past, current dynamics, critical points of transformation and change scenarios linked to planning and innovation. The purpose of the two atlases is to achieve methodological and technological innovation regarding the way in which the landscape is read and interpreted, in the light of the recent indications of the European Landscape Convention and the Italian Code of Cultural Heritage and Landscape. SYNTESISS: Experimentation in Europe of practices for understanding the landscapes directed to their planning and management has been the main spin-off from the European Landscape Convention (2000), during which stress was laid on the need to identify and evaluate landscapes to render them an integral part of the "collective memory". The result has been an innovation of the traditional forms of landscape understanding, a process influenced by interaction between the international indications and individual historical-cultural roots for land organisation, and development and protection of the landscape (Voghera, 2006). Countries with a Germanic-Anglo-Saxon cultural root (such as the Netherlands, Germany and United Kingdom), characterised by a tradition of drawing the best benefit from the landscape integrated in land use policies, share common notions of landscapes and their protection, whereas dated notions of landscape are typical of the Mediterranean countries (such as France, Spain and Italy), and it is here that the first innovations are taking shape. Experiments of Atlases in the understanding of the landscapes develop an objective description of the landscapes to disseminate identity, elaborating multidisciplinary readings, and a subjective interpretation founded on social perception of the landscapes. Interesting for the evaluation methodology, as a process of understanding the landscapes for action aimed at the construction of policies and plans shared by the social actors, are the German, the Slovenian, the Dutch and the English Atlases. The wide range of methods devised by individual countries for identifying, interpreting and/or evaluating landscapes can be compared in terms of their: - scale of analysis and representation; - criteria for the identification of landscapes; - types of values represented; - participation; - operativeness. Landscape interpretation experiments have been conducted on a national scale (in Britain, Spain and Slovenia), on a regional scale (in France), and on a local scale (in Denmark) (CoE, 2006). A common feature is the interdisciplinary nature of the analyses, which converges in the identification of units or ambits that embrace landscapes with similar physical geographical, historical, environmental or socio-economic characteristics. Experiments in Spain, Denmark and the Netherlands are identifying characterising systems that constitute large ambits arranged around a landscape matrix. All too often, however, disciplinary analyses constitute sectorial interpretation that is rarely recomposed for public discussion through a synthetic and structural interpretation. The types of values represented (as monuments, documents, use, symbolic, environmental) are influenced by a nation's traditional protection and management of its territories. The most common category is historical, accompanied by recognition of symbolic value and, since the 1990s; the ecological- environmental and use value. Atlases are primarily directed to understanding. They have little operativeness and refer to tools for the assessment of values and orientation for intervention. A common feature of countries with a Germanic-Anglo-Saxon culture is the elaboration of evaluation methods as a process of collective learning to render explicit values and selection criteria useful for planning. Participation is a critical aspect. Atlases are an "expert representation" of landscapes for use in raising the consciousness of the population (as in Germany, United Kingdom, and elsewhere) as an actor of the form of the landscape and involved in its maintenance and management. Different as they may be in their operativeness, Atlases are the main tool for the communication of values, spreading awareness throughout the population, and creating a framework of reference for policies and actions.

Il quadro europeo / Voghera, Angioletta. - In: URBANISTICA. - ISSN 0042-1022. - STAMPA. - 138:(2009), pp. 22-25.

