Il saggio parte dal testo critico della "Descriptio Urbis Romae" edito da Jean-Yves Boriaud e Francesco Furlan nel 2005 di cui si mettono in discussione alcune scelte testuali criticando l'omissione dei risultati raggiunti già alla fine dell'Ottocento da Gustavo Uzielli (resi noti dallo scrivente nel 2004). Si evidenziano gli errori della traduzione italiana (Carmela Colombo), ma soprattutto si mettono in discussione i criteri adottati per la "filologia del disegno", falsamente filologica. Si riconsiderano, allora, i soli due disegni presenti nei 6 testimoni nella Descriptio e li si studiano in base alle regole della "filologia del disegno geometrico-storico" stabilite dallo scrivente per lo studio dei disegni del "Libellus de quinque corporibus regularibus" di Piero della Francesca (edizione nazionale, edita nel 1995) modellando sul disegno il complesso delle operazioni costituenti la critica del testo (varianti, errori congiuntivi e separativi dei disegni, aggiunte, eliminazioni, lezioni uniche, banalizzazione o semplificazione di taluni tracciati grafici, caratteristiche specifiche). Lo stemma codicum in tal modo definito concorda con quello dell'edizione Boriaud-Furlan, mentre i disegni acquisiscono la loro vera forma (quella prevista dall'Alberti, ma trasmessaci in modo corrotto da tutti e sei i testimoni). I risultati ottenuti confermano la validità del metodo da me proposto per il "Libellus" pierfrancescano (nel 1992 e nel 1995) rivelandone la versalità dell'impiego sia per i testi trasmessi in testimone unico ("Libellus") sia per quelli pervenutici in copie plurime. Si suggeriscono, infine, norme per l'edizione critica del "De re aedificatoria".

LEONIS BAPTISTÆ ALBERTI, DESCRIPTIO VRBIS ROMÆ, LEON BATTISTA ALBERTI, PLAN DE LA VILLE DE ROME, Tr. franç. par J.-Y. Boriaud, LEON BATTISTA ALBERTI, RAPPRESENTAZIONE DELLA CITTÀ DI ROMA, Trad. it. di C. Colombo, LEON BATTISTA ALBERTI’S, DELINEATION OF THE CITY OF ROME, Engl. tr. by P. Hicks, LEON BATTISTA AL’BERTI, OPISANIE GORODA RIMA, Russij perevod D. Baûka, Introduzione di Mario Carpo & Francesco Furlan, Édition critique par Jean-Yves Boriaud & Francesco Furlan, Ouvrage coordonné par Francesco Furlan, Firenze, Olschki e Paris, S.I.L.B.A. 2005, pp. 154+8, 16 figg. num., 1 s. n°. e 7 tavv. f. t / DI TEODORO, FRANCESCO PAOLO. - In: ALBERTIANA. - ISSN 1126-9588. - IX:(2006), pp. 317-331.

LEONIS BAPTISTÆ ALBERTI, DESCRIPTIO VRBIS ROMÆ, LEON BATTISTA ALBERTI, PLAN DE LA VILLE DE ROME, Tr. franç. par J.-Y. Boriaud, LEON BATTISTA ALBERTI, RAPPRESENTAZIONE DELLA CITTÀ DI ROMA, Trad. it. di C. Colombo, LEON BATTISTA ALBERTI’S, DELINEATION OF THE CITY OF ROME, Engl. tr. by P. Hicks, LEON BATTISTA AL’BERTI, OPISANIE GORODA RIMA, Russij perevod D. Baûka, Introduzione di Mario Carpo & Francesco Furlan, Édition critique par Jean-Yves Boriaud & Francesco Furlan, Ouvrage coordonné par Francesco Furlan, Firenze, Olschki e Paris, S.I.L.B.A. 2005, pp. 154+8, 16 figg. num., 1 s. n°. e 7 tavv. f. t.

DI TEODORO, FRANCESCO PAOLO
2006

Abstract

Il saggio parte dal testo critico della "Descriptio Urbis Romae" edito da Jean-Yves Boriaud e Francesco Furlan nel 2005 di cui si mettono in discussione alcune scelte testuali criticando l'omissione dei risultati raggiunti già alla fine dell'Ottocento da Gustavo Uzielli (resi noti dallo scrivente nel 2004). Si evidenziano gli errori della traduzione italiana (Carmela Colombo), ma soprattutto si mettono in discussione i criteri adottati per la "filologia del disegno", falsamente filologica. Si riconsiderano, allora, i soli due disegni presenti nei 6 testimoni nella Descriptio e li si studiano in base alle regole della "filologia del disegno geometrico-storico" stabilite dallo scrivente per lo studio dei disegni del "Libellus de quinque corporibus regularibus" di Piero della Francesca (edizione nazionale, edita nel 1995) modellando sul disegno il complesso delle operazioni costituenti la critica del testo (varianti, errori congiuntivi e separativi dei disegni, aggiunte, eliminazioni, lezioni uniche, banalizzazione o semplificazione di taluni tracciati grafici, caratteristiche specifiche). Lo stemma codicum in tal modo definito concorda con quello dell'edizione Boriaud-Furlan, mentre i disegni acquisiscono la loro vera forma (quella prevista dall'Alberti, ma trasmessaci in modo corrotto da tutti e sei i testimoni). I risultati ottenuti confermano la validità del metodo da me proposto per il "Libellus" pierfrancescano (nel 1992 e nel 1995) rivelandone la versalità dell'impiego sia per i testi trasmessi in testimone unico ("Libellus") sia per quelli pervenutici in copie plurime. Si suggeriscono, infine, norme per l'edizione critica del "De re aedificatoria".
2006
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