Il quadro europeo

VOGHERA, Angioletta
2009

Abstract

La Rivista URBANISTICA, con comitato scientifico, è oggi diretta da Paolo Avarello ed è classificata A1 (ANVUR, GEV08). L’ARTICOLO: L’articolo è esito del lavoro dell’autore nell’ambito di una ricerca del Dipartimento interateneo Territorio (Politecnico e Università di Torino), con il contributo della Fondazione CRT e la collaborazione della Regione Piemonte e coordinata da Attilia Peano. La ricerca ha prodotto un Atlante per la gestione e la promozione del paesaggio piemontese, coordinato e complementare all’Atlante dei paesaggi storici in Piemonte prodotto dal Dipartimento Casa Città del Politecnico di Torino. Insieme, essi rappresentano un "atlante del cambiamento" sottolineando i processi storici, archivi del passato, le dinamiche attuali, i punti critici di scenari di trasformazione e di cambiamento legati alla progettazione e innovazione. Lo scopo dei due atlanti è quello di raggiungere l'innovazione metodologica e tecnologica per quanto riguarda il modo in cui il paesaggio viene letto e interpretato, alla luce delle recenti indicazioni della Convenzione Europea del Paesaggio e del Codice italiano per i Beni Culturali e del Paesaggio. SINTESI: La sperimentazione in Europa di pratiche per la conoscenza dei paesaggi finalizzate alla loro pianificazione e gestione costituisce la principale ricaduta della Convenzione Europea del paesaggio (2000) che ha posto la necessità di identificare e valutare i paesaggi per renderli parte integrante della “memoria collettiva”. Ne consegue un processo di innovazione delle tradizioni di conoscenza, influenzato dall’interazione tra le indicazioni internazionali e la propria matrice storico-culturale di organizzazione e sviluppo del territorio e di protezione del paesaggio. Nel panorama europeo presentano concezioni di paesaggio e di tutela comuni i paesi di matrice culturale germanico-anglosassone (come Olanda, Germania e Inghilterra), caratterizzati da una tradizione di valorizzazione del paesaggio integrata nelle politiche territoriali. Culture di paesaggio ancora datate caratterizzano i paesi di matrice centro-mediterranea (come ad esempio Francia, Spagna e Italia), che stanno attivando le prime innovazioni. Le diverse sperimentazioni per la conoscenza dei paesaggi possono essere ricondotte ai seguenti approcci: - l’identificazione che si avvale della descrizione per la diffusione dell’identità (come negli Atlanti); - l’interpretazione che sviluppa letture multidisciplinari per definire valori e vincoli (come negli Inventari); - la valutazione dei valori per guidare la trasformazione sostenibile dei paesaggi. I modelli dell’identificazione (come gli Atlas francesi e spagnoli) e dell’interpretazione (come gli estudios spagnoli e le analisi italiane) sono attuati in continuità con la tradizione di tutela che si fonda sulla classificazione dei valori per la definizione di vincoli (in Italia, Francia, Danimarca, Polonia e Spagna). Il modello della valutazione è rintracciabile nella cultura di pianificazione germanico-anglosassone, in cui la valutazione è un processo orientato alla costruzione di politiche e piani condivisi dagli attori sociali. Ampia è la varietà di metodologie sviluppate dai paesi per identificare, interpretare e/o valutare i paesaggi che possono essere confrontate sulla base dei seguenti aspetti: - scala d’analisi e rappresentazione; - criteri per l'individuazione dei paesaggi; - grado di integrazione tra le interpretazioni tematiche; - tipologie di valori rappresentati; - partecipazione; - operatività. Le esperienze di lettura dei paesaggi sono elaborate prevalentemente a scala nazionale come in Inghilterra, Spagna, Polonia e Slovenia, regionale come in Francia e locale come in Danimarca (CoE, 2006). Carattere comune è l’interdisciplinarietà dell’analisi che converge nell’identificazione di unità o di ambiti che individuano paesaggi con simile caratterizzazione fisico-geografica, storica, ambientale, socio-economica. Interessanti sperimentazioni si ritrovano in Spagna, Danimarca ed Olanda che individuano sistemi caratterizzanti che costituiscono grandi ambiti organizzati attorno ad una matrice paesistica. Tuttavia troppo spesso le analisi disciplinari costituiscono un'interpretazione di settore che trova raramente ricomposizione attraverso un'interpretazione sintetica e strutturale per la pubblica discussione. Le tipologie di valori rappresentate (monumento, documento, d'uso, simbolico, ambientale) risentono della tradizione nazionale di tutela e gestione del territorio, che trova nel valore storico la categoria più comune, cui si accompagna il riconoscimento del valore simbolico e, dagli anni Novanta, ecologico-ambientale e d'uso. Finalizzati prevalentemente alla conoscenza, gli Atlanti hanno limitata operatività e rimandano a strumenti di valutazione dei valori e di indirizzo per l'intervento. Comune ai paesi di cultura di pianificazione germanico-anglosassone è lo sviluppo di metodologie di valutazione quale processo di apprendimento collettivo per rendere espliciti i valori e i criteri di scelta utili alla pianificazione. Aspetto critico è la partecipazione. Gli Atlanti sono una “rappresentazione esperta” dei paesaggi utile a sensibilizzare la popolazione (come in Germania, Inghilterra, Austria, ecc.), attore della forma paesaggio e coinvolta nella sua manutenzione e gestione. Pur nella diversa operatività, gli Atlanti costituiscono il principale strumento di comunicazione dei valori, utile a diffondere consapevolezza alle popolazioni e a costruire un quadro di riferimento per le politiche e gli interventi. THE ARTICLE: The article è part of the author research of the inter-university Department of Territorial Studies (Polytechnic and University of Turin), with the contribution of the CRT Foundation and the collaboration of Piedmont Regional Council, coordinated by Attilia Peano. The research has produced an Atlas for the management and promotion of Piedmont Landscapes, coordinated with and complementary to the Atlas of historical landscapes in Piedmont produced by the Casa Città Department at the Turin Polytechnic. Together, they represent an “atlas of change” underlining the historical processes, repositories of the past, current dynamics, critical points of transformation and change scenarios linked to planning and innovation. The purpose of the two atlases is to achieve methodological and technological innovation regarding the way in which the landscape is read and interpreted, in the light of the recent indications of the European Landscape Convention and the Italian Code of Cultural Heritage and Landscape. SYNTESISS: Experimentation in Europe of practices for understanding the landscapes directed to their planning and management has been the main spin-off from the European Landscape Convention (2000), during which stress was laid on the need to identify and evaluate landscapes to render them an integral part of the "collective memory". The result has been an innovation of the traditional forms of landscape understanding, a process influenced by interaction between the international indications and individual historical-cultural roots for land organisation, and development and protection of the landscape (Voghera, 2006). Countries with a Germanic-Anglo-Saxon cultural root (such as the Netherlands, Germany and United Kingdom), characterised by a tradition of drawing the best benefit from the landscape integrated in land use policies, share common notions of landscapes and their protection, whereas dated notions of landscape are typical of the Mediterranean countries (such as France, Spain and Italy), and it is here that the first innovations are taking shape. Experiments of Atlases in the understanding of the landscapes develop an objective description of the landscapes to disseminate identity, elaborating multidisciplinary readings, and a subjective interpretation founded on social perception of the landscapes. Interesting for the evaluation methodology, as a process of understanding the landscapes for action aimed at the construction of policies and plans shared by the social actors, are the German, the Slovenian, the Dutch and the English Atlases. The wide range of methods devised by individual countries for identifying, interpreting and/or evaluating landscapes can be compared in terms of their: - scale of analysis and representation; - criteria for the identification of landscapes; - types of values represented; - participation; - operativeness. Landscape interpretation experiments have been conducted on a national scale (in Britain, Spain and Slovenia), on a regional scale (in France), and on a local scale (in Denmark) (CoE, 2006). A common feature is the interdisciplinary nature of the analyses, which converges in the identification of units or ambits that embrace landscapes with similar physical geographical, historical, environmental or socio-economic characteristics. Experiments in Spain, Denmark and the Netherlands are identifying characterising systems that constitute large ambits arranged around a landscape matrix. All too often, however, disciplinary analyses constitute sectorial interpretation that is rarely recomposed for public discussion through a synthetic and structural interpretation. The types of values represented (as monuments, documents, use, symbolic, environmental) are influenced by a nation's traditional protection and management of its territories. The most common category is historical, accompanied by recognition of symbolic value and, since the 1990s; the ecological- environmental and use value. Atlases are primarily directed to understanding. They have little operativeness and refer to tools for the assessment of values and orientation for intervention. A common feature of countries with a Germanic-Anglo-Saxon culture is the elaboration of evaluation methods as a process of collective learning to render explicit values and selection criteria useful for planning. Participation is a critical aspect. Atlases are an "expert representation" of landscapes for use in raising the consciousness of the population (as in Germany, United Kingdom, and elsewhere) as an actor of the form of the landscape and involved in its maintenance and management. Different as they may be in their operativeness, Atlases are the main tool for the communication of values, spreading awareness throughout the population, and creating a framework of reference for policies and actions.
2009
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